Domenica, 25 Ottobre 2015 00:00

Siate folli ma nel modo giusto

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Siate folli ma nel modo giusto

Il messaggio è proprio quello del titolo. Tra i vari film visti questa settimana, la follia giusta è qualcosa di importante da avere nella vita. Settimana ricchissima di uscite, vi dicevo. C'è grande qualità e i generi sono piuttosto diversi. Il film della settimana è senza ombra di dubbio "The walk" del geniale Robert Zemeckis.
Ecco il resoconto nel dettaglio.

 

Crimson Peak
L'azione si svolge negli Stati Uniti nel 19° Secolo. L'aspirante scrittrice americana Edith Cushing (Wasikowska) rimane affascinata dal lord inglese, Thomas Sharpe (Hiddleston). Piano piano se ne innamora perdutamente. Lui le chiede di trasferirsi da lui nella cupa dimora di Allerdale Hall. Il padre della ragazza non si fida e ingaggia un detective privato che scopre pesanti verità. Poco dopo il genitore muore misteriosamente. Edith rimane sola e accetta le lusinghe di sir Thomas. Ecco che nella nuova dimora in Inghilterra (una villa stile cattedrale gotica), riecheggiano i vecchi moniti profetici di fantasmi (tra cui quello della madre, morta di colera) che fanno capire che sir Thomas e la sorella Lucille (Chastain) non sono degli stinchi di santo. E' vero che alle donne piace l'uomo fascinoso e ricco di mistero, ma è possibile che in questi film di genere la protagonista sia sempre una babbea che se ne infischia di tutto e tutti e finisce sempre in trappola? Uomo avvisato mezzo salvato, direbbe il proverbio. Questa è la follia sbagliata.
Del Toro racconta una love story moderna (un po' convenzionale) impregnata di fantasmi, argilla e tanti omaggi alla lettaratura mescolando, dal punto di vista tecnico, la computer grafica con "effetti artigianali" alla Lamberto Bava: i risultati sono eccezionali a livello visivo (scenografia e fotografia sono di primissimo livello), ma è la storia che qua e là ha qualche ammaccatura. In alcuni tratti invece di aver paura, viene da ridere. E' un thriller gotico travestito da horror, ma, come accadde già per "The Village", è la pubblicità che ha ingannato lo spettatore.
Bene Hiddleston, la Chastain "sporca" la sua immagine di buona, mentre "Alice" Wasikowska è rimasta intrappolata con il Bianconiglio nel Paese delle Meraviglie. Tuttavia menomale che sono in Inghilterra. Se fossero stati in Italia, chissà come avrebbero preso l'annuncio di Renzi di far pagare l'Imu a ville e castelli. Forse sarebbe stata davvero la volta buona?

Regia: Guillermo DEL TORO
Cast: Tom HIDDLESTON, Jessica CHASTAIN, Mia WASIKOWSKA
Durata: 2h
Produzione e distribuzione: Universal Pictures
Uscita: 22 Ottobre 2015
Genere: Thriller / Fantasy
TOP Costumi, scenografie e fotografia sontuosi, le interpretazioni di Tom "Loki" Hiddleston e Jessica Chastain.
FLOP Qualche scivolone nella sceneggiatura, il solito personaggio di "Alice" Wasikowska, il fatto che il film è più un thriller romantico che un horror.
VOTO ***

Dark places - Nei luoghi oscuri 

Libby Day (Theron) era una bambina sopravvissuta ad un massacro. Il processo stabilì che il fratello Ben (Corey Stoll) era colpevole. Il tempo passa e la donna vive grazie alle donazioni di gente che erano rimaste impietosite dalla vicenda. Decide di cercarsi un lavoro e si imbatte nel "Kill Club", composto da appassionati di cronaca nera che vogliono riaprire le indagini sulla vicenda. Sostengono l'innocenza del fratello. Scoprirà Libby come realmente sono andate le cose?
Tratto dall'omonimo libro di Gillian Flynn (già autrice di "Gone Girl"), il film pecca per ritmo, suspance e per la linearità della narrazione. La storia raccontata dalla Flynn è notevole, scritta dannatamente bene. La trasposizione cinematografica, invece ha una regia anonima. Ci sarebbe voluto David Fincher con un montaggio ellittico per rendere più cupa questa storia. "L'amore bugiardo" era raccontato con una maestria unica, infatti lo spettatore rimaneva con gli occhi ben saldi sullo schermo. Qui invece no. La cosa migliore del film è Charlize Theron (che ha rivisto in quest'opera i fantasmi del passato reale della sua famiglia) che continua a scegliere ruoli che esaltano la sua bravura più che la sua bellezza. La sua fisicità in quest'opera non la aiuta decisamente. Per il resto bisogna dire che il tema non è da sottovalutare, specie negli Stati Uniti: dopo lo splendido "Lo Sciacallo", ecco che ancora una volta lo spettacolo della cronaca nera e del sangue versato attira numerosi spettatori.
Tuttavia lo svolgimento è convenzionale e un po' televisivo. Ciò spiega il motivo per cui il film è stato poco pubblicizzato, nonostante un ottimo cast.

