Martedì, 19 Gennaio 2016 00:00

La corrispondenza

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La corrispondenza **1/2

(Italia 2016)
di Giuseppe TORNATORE
con Jeremy IRONS, Olga KURYLENKO
Durata: 1h e 56 minuti
Produzione e distribuzione: Rai Cinema e 01 Distribution
DAL 14 GENNAIO 2016 AL CINEMA

Nel 2014 a Fiesole ho avuto modo di conoscere Giuseppe Tornatore, uno dei più bravi registi italiani in attività. Mi ha fatto una grande impressione. Aspettavo questo film da tempo. Purtroppo è deludente rispetto alle attese. La sua filmografia si può dividere in due parti: la prima quella che racconta la Sicilia prevalentemente (Baaria, L'uomo delle stelle, Nuovo cinema paradiso, Malena) e una seconda marcatamente internazionale (La migliore offerta, La sconosciuta, Una pura formalità, La leggenda del pianista sull'oceano).
Girato tra l'Italia e la Scozia, l'undicesima pellicola, "La corrispondenza", è senza ombra di dubbio della seconda categoria. Però è decisamente un passo indietro rispetto al passato. Prendete un regista premio Oscar, due attori internazionali importanti (Jeremy Irons e Olga Kurylenko) e il gioco è fatto, secondo i produttori. E invece non basta.
Peccato l'idea era intrigante, l'analisi sociologica anche, la messa in scena raffinata come al solito. La storia però è terribilmente lacunosa, la scrittura latita, l'opera a tratti pare finta, nonostante la colonna sonora firmata, ancora una volta, da Ennio Morricone.
Ancora una volta Tornatore parla di rapporti amorosi. Nel precedente "La migliore offerta", si parlava di un "gioco pericoloso" offrendo in pasto allo spettatore il fatto che "vivere con una donna è come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua è l'offerta migliore". E lo straordinario Geoffrey Rush l'aveva capito alla perfezione, dopo averci battuto il capo. Stavolta la cosa si capovolge: l'uomo guida la caccia al tesoro, lei invece indaga e sta al gioco per molto tempo (cosa un po' cinematografica).

Ed (Jeremy Irons) è un professore di astrofisica molto più anziano della sua amata, una studentessa fuoricorso di nome Amy (Olga Kurylenko) che si paga gli studi facendo la stunt. Solo nella primissima scena i due si vedono in faccia, si toccano, si baciano appassionatamente perchè all'improvviso Ed sparisce. Lei continua a "vederlo e sentirlo" tramite messaggi mandati via cellulare, video, lettere e regali. Sempre più smarrita e preoccupata la ragazza comincia a indagare sul perché di questa scomparsa, che nasconde un segreto. "La corrispondenza" , per certi versi, è il prequel tecnologico di "Her" di Spike Jonze. Giuseppe Tornatore ha avuto l’idea della vicenda 16 anni fa, ma gli era sembrata fantascienza. Oggi la tecnologia (purtroppo) ha reso possibile questa cosa.
Amy infatti per stare al passo è sempre a guardare il cellulare, il computer, a rovistare tra lettere, cd, mazzi di rose e di chiavi. La gente non capisce perchè fa così. Più che vorrebbe chiaccherare, condividere, toccare il suo amato e più che è costretta a stare sola a cercare conforto con lo smartphone. In questo Tornatore ha perfettamente ragione: più parliamo "virtualmente" e più siamo soli. Il film però è poco riuscito, non ha tanto senso e capovolge l'uomo medio di "Malena": se in quella pellicola il maschio stava a guardare (e a desiderare) la bellona di turno, in questa nuova opera l'uomo non sta nemmeno a guardare, ma a farsi rincorrere. Da "attivo" (anche a livello di seghe mentali) a passivo. Sul versante attori, relegato in secondo piano Jeremy Irons, mentre la lacrimante e bizzosa Kurylenko non è aiutata da una sceneggiatura con molti buchi.
Il maggior difetto, tuttavia, è il doppiaggio italiano: Irons ha la voce da "gladiatore" di Luca Ward e con quel vocione annichilisce tutti. Figuriamoci quando lui la chiama "kamicaze"...
Che orrore!

TOP La fotografia, la messa in scena di Tornatore, l'idea di partenza, la musica di Morricone
FLOP La sceneggiatura, il doppiaggio, la storia farraginosa e a tratti finta, la cover lenta di "Enjoy the silence" è inascoltabile

Ultima modifica il Lunedì, 18 Gennaio 2016 16:17
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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