Cast: Ben AFFLECK, Gal GADOT, J.K. SIMMONS, Jeremy IRONS, Henry CAVILL, Amy ADAMS, Amber HEARD, Jason MOMOA, Ezra MILLER, Billy CRUDUP, Ciaran HINDS, Diane LANE, Connie NIELSEN, Jesse EISENBERG, Ray FISHER
Durata: 2h
Produzione e Distribuzione: Warner Bros
Uscita italiana: 16 Novembre 2017
Qui il trailer italiano
FORMATI: 2D e 3D
Oltre trent'anni fa esistevano i bar, il calciobalilla, i luoghi di aggregazione, la sinistra, il centro e la destra. La gente quantomeno si parlava, c'era fermento e anche la politica. I ragazzi nerd erano sfigati e disadattati che dedicavano il loro tempo alla tecnologia invece che agli altri. Oggi invece tutto questo non c'è. Ci si parla attraverso gli schermi di pc e smartphone, i social network, le chat e va pure di moda essere nerd e apolitici. Tra gli adolescenti oggi si parla sempre di più di due categorie: i "Marvel Fanboy" e i "Dc Fanboy". Anche nel cinema è in atto una guerra per spartirsi il mercato dei cinecomics tra la Walt Disney e la Warner Bros. La prima ha comprato quasi tutti i franchise (tranne Spiderman, in mano a Sony, che è il suo più grosso rimpianto) compresi Star Wars e la Marvel (presto acquisirà anche la 20th Century Fox). La seconda invece è rimasta con i supereroi della DC Comics, puntando in particolar modo su Batman, Superman e Wonder Woman. Al momento non c'è partita. La Warner ha fatto flop fragorosi dopo la fortunata trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Adesso però gli scricchiolii sono piuttosto evidenti anche in casa Marvel e il genere rischia l'estinzione (se non vengono trovate soluzioni nuove) come è accaduto dopo gli anni 80 con il western.
Non è un caso allora che, dopo i non entusiasmanti "Suicide Squad" (vedi qui) e "Batman vs Superman" (vedi qui), la Warner abbia iniziato a copiare i toni e l'ironia dei film dei Marvel Studios. La cosa è in controtendenza rispetto ai fumetti: i primi successi di casa Dc si manifestarono nella seconda metà degli anni '50, la Justice League in versione cartacea nacque per la prima volta nel 1960. La Marvel iniziò a mietere successi solo dopo il 1961 copiando le ricette della casa rivale con toni molto diversi (il primo albo del fumetto della Justice League ispirò Stan Lee nella creazione dei Fantastici 4). Il fantasma di Joss Whedon (regista e sceneggiatore degli "Avengers") ha aleggiato sul set del film e, alla fine, complice il suicidio della figlia ventenne di Zack Snyder, anche lui è entrato nella partita (anche se nei titoli compare come sceneggiatore e non come secondo regista). Proprio il primo crossover con gli Avengers ha cambiato la concezione sui cinecomics e ha fatto capire alle major l'enorme potenziale di questi blockbuster, soprattutto a livello commerciale (anche Justice League ha un budget superiore ai 300 milioni di dollari).
Il problema principale però risiede nel fatto che in casa Warner non è stata fatta autocritica. Francamente nei fan della Dc la cosa non è stata ben accolta. Il motivo principale è dovuto al fatto che la differenza tra i fumetti Marvel e della stessa Dc è notevole, prevalentemente nel tono. Se i primi sono goderecci, ridanciani, adolescenziali, i secondi sono oscuri, dark e riflessivi. Hanno continuato a investire pesantemente in film che hanno toppato clamorosamente (tranne "Wonder Woman") e non hanno capito che dovevano fare chiarezza sul cosa realizzare. Un prodotto per ragazzi? Un film per adulti? Un film d'azione? Una commedia? Un fantasy? Invece hanno mescolato tutto questo facendo credere alla gente che si può fondere Batman con Superman e perfino i Guardiani della galassia. Ovviamente il pubblico non è stupido e gliel'ha fatto capire ripetutamente. Gli incassi non sono stati quelli sperati. Il difetto principale però dei film Dc risiede nella scrittura. Le sceneggiature hanno buchi più grossi di quelli del groviera, i personaggi sono scarsamente approfonditi e i villain in computer grafica sono poco interessanti e non rimangono impressi. Anzi rimangono nel limbo della mediocrità, oggi tristemente assai diffusa.
