Torno anch'io, dopo l'esperienza della passata edizione, a seguire questa manifestazione.
Stavolta per Il Becco. Felice di essere nuovamente qui, anche se non potrò essere presente tutti i giorni, cercherò di raccontarvi con uno o più articoli, l'aria che si è respirata e qualche film che abbia lasciato il segno durante il Doclisboa. Poi ci sarà modo di parlare dei vincitori nelle varie categorie (competizione internazionale e nazionale) al termine del Festival. Intanto posso raccontarvi il primo film che ho potuto vedere: Fado Camané, di Bruno de Almeida.
È stata l'opera che lo scorso 17 ottobre ha inaugurato la sezione Heart Beat (dedicata al legame fra cinema, musica e arte). Un documentario che parla della registrazione di un album, un'artista che parla del suo lavoro, dei suoi collaboratori. Un film dove il protagonista, Camané (cantante portoghese) racconta il suo rapporto con la musica tipicamente portoghese, il Fado. Il risultato è straordinario, anche chi non conosce o ne sa poco di questo genere musicale, riesce a cogliere la passione e in parte anche la storia del Fado, conosciuto in Italia e all'estero grazie alla voce di Amália da Piedade Rebordão Rodrigues in arte Amália.
C'è poi un'altra cosa che posso già dirvi; c'è qualcosa di più in questa questa manifestazione, oltre alla proiezione dei documentari. Al Doclisboa si discute e si pone l'attenzione (come si è sempre fatto fin dalla sua prima edizione) su cosa sta succedendo nel cinema, in questo caso il cinema documentario, e su quello che sta succedendo nel Mondo, in Europa e in Portogallo. Una delle novità del 2014 è una retrospettiva (denominata “Neo-realismo e Novos Realismos”) che vuole creare un dialogo tra i film italiani realizzati dopo la seconda guerra mondiale (Lettere di condannati a Morte della resistenza di Fausto Fornari del1953 o La terra trema di Luchino Visconti del 1948; ne citiamo solo un paio delle diverse pellicole neorealiste italiane quest'anno presenti al Doclisboa) e le opere contemporanee internazionali che raccontano il mondo di oggi. Conflitti sociali e politici in Ucraina, in Iran, nelle Filippine, in Cina, in Romania e in Portogallo.
Ma non saranno solo questi paesi a essere presenti con le loro opere, come già ho detto, 40 nazioni da tutto il mondo, giungono a Lisbona per un appuntamento internazionale che non ha nulla da invidiare ad altri festival cinematografici.
Anzi, il Doclisboa è unico nel suo genere.
Un festival che fa del cinema una pratica artistica e politica allo stesso tempo.