Mercoledì, 30 Ottobre 2013 00:00

Il vaso di Pandora - Echelon e spionaggio USA

Scritto da
Vota questo articolo
(4 Voti)

A luglio in due articoli, sulla scia delle rivelazioni dell'ex tecnico della CIA Edward Snowden, scrissi come il fatto dei controlli a cui sono sottoposti i governi di tutto il mondo, e quindi i governi dei paesi europei e le istituzioni dell'Unione Europea, da parte della National Security Agency (NSA), l'agenzia primaria di intelligence statunitense, non fosse, intanto, una novità (leggi qui), e, in secondo luogo, che di essi si sapesse in Europa almeno dal 2001, a seguito della scoperta di come la NSA tenesse sotto controllo Commissione Europea e Parlamento Europeo, allo scopo di entrare in possesso dei dossier che venivano definendo le trasformazioni tecnologiche necessarie all'effettività del mercato unico europeo (leggi qui).

L'entrata in possesso di questi dossier prima che diventassero direttive (usualmente l'itinerario è di tre-quattro anni) consegnava all'industria statunitense la possibilità di procedere immediatamente alle trasformazioni tecnologiche che avrebbero caratterizzato di lì a qualche anno le industrie europee, e quindi di disporre di un enorme vantaggio competitivo. Inoltre avevo delineato la strumentazione tecnica dello spionaggio USA di allora, emersa già nel 1997, quando due ragazze pacifiste britanniche impiegate nella Telecom del loro paese avevano denunciato pubblicamente come essa fosse tenuta a passare ogni informazione richiesta alla NSA e come, a seguito di un accordo segreto interno alla NATO, i gestori tecnici delle Telecom europee dovessero essere figure legate alla NATO stessa, eventualmente per il loro precedente passaggio nei servizi di sicurezza dei loro paesi, centralizzati dalla NATO e, attraverso la NATO, dalla NSA.

La struttura tecnica dello spionaggio USA consisteva in un “sistema” denominato Echelon. Il nome allude alla tecnologia: Echelon significa “scalone”, o “scalinata”. Essa infatti intercetta con propri (cioè USA) satelliti-spia o con proprie connessioni ai cavi telefonici sottomarini intercontinentali (in mano USA) e invia a proprie basi, dentro in genere a basi militari USA (tra cui quelle italiane), il gran numero di miliardi di messaggi telefonici o di connessioni tramite internet che viaggiano quotidianamente via tutti i tipi esistenti di cavi o via satellite. Da queste basi questi materiali vengono immediatamente girati a centri di selezione e di elaborazione che li selezionano e isolano sulla base di uno “scalone”, appunto, di parole chiave, standard oppure appositamente orientate a individuare qualcosa in un dato momento di importante, così come attraverso il controllo delle impronte vocali. Questi centri di selezione e di elaborazione sono in Stati Uniti, Australia, Giappone (in una base USA), più (ma potrebbe non essere più così) l'isola di Ascensione nell'Oceano Atlantico, sotto sovranità britannica. Parimenti avevo menzionato il fatto che il sistema Echelon non fosse di sola appartenenza USA: faceva capo invece ai paesi “bianchi” di lingua inglese: accanto agli Stati Uniti sono quindi Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda. Ciò dunque significava che non solo gli USA ma un paese della stessa Unione Europea, appunto la Gran Bretagna, spiava gli altri paesi UE. Infine avevo scritto come i governi europei (quindi il Consiglio Europeo) avessero messo nel 2001 tutto a tacere, probabilmente dopo avere ottenuto dall'amministrazione USA l'impegno a che lo spionaggio NSA in Europa cessasse.

Da allora a oggi non è cambiato invece nulla, da quel che è risultato sin dalle primitive dichiarazioni di Snowden. Da queste dichiarazioni è emerso da subito e con estrema chiarezza che il sistema Echelon non si occupa solo di prevenzione del terrorismo, ma di tutto quello che può interessare i poteri politici, economici e militari USA. Non a caso Obama ha tentato di tutto, sino al dirottamento dell'aereo che portava a casa, da Mosca, il presidente della Bolivia, perché la Russia, dove Snowden era riuscito a rifugiarsi, lo consegnasse agli USA. Da quel che si capisce sono state semplicemente affinate le tecnologie; e il loro attuale nome Prism dice anche che esse hanno allargato la loro platea di intervento e i loro obiettivi. La possibilità di intercettare le telefonate personali di capi di governo senza passare per i filtri di Echelon è probabilmente tra queste novità, e non tra le più recenti. Su questo terreno inoltre emerge una cooperazione molto stretta tra Stati Uniti e Israele.

Leggo in questi giorni come il presidente del Parlamento Europeo Schulz, socialista tedesco, proponga come reazione allo spionaggio USA in Europa l'interruzione delle trattative, in corso da alcuni anni, per la costituzione di una zona integrata di libero scambio UE-USA. La proposta è più che valida anche per ragioni economiche (gli elementi di sviluppo che ne seguirebbero sarebbero tutti a danno estremo dell'occupazione in molti settori e in molti paesi europei, tra i quali l'Italia, inoltre a danno catastrofico per le agricolture europee), ma non è questo che mi preme adesso commentare: bensì ricordare il fatto che fu Schulz, assieme al collega Brok, democristiano e anche lui tedesco, a sollevare nel Parlamento Europeo nel 2001 la questione dello spionaggio USA, di cui nessun altro parlamentare sapeva niente.

