Giovedì, 18 Settembre 2014 00:00

Arance e Martello: il debutto cinematografico di Zoro

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Estate 2011. Un gruppo di attivisti della sezione di Via Orvieto del Partito Democratico di Roma, sfida “l'estate più calda degli ultimi 150 anni” raccogliendo tra i banchi del mercato rionale le firme per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi. Ad interrompere la quiete della rovente giornata di Agosto, l'annuncio di chiusura dello storico mercato romano deliberata dalla Giunta comunale. Allarmati dalla tragica notizia, i commercianti chiedono aiuto all'unica rappresentanza politica in loco: la sezione del PD.

Arance e Martello segna il debutto cinematografico di Diego Bianchi in arte “Zoro”, già noto al grande pubblico per la sua attività di blogger e conduttore della trasmissione televisiva “Gazebo”. Ricorrendo allo stile comunicativo che è proprio della sua produzione artistica, Zoro compie un viaggio all'interno di un piccolo mondo capace di racchiudere in sé tutte le contraddizioni del nostro tempo. La crisi della sinistra, il rapporto tra politica e paese reale e persino la convivenza tra diverse etnie: un'opera corale che racconta l'Italia attraverso l'incontro-scontro tra il variegato gruppo di militanti PD e i commercianti del mercato.
Ed è proprio la crisi della sinistra il tema portante dell'opera dell'autore romano, raccontata con sarcasmo attraverso l'inadeguatezza delle figure che animano le vicende verosimili del film, come i vecchi militanti del PCI pronti a controbattere a colpi di memoria storica o i giovani attivisti pronti al sacrifico nonostante la delusione. La profonda riflessione sulla condizione umana dei militanti di donchisciottesca memoria, avviene in un contesto caotico in cui la disaffezione dalla politica è un filo rosso che lega anziani commentatori da bar, giovani neofascisti annoiati e commercianti in cerca di aiuto.

Ho letto di recensioni in sui si critica la tendenza all'interno del film a parlare ad un pubblico di "iniziati", quasi a voler fare conto su riferimenti comprensibili solo ad una cerchia ristretta. A mio modesto avviso tali commentatori sbagliano, perché è proprio l'intimità del racconto a fare di questa pellicola un'originale ritratto della miseria umana che non può non riportarci al gabbiano di Gaber.

“''ndò sta a politica?” si chiede nel film uno dei commercianti; Probabilmente il lavoro di Zoro può aiutarci a ritrovarla.

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Settembre 2014 22:14
Calogero Laneri

Nato in Sicilia, studia Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Parma. Sin da ragazzo si appassiona alla politica e da allora sta cercando di smettere, senza grandi risultati.

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