Pillole dal Giappone #253 – La pietà dei privati per i beni culturali
La Prefettura di Fukushima ha un futuro nella produzione di energie rinnovabili? Forse sì ma i risultati sono ancora largamente insufficienti. Le tre pale eoliche (due da 2 megawatt ed una da 7) piazzate in mare a largo di Naraha – nell'ambito di un progetto sovvenzionato dal Ministero dell'Industria – stanno infatti producendo meno di quanto previsto in fase di installazione. A costruire il tutto, per una spesa complessiva di 58,5 miliardi di yen, un consorzio di industrie che vede la partecipazione di Mitsubishi Heavy Industries e Marubeni. Non è ancora chiaro se il progetto andrà avanti: “prima vediamo che risultati daranno i test” ha affermato il ministro competente.
Forte appello del G20 ad evitare tensioni commerciali: è questo il succo del terzo incontro dei ministri delle Finanze dei 20 Paesi più industrializzati svoltosi a Buenos Aires domenica 22 luglio. “Il commercio internazionale e l'investimento sono motori importanti per la crescita, la produttività, l'innovazione, la creazione di lavoro e lo sviluppo. Sul commercio riaffermiamo le conclusioni fatte dai nostri leader al summit di Amburgo e riconosciamo la necessità di intensificare il dialogo e le azioni volte a mitigare i rischi e rafforzare la fiducia. Lavoriamo per irrobustire il contributo del commercio alle nostre economie” si legge nel comunicato finale del vertice.
Un U-Boot tedesco in dotazione alla Marina Imperiale del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, il Ro-500, è stato ritrovato nelle acque a largo della Prefettura di Kyoto. Il mezzo, un U-511 lungo 77 metri, era stato prodotto in Germania nel 1941 e ceduto ai nipponici nel 1943. Nel 1946 venne affondato dagli Alleati.
Altri due sottomarini prodotti da Kawasaki Heavy Industries e da Mitsubishi Heavy Industries sono stati trovati poco distante: si tratta rispettivamente di uno I-121 e di un Ro-68. Ad effettuare la scoperta è stato un gruppo di ricerca della Society La Plongee for Deep Sea Technology guidato da Tamaki Ura, professore presso l'Istituto di Tecnologia del Kyushu.
Prevedibili divergenze sul commercio internazionale tra gli Stati Uniti da un lato e gli altri sei grandi al G7 canadese. Il summit si è concluso domenica con la partecipazione dei capi di governo (primo G7 per il Presidente italiano Conte nonché per l'ex “Grande Fratello” Rocco Casalino) e si è caratterizzato per un discreto clima di tensione in particolare tra gli USA ed il Canada. In tal senso dure ed inusuali le parole – “disonesto e debole” – contenute in un tweet del Presidente USA rivolto ai canadesi.
Il Giappone si mostra cauto sul prossimo vertice tra Stati Uniti e Corea del Nord. A suscitare preoccupazione è l'abbandono, almeno per il momento, da parte USA della locuzione “massima pressione” al fine di ottenere la denuclearizzazione della Penisola coreana. “Non voglio più usare questa affermazione” ha infatti sostenuto Donald Trump lo scorso 1 giugno incontrando l'inviato della RPDC Kim Yong Chol.
Il tema è stato, ovviamente, al centro anche dei lavori dell'Asia Security Summit di Singapore.
Cerimonia, lo scorso 24 febbraio, per il dispiegamento dei velivoli F-35A presso la base di Misawa nella Prefettura di Aomori con la presenza del ministro della Difesa Itsunori Onodera.
Novità sul fronte delle pressioni verso la Corea del Nord: è giunta, infatti, martedì scorso la decisione del Presidente USA Donald Trump di inserire nuovamente il Paese nella lista degli Stati sponsor del terrorismo. La scelta ha ricevuto il plauso di Giappone e Repubblica di Corea.
La RPDC era stata inserita in questa lista nel 1987 dopo l'abbattimento di un aereo della Korean Air (115 morti) e rimossa, nell'ambito di un tentativo di dialogo nel 2008.
Proprio per affrontare la minaccia nordcoreana il Ministero della Difesa di Tokyo starebbe pensando di sviluppare una propria versione del missile Tomahawk. Il dicastero guidato da Onodera ha infatti chiesto 7,7 miliardi di yen per l'anno fiscale 2018 al fine di sviluppare nuovi missili antinave.
Settimana iniziata con due importanti fatti internazionali. Il primo è rappresentato dalle ultime esercitazioni nippo-statunitensi (le prime che hanno coinvolto tre portaerei) svoltesi dall'11 al 14 novembre nelle acque del Mar del Giappone con la partecipazione di ben tre navi del Sol Levante. I cacciatorpedinieri Inazuma, Ise e Makinami hanno infatti preso parte alle manovre guidate dalle portaerei Ronald Reagan, Theodore Roosevelt e Nimitz della Marina militare degli Stati Uniti.
Le esercitazioni sono state “un esempio di come si possa lavorare insieme” ha affermato Shinzo Abe lo scorso giovedì al termine di colloqui con l'ammiraglio Harry Harris, Comandante della Flotta del Pacifico degli Stati Uniti.
Pillole dal Giappone #200 – Manovre militari nell'Asia del Nord-Est
Settimana iniziata nell'Asia orientale con preoccupanti esercitazioni militari nonché con un grave incidente a Singapore che ha coinvolto il cacciatorpediniere statunitense McCain, di stanza con la propria flotta di appartenenza a Yakosuka, con un grave bilancio in termini di vite umane.
Una nuova luce sembrano infatti avere le consuente (e colossali anche se il numero di militari statunitensi impegnati quest'anno ammonta a 17.500 unità contro le 25.000 dello scorso anno) esercitazioni belliche congiunte USA-RdC iniziate lo scorso lunedì.
Le manovre sono “di natura difensiva” ha rimarcato il Presidente sudcoreano Moon. “La Corea del Nord deve comprendere che esse hanno come motivazione le loro ripetute provocazioni” ha aggiunto il massimo rappresentante sudcoreano che ha anche avuto, lo scorso venerdì, un colloquio telefonico con Shinzo Abe volto a riaffermare, al netto delle frizioni esistenti tra i due Paesi su varie questioni, la stretta collaborazione necessaria per affrontare lo scontro con la Corea del Nord.
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