Di magliette rosse, "benaltrismo" e altre amenità

Lo scorso 7 luglio è stata la giornata delle magliette rosse: esponenti di associazioni e comuni cittadini si sono vestiti di rosso contro l'emorragia di umanità. Rosso come i vestiti fatti indossare ai bambini che affrontano la traversata verso l'Italia, nella speranza di essere più visibili in caso di naufragio.

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Venerdì, 13 Luglio 2018 00:00

Sul rossobrunismo (parte I)

La confusione è tanta e non è detto che sia un bene – sul rossobrunismo (I)

Questo che leggerete non è un vero e proprio articolo. La massa enorme di informazioni, impressioni, tesi e parole sull’argomento che vorrei trattare (il rossobrunismo) è tale da meritare un approfondimento diviso in diversi interventi. Al massimo potrei far chiarezza su quali siano i temi per me fondamentali da essere conosciuti, discussi, condivisi, in questo momento: il lavoro, il ruolo della sinistra in una società che non offre più agganci con i vecchi rituali, o li ha stravolti ed ha dato alla piccola borghesia e al proletariato risposte diverse, la struttura sociale all’interno della nostra nazione.

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Venerdì, 06 Luglio 2018 00:00

Pearl Jam, di politica e musica

Pearl Jam, di politica e musica

26 giugno 2018, Stadio Olimpico: i Pearl Jam dedicano Imagine, leggendario pezzo di John Lennon, ai migranti, che si sono visti chiudere la porta in faccia dal ministro Salvini. Subito dopo la reazione scomposta di varie voci che mostrano di non aver gradito lo spettacolo. Pochi minuti di canzone e di magia allo Stadio Olimpico di Roma hanno purtroppo rotto l'argine di commenti razzisti che, da ogni parte, hanno investito il frontman della band americana.

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Volere giustizia per Duccio Dini e voler aprire i porti si può

In queste ore a Firenze si intrecciano due vicende, una locale, l'altra nazionale: da una parte lo sgomento e la condanna generale per la morte di Duccio Dini, vittima collaterale di una lite tra due residenti nel campo nomadi del Poderaccio, dall'altra la decisione del neo ministro degli Interni Matteo Salvini di bloccare gli arrivi degli extracomunitari, negando loro l'aiuto dell'Italia. Le due vicende rischiano, con la loro concomitanza, di non permettere una sufficiente lucidità all'opinione pubblica.

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Del caso Aquarius e di riflessioni scombinate connesse

So che è stato detto e scritto tutto con voci molto più autorevoli e preparate delle mie rispetto alla vicenda dell’Aquarius, e che è augurabile che tanto si continui a dire e a scrivere a proposito di questo fatto, ma quel che è accaduto non può lasciarmi inerte, anche a costo di scrivere delle immense banalità o a fare dei ridondanti e altisonanti discorsi retorici. Il rifiuto da parte del ministro degli interni e del ministro delle infrastrutture Toninelli insieme al placido/ tacito silenzio assenso del presidente del Consiglio Conte, di far attraccare la nave di soccorso Aquarius con a bordo 629 persone, tra donne, uomini e bambini, è di una gravità allucinante.

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La guerra dimenticata: Afghanistan frontiera di un nuovo conflitto tra potenze mondiali 

In questi ultimi mesi, il conflitto ripreso con violenza in Siria ha posizionato i riflettori di tutto il mondo sulla mezzaluna costiera del Medio Oriente.

Per quanto feroce sia lo scontro in atto tra l’esercito turco e la resistenza curda, il conflitto è ormai segnato: in Siria è stata adottata la politica del laissez-faire nei confronti delle mire espansionistiche della Turchia, uno degli attori principali e responsabili delle vicende nel teatro mediorientale di questi ultimi anni.

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Lunedì, 05 Febbraio 2018 00:00

Senza pretese: da Macerata

Senza pretese: da Macerata

Riceviamo da una persona che vive a Macerata questo contributo arrivatoci sabato, con richiesta di pubblicazione in forma anonima, che rispettiamo.

Macerata la dormigliona, Macerata “Civitas Mariae”!

La bianca, la candida, l'insofferente cittadina di quarantamila anime si sveglia tardi col delitto di paese poco più che cominciato.

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False notizie, libertà di informazione ed elezioni

Tra le domande del sondaggio Facebook in cui può capitare una persona iscritta al social network, in questi giorni, c'è anche quella legata a quanto si ritiene affidabile la qualità delle informazioni che vi si trovano

Mark Zuckerberg si affida (almeno nelle dichiarazioni) agli utenti per avviare un meccanismo di selezione delle fonti web per le notizie, dopo aver già dato priorità alle relazioni familiari e amicali. Il grande clamore suscitato da queste scelte contribuisce a percepire Facebook come il principale luogo in cui il cittadino occidentale mediamente forma le proprie opinioni. Così non è, nonostante Ministero dell'Interno e Polizia di stato abbiano contribuito a questa idea diffusa nell'opinione pubblica. A poche settimane dal voto è stato presentato un sistema che permetterà la segnalazione di false notizie sul web alle forze dell'ordine.

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Il Partito Radicale e il suo ruolo nella politica italiana

Nato nel 1956 da una scissione interna al Partito Liberale Italiano, il Partito Radicale si è assiduamente impegnato nella promozione e nella lotta per affermare i diritti civili e politici in una Italia percepita come tradizionalista, conservatrice ed eccessivamente legata all'influenza della Chiesa Cattolica e alla sua gerarchia clericale. Unendo a una concezione liberale e liberista una forte propensione libertaria e antiautoritaria, i Radicali, nei loro oltre sessanta anni di attività, pur non godendo di una grande forza elettorale, hanno però molto spesso avuto un certo peso e una discreta attenzione mediatica quando si è trattato di combattere le loro numerose battaglie politiche che hanno spaziato dall'aborto, al divorzio, all'eutanasia, all'antiproibizionismo, alle libertà sessuali, al problema del sovraffollamento delle carceri, senza rinunciare a impegnarsi entro una più ampia dimensione internazionale.

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Profughi, migranti economici, rifugiati e seconde generazioni: la confusione del discorso razzista e il ritorno del razzismo esplicito

C’erano una volta i Napoletani, i Terroni, i Marocchini gli Albanesi e i Rumeni. Ora “il nemico” non ha più una nazionalità, ma uno status politico-giuridico: i “profughi”.

Cambia il tempo, cambiano le politiche internazionali e i capri espiatori, ma il discorso rimane lo stesso: chi non fa parte del “nostro gruppo” di appartenenza (che varia di volta in volta - Città, Provincia, Regione, Nazione, Continente, Occidente ecc.) è pericoloso e minaccia il nostro quieto vivere, e per questo va escluso dal nostro sistema.

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