Così viene spontaneo porsi qualche domanda, sommando le cose di allora alle cose di oggi. Chi aveva detto a Schulz e a Brok nel 2001 che gli Stati Uniti spiavano in lungo e in largo l'Europa? E come ha fatto la cancelliera Merkel a sapere che le sue telefonate erano intercettate? C'è una sola risposta ragionevole: glielo dissero i servizi tedeschi. Analoga domanda riguarda il presidente Hollande: chi gliel'ha detto che era controllato, non si capisce ancora se da Stati Uniti o Israele? Ragionevolmente i servizi francesi. D'altra parte dopo aver saputo di Echelon Francia e Germania avevano provveduto a farsi esse pure le loro Echelon, e spiavano anche loro tutto il possibile in giro per il mondo, compatibilmente con i mezzi a disposizione. E però, sorpresa e indignazione alle stelle nei governi e nelle forze politiche di governo europee francesi e tedesche comprese: com'è possibile, come hanno osato gli USA fare questo a noi fedeli alleati, ecc. Quindi, attenzione!: Stati Uniti e Gran Bretagna da una parte e Germania e Francia dall'altra hanno interesse a chiudere la questione alla svelta con un compromesso, onde evitare che venga fuori pubblicamente tutto. Sorpresa e sconcerto anche italiano, naturalmente. Ma, per esempio, che a Telecom Italia la gestione tecnica fosse sotto controllo NATO-USA era stato concordato anche da parte italiana. Non solo: ai tempi della discussione in Parlamento Europeo su Echelon erano tra i deputati ben due membri dell'attuale governo Letta, Emma Bonino e Mario Mauro. Vero è che i capi dei servizi italiani hanno mentito quando hanno affermato che non sapevano nulla dello spionaggio USA in Italia: ma come fa Letta a dire che il governo non sapeva nulla dello spionaggio USA? Bonino e Mauro non gli hanno detto nulla? E poi, davvero nessun pezzo o individuo dei servizi italiani ha mai informato qualche responsabile politico?

Da parte USA ci si affanna a dichiarare, anche a uso politico interno, che lo spionaggio esercitato a livello planetario e le sue forme straordinariamente pervasive sono certo un sacrificio sul versante della privacy delle persone, tuttavia necessario e, in ultima analisi, insignificante: lo scopo sarebbe esclusivamente la prevenzione di atti terroristici a carico non solo statunitense ma occidentale in generale, ecc. Balle. All'atto della costituzione di Echelon, in data attorno al 1990, la questione del terrorismo non esisteva. I capi di governo o di stato di Brasile, Francia e Germania, quelli che cioè a oggi hanno denunciato di essere controllati, non c'entrano niente. Echelon fu messo in piedi con obiettivi di spionaggio politico, militare, industriale e di condizionamento del corso politico mondiale; il terrorismo si è aggiunto dopo, cioè quando ne è esplosa la questione. La privacy, inoltre, non c'entra obiettivamente granché (i messaggi privi di interesse, cioè la loro quasi totalità, non vengono certamente esaminati), il suo richiamo continuo è perciò solo un diversivo, a uso e consumo dei mass-media, il cui obiettivo è il seguente pateracchio: gli USA si impegnano a non spiare più l'Europa, e tutto quanto riguarda il resto del mondo andrà avanti come prima, o meglio di prima, attraverso un più stretto partenariato USA-UE nel quadro della NATO. Sempre a proposito di pateracchi: finalmente la partecipazione britannica a Echelon sta diventando pubblica: ma i governi europei non ne parlano. Il Consiglio Europeo dei giorni scorsi ha discusso scandalizzato e furente il da farsi sul versante USA, ma niente vi è stato detto sul versante britannico. Ancor meno il governo italiano pare prendere atto della particolare attenzione dei servizi britannici, che emerge da recenti dichiarazioni di Snowden, nei confronti dei rapporti politici ed economici dell'Italia sui versanti del Mediterraneo e del Medio Oriente. Forse perché si teme che la Gran Bretagna ponga il veto all'interruzione delle trattative sulla zona di libero scambio EU-USA? D'altra parte sembra evidente che la proposta di Schulz ai governi non piaccia.

Un'ultima osservazione. È interessante, in ogni caso, il cambiamento di atteggiamento europeo, obbligato o no che sia dai fatti. Gli Stati Uniti ormai possono essere criticati, i loro ambasciatori convocati, proteste possono essere indirizzate a Obama. Si tratta non solo, mi pare, del fatto che il vaso di Pandora del sistema Echelon è stato pubblicamente scoperchiato e che ne vanga fuori un tanfo ammorbante, ma anche del fatto che gli Stati Uniti non sono più in grado di fare quel che gli pare nel mondo senza pagare un prezzo politico pesante. La ragione di fondo palesemente sta nel loro indebolimento relativo, dinanzi a nuove potenze mondiali così come a vecchie ex potenze. Un'epoca di grandi perturbazioni si sta aprendo in Occidente? Se la tendenza è questa, molto ci sarebbe da ragionare da parte delle sinistre europee.

Immagine tratta da plusultratech.blogspot.it

Ultima modifica il Martedì, 29 Ottobre 2013 23:37
Luigi Vinci

Protagonista della sinistra italiana, vivendo attivamente le esperienze della Federazione Giovanile Comunista, del PCI e poi di Avanguardia Operaia, Democrazia Proletaria, Rifondazione Comunista. Eletto deputato in parlamento e nel parlamento europeo, in passato presidente e membro di varie commissioni legate a questioni economiche e di politica internazionale.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.