di Gilles PAQUET BRENNER
Cast: Nicholas HOULT, Charlize THERON, Tye SHERIDAN, Chloe Grace MORETZ, Corey STOLL
Durata: 1h e 53 minuti
Distribuzione: M2 Pictures
Uscita: 22 Ottobre 2015
Genere: Thriller

TOP Il coraggio e le idee di Charlize Theron, il romanzo di partenza di Gillian Flynn, i temi di fondo
FLOP Il regista francese Paquet Brenner non è Fincher e si vede, soprattutto nella narrazione lineare dei fatti. Serviva un montaggio più "ellittico" per emozionare e appassionare il pubblico.
VOTO ** 1/2

Dheepan - Una vita nuova

Per sfuggire alla guerra civile in Sri Lanka, l'ex soldato Dheepan (l'attore J.Anthonythasan è stato anche nella realtà un soldato tra i 16 e i 19 anni), una donna e una bambina di 9 anni diventano una famiglia, ma non si conoscono minimamente. Raggiungono Parigi con lo status di rifugiati di guerra. Finiscono nelle banlieu malfamate, ben descritte nel film "L'odio". Finiranno ben presto per rivivere ciò che hanno vissuto nel loro Paese. Solo che in Francia quella non è la loro vera famiglia.
Audiard, dopo grandi opere come "Il profeta" e "Un sapore di ruggine e ossa", non rinuncia ad alternare tenerezze e brutalità, ad unire persone che si incontrano casualmente. Questi sono i suoi marchi di fabbrica. Questa volta però non è all'altezza delle opere precedenti: mancano attori carismatici con cui il pubblico può identificarsi, la storia non sempre è del tutto credibile (sembra più metaforica in alcune parti). In ogni caso in tempi di forti migrazioni, il regista francese "pedina" i suoi protagonisti, ci fa respirare l'aria di guerra, ci fa capire i sentimenti dei personaggi con grande maestria, riconosciuta con la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2015. Rispetto alle opere precedenti, c'è poi il problema dell'epilogo che non convince con l'andamento generale della storia.
Provaci ancora, Jacques!

di Jacques AUDIARD
Cast: Jesuthasan ANTHONYTHASAN, Kalieaswari SRINIVASAN, Vincent ROTTIERS
Durata: 1h e 50 minuti
Distribuzione: Bim
Uscita: 22 Ottobre 2015
Genere: Drammatico

TOP I temi di fondo del film, la regia di Audiard con telecamera "incollata" ai personaggi
FLOP La sceneggiatura, l'epilogo della storia cozza con il tono generale (e la violenza) del film. E' un Audiard minore rispetto a opere come "Il profeta" e "Un sapore di ruggine e ossa".
VOTO ***