C'è voluto il grande successo di "Wonder Woman" (vedi qui) a riportare una boccata d'ossigeno. E allora la Warner ha deciso di puntare tutto sulla Justice League per rimpolpare l'Universo cinematografico Dc che nei prossimi anni subirà una prevedibile invasione degli schermi per contrastare la Marvel/Disney. Prendendo spunto, come detto, dagli Avengers, la Lega della Giustizia sarà un film diviso in due parti (la seconda uscirà, sempre diretta da Zack Snyder, nel 2019).
L'inizio è molto promettente e riparte dalla morte del kriptoniano Kal El. Nel frattempo una nuova minaccia sta mettendo a repentaglio l'umanità. Il clima bellico contemporaneo in questo film si sente eccome. È risaputo che a Donald Trump e Kim Jong-un piace farsi le coccole come se fossero due gattini in calore e non vedono l'ora di farcelo sentire anche a noi. Sto evidentemente scherzando, ma non più di tanto. Nel frattempo Bruce Wayne è invecchiato, ha qualche capello grigio sulla testa. Non ha poteri, ma ha una grande forza di volontà e la testa dura come vi scrive (non è un segreto che l'Uomo Pipistrello è da sempre il mio fumetto preferito). Batman (interpretato sempre dal monoespressivo Ben "mascellone" Affleck) raduna una squadra di supereroi pronti a combattere il nemico Steppenwolf (la band di "Born to be wild" non c'entra). Nonostante i timori iniziali, piano piano si uniranno alla causa la guerriera amazzone Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Mamoa), il velocissimo ragazzino in cerca di lavoro Flash (Ezra Miller) e il mutante afroamericano Cyborg (Ray Fisher). E poi c'è un altro alieno che aderirà alla causa (cosa assai telefonata). A dir la verità si erano presentati anche Cuperlo, Bersani, D'Alema, Pisapia, la Boldrini, Grasso, oltre a Tavecchio e Ventura, ma i loro poteri sono stati giudicati insufficienti per combattere un mostro di simile portata.
Di difetti in "Justice League" ce ne sono molti : la direzione intrapresa è confusa, la trama è mingherlina, i personaggi sono prevedibili, i rallenty troppo insistiti, i dialoghi sono tagliati con l'accetta da Terry Rossio (Pirati dei Caraibi) e si avverte che lo sfondo è palesemente finto. La presenza di attori che fanno finta di combattere tra loro con dietro un green screen qui è assai visibile (notare il volto un po' smarrito di Gal Gadot in alcune scene). Il villain Steppenwolf è anonimo, quasi insignificante e i colpi di scena sono ampiamente prevedibili. E poi c'è la commistione di toni. Quello è il vero problema. All'inizio il film sembra cupo, ma nel corso della narrazione i rimaneggiamenti di Joss Whedon emergono e il tono diventa più lieve (comprese le due scene sui titoli di coda in puro stile Marvel).
