Questa recensione parte male dalla radice. All'autore di questo articolo non piacciono balletti e musical. Non è decisamente il mio genere, figuriamoci se poi ci si mettono i sentimenti all'acqua di rose. Eppure Damien Chazelle ci aveva abituato male, anzi malissimo. Il suo film precedente l'avevo amato alla follia. Sto parlando del ferocissimo "Whiplash" (leggi qui la recensione). Ci eravamo lasciati con l'Oscar di J.K. Simmons e una batteria grondante di sangue e sudore. Molti di voi mi odieranno profondamente e mi diranno che non capisco nulla, ma "La la land" non ha nemmeno un decimo della follia e della genialità di Whiplash. È esile, banale, soprattutto a livello di sceneggiatura. È un film fatto apposta per andare agli Oscar e fare scorpacciata di premi. Sì perché di follia e sognatori qui c'è davvero poco. C'è parecchio di ordinario e nostalgico.
Come un politico di professione, Damien Chazelle ha pensato alla carriera. Con questo film decollerà, ma questo voler piacere a tutti per forza a me ha deluso (a tal proposito basta cogliere il gesto finale della Stone). Whiplash sicuramente si prendeva parecchi rischi, qui invece tutto è piuttosto superficiale. Tuttavia non è un brutto film, ma sicuramente non è perfetto. Vi spiego perché, partendo dalla storia.
Nella Città degli Angeli, Mia (Emma Stone) sogna di diventare un'attrice. Fa diversi provini, ma per sbarcare il lunario, serve caffè e cappuccini alle star. Poi c'è il pianista duro e puro Sebastian (Ryan Gosling) che si guadagna da vivere suonando in piccoli bar. I due si incontrano in maniera casuale. Cupido lancia la freccia, dopo due appuntamenti e altri incontri (e qui si vede l'omaggio ai vecchi tempi...). Scoprono di avere molte cose in comune. Si sostengono reciprocamente. La cosa più importante è che entrambi vogliono realizzare i loro sogni. Costi quel che costi. A causa dei loro caratterini, il loro rapporto sarà burrascoso. Ce la faranno i nostri eroi a stare insieme e a realizzare i loro sogni?
La La Land è un film (contemporaneo, ma nostalgico del passato) con delle buone musiche e sentimenti ruffiani. Sullo sfondo balletti, coreografie e note che escono da ogni dove. Fortunatamente non ci sono Albano e Romina, ma la coppia Emma Stone - Ryan Gosling. Sono loro a trascinare con il loro carisma e il loro amalgama, nonostante non siano (nel ballo) ai livelli di Fred e Ginger. Le luci, le scenografie e la fotografia rasentano la perfezione, ma non bastano. E' proprio la sceneggiatura il difetto più evidente.
Nella prima parte sembra tutto (eccessivamente) bello, trascinante, nonostante il solito zuccheroso amore all'acqua di rose (made in Hollywood). E' tutto leggero, superficiale e modernamente cool. Poi nella seconda metà, Chazelle vorrebbe alzare l'asticella riconducendosi a Whiplash, spiegando cosa significa inseguire i sogni. Spesso per renderli realtà, la vita diventa un inferno. Su questo non ci sono dubbi. Lo zucchero si scioglie e improvvisamente diventa carbone della Befana. Questa volta però non c'è lo stesso ritmo, tutto scorre più lentamente. Il finale, poi, è piuttosto frettoloso e fintamente trasgressivo.
Sono sicuro che "La la land" vincerà diversi Oscar, come fece a suo tempo "Titanic". Posso tranquillamente dire che queste due pellicole si somigliano troppo: tecnicamente sono fatti molto bene (meritano qualche Oscar tecnico), ma a livello di storia non sono un granché. Hollywood, premiando "La la land", si darà la zappa sui piedi: in questo modo "bruceranno" film di genere del calibro di West Side Story, Un Americano A Parigi, Chicago, New York New York, Moulin Rouge. Gli amanti dei musical diranno che mi sono bevuto il cervello (vi dirò che era pure buono...), ma il confronto tra passato e presente non regge.
Una parte della colpa ricade anche sui critici, caduti in una sorta di limbo da psicosi collettiva. Tutti hanno sopravvalutato questo film rendendolo un capolavoro, ma non lo è affatto.
Alla fine quest'opera più che per il contenuto, verrà ricordata per il bla bla bla land.
TOP
- Ryan Gosling e Emma Stone sono molto bravi e ben amalgamati, nonostante non siano assistiti dalla sceneggiatura
- Luci, fotografia, scenografie sono di gran livello e probabilmente meritano qualche riconoscimento a livello tecnico
- Le musiche dello stesso autore di "Whiplash"
FLOP
- Definire "La la land" un film per folli e sognatori è un insulto all'intelligenza delle persone
- La sceneggiatura è abbastanza esile e dai sentimenti facili
- Il troppo zucchero come elemento sostanziale per far strage di premi e di spettatori
- Il finale frettoloso
- E' un film fintamente trasgressivo, ma che non ha niente di rivoluzionario e di originale
- La critica che ha osannato la pellicola spacciandola per capolavoro