The Walk

Nella settimana del "Ritorno al Futuro Day", ecco che torna al cinema il creatore Robert Zemeckis con "The Walk" (una bella coincidenza o un'ottima trovata pubblicitaria?).
Il film racconta la storia di un giovane sognatore, il funambolo francese Philippe Petit (Gordon Levitt) che tenta ardentemente un'impresa senza precedenti: passare da una torre gemella del World Trade Center all'altra in equilibrio su un filo d'acciaio senza alcuna protezione. La distanza è di 42,5 metri. Folle? Megalomane? Arrogante?
A lui non importa granchè cosa pensa la gente. L'importante è portare a casa il risultato. Il suo sogno deve diventare realtà.
Così si prepara minuziosamente al grande evento, allenandosi duramente ed ascoltando i consigli del mentore Papà Rudy (Ben Kingsley). E poi ci sono da trovare dei complici che lo aiutino a portare a termine l'impresa (il tutto con ironica narrazione in stile "Ocean's Eleven").
C'è poco da fare. Il genio di Zemeckis torna a graffiare dopo le esaltanti lezioni di cinema degli anni d'oro (Forrest Gump, Ritorno al Futuro, Roger Rabbit, Flight e quant'altro). Robert Zemeckis ha una dote rara: riesce a ottenere sempre e comunque il meglio dal materiale a disposizione senza mai perdere di vista il lato umano.
La vicenda era già stata oggetto del documentario "Man on wire", ma lo spettacolo cinematografico di Zemeckis è qualcosa di straordinario. L'uso del 3D, dei dolly e del digitale amplificano ed esaltano il senso della vertigine nello spettatore. Se ne soffrite, non entrate in sala perchè lo avvertirete.
Nella prima parte Zemeckis omaggia il cinema (in stile Hugo Cabret) e le sue origini, nella seconda invece l'azione si sposta in America e diventa un inno d'amore alle Torri Gemelle, ricreate digitalmente, e all'uomo capace di vincere le sue paure.
Non è una cosa da tutti. Pochi ci sono riusciti (segnalo Spike Lee ne "La 25a Ora").
Anche se alla fine il vero messaggio, più che un inno al sogno americano, è molto "proletario". Petit sembra seguire di più la lezione di Che Guevara: siamo un esercito di sognatori ed è per questo che siamo invincibili.
Questa sì che è sana follia!

di Robert ZEMECKIS
Cast: Joseph Gordon LEVITT, Ben KINGSLEY, Charlotte LE BON
Durata: 1h e 40 minuti
Produzione e distribuzione: Sony Pictures – Warner Bros
Uscita: 22 Ottobre 2015
Genere: Commedia / Drammatico
TOP L'uso del 3D e dei dolly, la ricostruzione digitale delle torri gemelle, la regia di Robert Zemeckis, il senso della vertigine che viene infuso allo spettatore, l'interpretazione "nerd" di Joseph Gordon Levitt, il lato umano della vicenda
FLOP Il "parrucchino" in stile hobbit-Martin Freeman del protagonista Gordon Levitt. Qualche pizzico di retorica c'è qua e là. Non indicato per chi soffre di vertigini.
VOTO ****


Viva la sposa

Siamo a Roma, quartiere Quadraro. C'è Nicola (Celestini) che beve sempre, Salvatore ha la madre prostituta e padre ignoto, Sasà che vive grazie a incendi e truffe stradali e Sofia (Rohrwacher) che è incerta sul suo futuro. E poi c'è un'americana che gira per le strade vestita da sposa.
Celestini, prendendo spunto dalle lezioni neorealiste di Pasolini e dei fratelli Dardenne (qui co-produttori), racconta l'Italia dal basso, dalla strada. I suoi cittadini sono persone che lottano, alle prese con disillusioni, sogni e problemi che vivono al limite della legalità. Non sono ancora dei vinti, ma probabilmente lo diventeranno. Celestini è abbastanza pessimista, ma realista. L'Italia contemporanea è questa, purtroppo. Che ci piaccia o no. Gli slogan "cinguettati" da Renzi sono ben lontani dalla realtà, ci dice Celestini. Il problema è che Ascanio, pur essendo senza dubbio bravo, è più credibile a teatro. Pasolini era maestro nel tenere le redini del mezzo cinematografico, Celestini invece deve crescere. Al cinema i tempi sono più dilatati. Mezz'ora di monologo non può essere credibile in un'ora e mezzo di lungometraggio. Questo è il limite principale di "Viva la sposa".

di Ascanio CELESTINI
Cast: Alba ROHRWACHER, Ascanio CELESTINI, Salvatore STRIANO
Durata: 1h e 25 minuti
Distribuzione: Parthenos
Uscita: 22 Ottobre 2015
Genere: Drammatico
TOP I temi etici e sociali tipicamente "pasoliniani" della storia, la fotografia di Luca Bigazzi
FLOP Purtroppo Celestini non è Pasolini. A livello di teatro i suoi monologhi rendono tantissimo, al cinema, dove i tempi sono più dilatati, invece non hanno lo stesso "richiamo". Celestini, uno dei migliori intellettuali italiani di oggi, sembra non essere del tutto padrone del mezzo cinematografico come lo era, invece, Pasolini.
VOTO ** 1/2

Buona visione a tutti!

Ultima modifica il Sabato, 24 Ottobre 2015 16:35
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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