L'equilibrio non è il forte della pellicola. Dapprima ci sono influenze di "300" e battaglie copiate dal "Signore degli Anelli", poi l'influenza della Marvel si fa sentire. Unire la messa in scena di Snyder e la scrittura leggera ed emotiva di Whedon non è assai facile. Al resto ci pensano l'enfasi e gli effetti speciali in CGI (computer grafica) piuttosto invasivi e poco originali. Per non parlare della zuccherosa melassa presente nell'ultima mezz'ora poco prima della battaglia finale. Già era difficile unire i toni di Batman e Superman, vista la loro diversità. Ed ecco che viene scelto (era inevitabile) di+ introdurre personaggi come Aquaman, Cyborg e Flash. Le origini di questi personaggi non sono approfondite. Ci si limita al compitino. Il primo (che sarà protagonista di un film il prossimo anno) è fisico, ma anonimo, mentre Cyborg e Flash rappresentano (incredibile!) le due anime dell'America: il mutante è spiccatamente obamiano, il celeberrimo ragazzo più veloce della luce è fortemente trumpiano con tanto di parlata da bimbominchia. Discorso a parte meritano i tre personaggi più noti e amati del gruppo: Batman, Wonder Woman e Superman. Il primo è umano, privo di reali superpoteri ma con forti doti di leadership, e gli altri due essere divini dai poteri quasi illimitati. Sono loro che permettono al film di rimanere in linea di galleggiamento. Anche se la recitazione di Ben Affleck risente sempre della solita granitica certezza: la monoespressione che permea il viso dell'attore. E anche sotto la maschera il mascellone protuberante è ampiamente riconoscibile. Tuttavia sono loro con il loro carisma a reggere la baracca, soprattutto l'unico personaggio femminile della squadra. Grazie a loro, l'intrattenimento c'è. La prima ora e mezzo tutto sommato funziona, poi nell'ultima mezz'ora i problemi si manifestano.
Nel complesso, al netto di qualche dialogo farraginoso e ridicolo (Batman che vuole imbroccare Wonder Woman dicendole che potrebbe vestirsi da pipistrello, non le farà causa), c'è un messaggio decisamente da cogliere: la finalità ultima dell'eroismo è quella di cogliere la differenza tra un esempio positivo e uno negativo. Soprattutto a livello etico e politico. Infatti alla forte dote di leadership di Bruce Wayne c’è da contrapporre il senso di colpa di Batman per la morte di Superman, poi ci sono l'insicurezza e l'inesperienza giovanile di Flash, i problemi di identità tra uomo/macchina di Cyborg, c’è Aquaman che non sa cosa significhi lavorare in gruppo e poi c’è una donna divina che non vuole prendersi responsabilità per gli altri. In "Batman vs Superman", Lex Luthor (Jesse Eisenberg) faceva leva sulle divisioni tra l'Uomo Pipistrello e l'Uomo d'acciaio per creare le condizioni di una nuova e potente minaccia, un po' come accadeva nel film Marvel "Captain America:Civil War" (vedi qui).
Questa volta Steppenwolf è un mostro che si nutre delle nostre paure. "Comincia così la febbre, la rabbia, il senso di impotenza che rende gli uomini buoni… crudeli" - diceva Bruce Wayne in "Batman vs Superman". La gente si è abbattuta, non sogna il futuro, ha perso la speranza, il coraggio, la voglia di lottare e si è resa conto di essere vulnerabile. Nonostante anche questa squadra di eroi abbia tali elementi di umanità, la Justice League sta a ricordarci che per ottenere risultati degni di rilievo, è necessario combattere uniti per la causa mettendo da parte gli egoismi. Una lezione che dovrebbe esser tenuta in considerazione anche da noi e dalla scapestrata classe politica italiana.
La frase da ricordare:
" Non agite da soli. Dobbiamo combattere insieme"
I punti di forza:
- Il messaggio di fondo che amplifica quello di Batman vs Superman e lo rende attualissimo
- Il carisma e l'iconicità di personaggi come Batman, Superman e Wonder Woman
- L'inizio del film
- È un film leggero, ma anche molto politico
- Le battaglie sono ben coreografate
- L'idea di fondo che il villain Steppenwolf si nutra dei dubbi e delle paure insite negli esseri umani e nella squadra di supereroi
- La musica di Danny Elfman che richiama il primo Batman di Tim Burton
I difetti:
- La sceneggiatura è esile e piena di buchi
- Trama esile e scontata
- L'equilibrio dei toni e la convivenza tra lo stile di Snyder e quello di Whedon
- La scopiazzatura dai film Marvel che mal si adattano al tono più dark della Dc
- I personaggi nuovi (Aquaman, Flash e Cyborg) sono anonimi
- Il solito mostro in CGI senza spessore
- Si avverte che il film è stato girato in studio con il green screen. L'effetto spaesamento si vede nei volti degli attori
- Gli effetti speciali invasivi
- 1 minuto di silenzio per il parrucchino del commissario Gordon di J.K. Simmons