Toy Story, Ratatouille, Up, A Bug's Life, Cars, Alla ricerca di Nemo, Gli incredibili, Monsters & Co, Wall-E sono alcuni esempi dei successi di questa casa cinematografica, divisione (specializzata) della Walt Disney. Il prossimo anno compirà 30 anni di attività, dedicati interamente a sviluppare cartoni animati in computer grafica (o se preferite in CGI - Computer Generated Imagery). Quest'ultimo progetto, “Inside Out”, presentato fuori concorso anche all'ultimo Festival di Cannes, è un gioiello.
Una versione colta (ha preso spunto addirittura da Jung e Freud) di “Siamo fatti così” (i miei coetanei si ricorderanno senz'altro di cosa parlo). Protagonista della storia è una bambina di 11 anni di nome Riley. La mente della piccola è popolata da “strane creature” (oggi ormai dimenticate dalla maggioranza degli umani): Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia. Per i duri di comprendonio si chiamano emozioni. Tutti e cinque si occupano di compiti ben specifici: Gioia garantisce la felicità di Riley, Paura ha il compito di mantenere Riley al sicuro, Rabbia garantisce la giustizia della bambina, Disgusto evita che Riley venga avvelenata fisicamente e socialmente, mentre Tristezza si assicura che gli altri si accorgano dei momenti in cui Riley ha bisogno di qualcosa.
Un giorno però il padre della bambina deve trasferirsi (causa lavoro, non per “la buona scuola” di Renzi) dal nord-est all'estremo sud-ovest. Dal Minnesota a San Francisco, California. E non sarà né una passeggiata di salute nè tantomeno home sweet home. Nonostante Gioia cerchi di mantenere il buonumore in Riley, altri sentimenti scaturiranno nella mente della bambina. Sì perchè il primo giorno di scuola (a tal proposito auguri a chi ha ricominciato) a San Francisco le viene chiesto di parlare del Minnesota. Ed ecco che i ricordi del passato, di quando ha imparato giocare a hockey sul ghiaccio, le fanno cadere qualche lacrima che scatena l'arrivo di un Ricordo Base al Quartier Generale (la mente della bambina). Tutto ciò provocherà delle conseguenze sui “piccoli amici emozionali”.
Tutti siamo impreparati al cambiamento e tutti, bene o male, siamo costretti ad affrontare tali avvenimenti nella nostra vita. Si chiama crescita. Non è affatto una cosa orribile, ma di certo non è semplice. Se “Up” svolgeva l'avventura all'esterno, “Inside Out” la sviluppa all'interno mostrando la memoria, il subconscio, il pensiero astratto e la produzione onirica di una bambina che si sta rivelando al mondo. Sembra quasi un “Inception” disneiano. Rabbia, Disgusto, Paura, Gioia e Tristezza decidono di darsi da fare per trovare un piano per far uscire Riley dal baratro ma devono “dosare” il loro ruolo per il bene della vita della bambina.
“Inside Out” ha battute e scene fulminanti, personaggi divertenti che spingono talvolta alla commozione. Ricordate Peter Pan? Una lacrima per ogni pensiero felice. E' un viaggio emotivo con cui l'essere umano dovrebbe continuamente confrontarsi. Per cui,come suggerirebbe il prof. Keaton di Robin Williams, carpe diem. Andate al cinema, possibilmente anche con i più piccoli perchè per emozionarsi ancora dobbiamo (r)iniziare da loro. Perchè uno dei tanti pregi del film di Pete Docter è essere un' incredibile manuale utile a tanti genitori per capire le teste dei figli (e non solo). Vedere per credere. Anche se da qualche parte, potrebbe riecheggiare lo stesso il celebre “Houston, abbiamo un problema”.
INSIDE OUT
USA 2015
di Pete DOCTER
Durata: 1h e 34 minuti
Sceneggiatura: Pete DOCTER
Produzione e distribuzione: Pixar - Walt Disney Pictures
Uscita: 16 Settembre 2015
Consiglio vivamente il trailer in italiano a tutte le coppie (qui)
VOTO *****