Mercoledì, 13 Settembre 2017 00:00

Il diavolo veste Miss Sloane

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Il diavolo veste Miss Sloane

MISS SLOANE - GIOCHI DI POTERE ***
(USA 2016)
Genere: Drammatico, Thriller
Regia: John MADDEN
Fotografia: Sebastian BLENKOV
Sceneggiatura: Jonathan PERERA

Cast: Jessica CHASTAIN, Mark STRONG, John LITGHOW
Durata: 2h e 12 minuti
Distribuzione: 01 Distribution
Uscita italiana: 7 Settembre 2017
Trailer italiano 

Se si apre il dizionario si scoprono due definizioni del termine lobby:
• 1. Gruppo di persone che sono in grado di influenzare a proprio vantaggio l'attività del legislatore e le decisioni del governo o di altri organi della pubblica amministrazione.
• 2. Locale di una banca dove si svolgono le operazioni correnti.

Oggi il termine lobby è di uso comune e nel quotidiano è usata per mettere in luce un gruppo dal potere ormai consolidato a cui non ci si può ribellare. Nel 19° secolo il termine lobbista venne coniato dal 18° Presidente americano Ulysses S. Grant (quello raffigurato sui "biglietti" da 50 dollari) per descrivere i rappresentati di interessi particolari che volevano incontrarlo per ottenere trattamenti speciali. La definizione però in realtà rimandava a una notevole ansia e altrettanta rassegnazione. Nel corso dei secoli sappiamo come tutto ciò si sia rafforzato. Anche la politica ha rimodellato la sua natura, divenendo di fatto asservita a tali interessi. Anche in Italia i partiti più influenti con milioni di elettori sono diventati di fatto delle lobby potentissime, capace di indirizzarti, guidarti e di farti fare ogni cosa per ottenere in cambio qualcosa (vedi alla voce lavoro).
Partendo da tali tesi, è finalmente arrivato anche in Italia il film "Miss Sloane". Uscito negli Stati Uniti a novembre 2016, doveva essere nelle nostre sale il 4 maggio scorso. Poi all'improvviso la 01 Distribution ha spostato il film a settembre.

Il regista John Madden (Marigold Hotel, Shakespeare in love) si è sentito di fare un'opera che documenta le azioni dei lobbisti. Cosa fanno, come manovrano, quali sono le strategie adoperate e quant'altro. Non vuole fare l'ennesimo pamphlet morale sul marciume che ormai ci sta attanagliando come nella celebre scena sulla burocrazia nello splendido "Brazil" di Terry Gilliam (la potete vedere qui). Il pubblico lo sa come funziona perché la maggioranza è sopraffatta ogni giorno. Come diceva Nick Cave nella canzone "Far from" viviamo in un mondo dove tutti si fottono a vicenda (ascolta la canzone qui). Invece di fare come Jason Reitman nello splendido "Thank you for smoking" (film assolutamente da recuperare), Madden allora gioca la sua carta vincente: l'utilizzo, quanto mai degno, della figura femminile.

Chi l'ha detto che il lobbista debba essere un uomo? Chi l'ha detto che il diavolo non possa essere una donna? Chi meglio dell'astuta e grintosa Jessica Chastain (The tree of life, Interstellar) poteva incarnare una figura così affascinante e seducente? Tanto per citare un film recente con Charlize Theron, qui siamo di fronte ad un'atomica rossa, invece che bionda. È risaputo che le donne dai capelli rossi sono tra le più enigmatiche e pericolose. Miss Elizabeth Sloane (J.Chastain), o più semplicemente Liz, è una lobbista elegante dal rossetto sanguinolente, grintosa, seducente, ossessionata dal successo ad ogni costo. È lei il motore della pellicola, anche perché rappresenta i vizi della società americana. Una sorta di "Lady Macbeth" che potremmo definire tranquillamente violenta soprattutto psicologicamente. È corteggiatissima a Washington perché è tra le migliori menti in circolazione. Vive da sola, senza famiglia, senza alcun legame sentimentale. Non ha dimenticato il sesso (anzi...), ma per non essere ricattabile, ha costantemente slegato questo concetto da ogni più nobile sentimento (vedi il "miss" del titolo). La sua vita è un continuo compromesso e la posta in gioco di ogni sua azione è piuttosto elevata. Tutti, uomini e donne, sono pedine spesse ignare. Tutti hanno un prezzo in nome della carriera (e del Dio denaro). In pochi riuscirebbero a mantenere la calma come lei. Lavora per una società legata all'ala conservatrice. È disposta a tutto pur di far vincere i propri clienti, spesso adottando anche metodi poco ortodossi. Un giorno però le arriva un'offerta molto ricca e altrettanto rischiosa: la lobby delle armi (potentissima in America) vuole convincere l'elettorato femminile a opporsi a una nuova legge, in approvazione, che dovrebbe intromettere nuove regole nella vendita di armi da fuoco. Miss Sloane rigetta l'offerta ed entra a far parte dei sostenitori della legge stessa. Insieme all'amministratore delegato (Mark Strong) della nuova società per cui lavora e altri professionisti, inizia a tessere ragnatele per portare a casa l'obbiettivo.
E sarà una battaglia durissima, fatta di colpi anche bassi (alcuni un po' stereotipati) fino a un finale (particolare ed inverosimile) che vorrebbe spiazzare, ma in realtà abbastanza prevedibile per chi ha dimestichezza con i film di genere.

Nel complesso il film regge, ricalcando le antiche lezioni de "Le idi di marzo" di Clooney, della serie tv "House of cards" e di "The manchurian candidate". Dimenticate però esempi autorevoli come "Michael Clayton", "La grande scommessa", "Wall Street" o "Margin Call".
L'opera in questione è un film medio, molto verboso, a tratti compassato, senza alcuna ambizione di voler andare oltre. Un vero peccato. E il diavolo Jessica Chastain si mangia tutti in un sol boccone, rigorosamente senza quell'olio di palma che nel film diventa incredibilmente più pericoloso della lobby delle armi. Tanto che alla Coop si stanno fregando le mani.

FRASE CELEBRE:
“Io ti pago per immaginare la vita a cui ho rinunciato per la mia carriera”.
TOP
- Jessica Chastain, autentica mattatrice della pellicola.
- La mancanza di punti di riferimento nella vita quotidiana della protagonista.
- Jessica Chastain seduce sia con il corpo sia con taglienti dialoghi.
- L'idea di non voler fare un pamphlet morale a tutti i costi.
- L'uso della donna come figura forte di una lobbista che vede il mondo come un qualcosa dove tutto ha un prezzo.
FLOP
- Il finale che vuole essere originale a tutti i costi e invece è abbastanza inverosimile e prevedibile per i film di genere.
- Regia e sceneggiatura non si vogliono particolarmente elevare, mantenendo di fatto un clima da film medio.
- L'opera non ha l'ambizione di scavare e osare, pur avendo nel cast un fenomeno di attrice.

Ultima modifica il Martedì, 12 Settembre 2017 19:32
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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