L'Ecuardor è uno dei paesi usciti dalla logica del Washington consensus nel nuovo millennio, con la vittoria di Rafael Correa alle elezioni del 2006 e l'affermazione di quella che viene chiamata Revolución Ciudadana.
Magia bianca magia nera è un pamphlet politico che, insieme a Lavoratori come farfalle di Giorgio Cremaschi, ha inaugurato la collana Fuori Pista di Jaca Book. Il libro segue un viaggio di Formenti in Ecuador, con una permanenza nel paese lunga un mese e mezzo, che ha dato all'autore l'opportunità di intervistare esponenti di diverse appartenenze politiche. I riferimenti bibliografici che accompagnano i capitoli attestano le numerose letture consultate ed analizzate, a cui si aggiungono esperienze dirette, come il raduno in onore di Evo Morales organizzato da Correa il 23 luglio 2013, in risposta al divieto di sorvolare i cieli europei per il presidente boliviano (dovuto al caso Snowden).
Il quadro che emerge cerca di problematizzare il giudizio acriticamente positivo con cui la sinistra europea saluta i vari percorsi di cambiamento nel continente latinoamericano.
«Qui non c'è nessuna rivoluzione, né tantomeno, si sta costruendo qualcosa che possa essere definito socialismo del XXI secolo; nella migliore delle ipotesi, lo possiamo definire un regime post neoliberale, cercamente non post capitalista».
A dirlo, nel libro, è Alberto Acosta, un tempo stretto alleato di Correa (e presidente dell'Assemblea Costituente nel 2008) e nel 2013 candidato per l'opposizione di sinistra del paese (rimasta sotto il 4%). Formenti ricorda il consenso di cui gode il presidente ecuadoriano e gli scarsi risultati ottenuti da chi cerca di costruire un'alternativa a partire dagli stessi movimenti indigeni che hanno permesso l'avvio della rivoluzione cittadina. Riporta quindi senza agiografie le diverse critiche delle opposizioni di sinistra, evitando di scadere nella propaganda delle destre latinoamericane.
Partendo da una rapida ricostruzione storica si offrono gli elementi di base per orientarsi all'interno del dibattito politico ecuadoriano, evitando di scivolare nelle condanne senza appello, ma insistendo sull'assenza di una trasformazione della matrice produttiva. I miglioramenti sociali che si sono registrati nel paese non sono stati accompagnati da una reale redistribuzione delle ricchezze.
«Le banche private e i grandi gruppi economici stanno realizzando sotto Correa profitti più elevati di quelli che realizzavano negli anni dei governi neoliberisti».
Che nuove risorse siano state stanziate a favore dell'emancipazione dei settori sociali meno abbienti non viene però contestato da nessuno. Le condizioni materiali dei cittadini sono migliorate, a partire dai salari e dai servizi. Quello che si denuncia da parte delle opposizioni è la fragilità di questo salto in avanti dell'economia nazionale, basata sul paradigma estrattivista. La magia nera del petrolio prevale sulla magia bianca del buen vivir, quello stile di vita teorizzato anche nella Costituzione di Montecristi, testo considerato rivoluzionario in tutto il mondo e con cui lo stato dell'Ecuador è stato rifondato.
I comunisti al governo e altri esponenti convinti della Revolución Ciudadana sostengono che non ci sono alternative al momento, per finanziare sanità e istruzione. I movimenti dell'opposizione di sinistra denunciano invece come si sia abbandonato completamento il tentativo di superare un modello economico fondato sul mercato e sulla proprietà privata dei mezzi di produzione.
L'Ecuador si offre come spunto di riflessione per tutta la sinistra antagonista. In un contesto in cui acquistano visibilità e credito teorie keynesiane o neo-keynesiane (basta pensare a Piketty o a Mazzucato), in pochi si pongono il problema di proporre nuovi modelli di sviluppo del tutto alternativi al capitalismo. In America Latina le contraddizioni dei processi reali sono parte della vita quotidiana, non dibattito astratto. I governi del giro giro a la izquierda rappresentano una fonte di studi imprescindibile. Il libro si inserisce quindi come lettura propedeutica al dibattito auspicato sulle notre pagine anche da Domenico Losurdo, che, rispetto a Formenti, ha posizioni diverse sulla lettura dei processi latinoamericani (e sulla Cina), ma insiste sulla necessità di ricostruire la sinistra anche a partire da una comprensione di quanto accade fuori dai confini nazionali.
Magia bianca magia nera offre l'opportunità per approfondire anche il tema del populismo e delle nuove forme della politica, recuperando Marx e una lettura del ruolo delle classi contadine rispetto alla possibilità di instaurazione di società socialiste.
Correa ha un rapporto con la comunicazione più forte rispetto ai suoi colleghi latinoamericani, con alcuni aspetti del populismo di sinistra in particolare rilievo. Il rapporto diretto tra il presidente il suo popolo accompagna i modelli di democrazia partecipativa di tutta l'area. Il 12 novembre 2014 su il manifesto è stata pubblicata un'interessante intervista intitolata L'autogoverno del buen vivir, riferita alla situazione venezuelana, che molto deve al defunto presidente Chávez.
Il ruolo del leader carismatico che permette ad una forza di sinistra di ottenere largo consenso riguarda anche fenomeni europei (si pensi a Syriza con Tsipras o a Podemos con Pablo Iglesias). La stessa speranza riposta da molti italiani in Landini ci parla di un modello di sinistra che ricerca nuove forme di partecipazione e al contempo spera in un salvifico personaggio che riscatti anni di sconfitte.
«Le richieste delle opposizioni di applicare i principi costituzionali in materia di democrazia diretta e partecipativa cadono nel vuoto non solo per la resistenza governativa, ma anche per la scarsa volontà di partecipazione politica di una cittadinanza che sembra essersi pienamente allineata alla nuova normalità»
Senza Correa oggi il paese starebbe peggio, ma le sue capacità politiche hanno reso vani i processi di cambiamento che si sono avviati?
I percorsi rivoluzionari partiti da un conflitto di classe si sono definitivamente imbrigliati in gabbie populiste, allontanando la prospettiva del socialismo e arretrando su forme diverse di capitalismo di stato?
Magia bianca magia nera è un libro che dà delle risposte e tenta di ipotizzare strade alternative a quelle già percorse, per la ricostruzione di una teoria marxista aliena da nostalgie e facili suggestioni. Anche qualora non si condividano alcuni dei giudizi espressi, come nel caso dello scrivente, la lettura è utile e consigliata, perché di rara efficacia nel problematizzare alcuni luoghi comuni egemoni a sinistra.
Foto ripresa liberamente dalla pagina Facebook dell'editore Jaca Book