Ogni martedì, dieci mani, di cinque autori de Il Becco, che partono da punti di vista diversi, attorno al "tema della settimana". Una sorta di editoriale collettivo, dove non si ricerca la sintesi o lo scontro, ma un confronto (possibilmente interessante e utile).
A volta sono otto, altre dodici (le mani dietro agli articoli): ci teniamo elastici.
Le vicende di una nave della ONG Sea Watch, rimasta quasi tre settimane ferma a poche miglia dalla costa maltese e al cui interno era stipati, oltre ai membri dell’equipaggio anche una trentina di migranti raccolti da un gommone che stava affondando, ha riacceso in Italia il dibattito sull’immigrazione e creato dei dissapori interni fra Salvini da una parte e Di Maio e Conte dall’altra. La crisi sembra rientrata nel momento in cui Malta ha acconsentito allo sbarco e la Chiesa Valdese si è offerta di ospitare nelle sue strutture una decina dei migranti sbarcati a Malta.
La protesta contro il Decreto Sicurezza approvato ormai da un mese assume toni sempre più elevati. Diversi sindaci italiani hanno annunciato la propria disobbedienza alle norme emanate. Ai sindaci di Palermo, Napoli, Firenze, Reggio Calabria e Parma che si sono opposti all’applicazione del “decreto sicurezza” se ne sono poi aggiunti altri, rendendo la protesta sempre più radicata tra i rappresentanti delle comunità cittadine.
Il 2018 è stato davvero un “annus horribilis” per Facebook e per il suo fondatore Mark Zuckemberg: scandali, accuse di spionaggio, crolli in borsa e addii di dirigenti vari.
La prima conseguenza interna del ritiro delle truppe USA dalla Siria, annunciato da Trump, è stata la lettera di dimissioni del generale Mattis, che lascerà la direzione del Pentagono.
Sicuramente il sistema di informazione non ha accettato la Brexit, nella maggioranza dei casi. L'idea di un secondo referendum però appare certamente più plausibile di qualche mese fa. Theresa May sembra nel mezzo a due fuochi: sull'orlo della sfiducia da parte dei Tory, indebolita nei confronti con il parlamento britannico, in difficoltà nel confronto con l'Unione Europea. Su questi aggiornamenti si confronta la nostra rubrica a più mani.
Aumenta la tensione nella cosiddetta “guerra commerciale” tra Stati Uniti e Cina, dopo l'arresto in Canada di una delle dirigenti più importanti del gigante della telefonia mobile Huawei. Di questo e delle ramificazioni geopolitiche del conflitto economico tra USA e nuovi giganti manifatturieri parliamo questa settimana, a più mani.
Mercoledì 28 Novembre è stato approvato in via definitiva dalla Camera il “decreto sicurezza”. Fortemente voluto da Salvini, il provvedimento introduce alcune nuove norme in materia di immigrazione e di ordine pubblico che riflettono l’impostazione securitaria della Lega. L’abolizione della protezione umanitaria, il depotenziamento dello Sprar, l’estensione della sperimentazione del taser, la stretta sull’abusivismo abitativo e l’aumento dei fondi destinati ai rimpatri sono solo alcune delle misure di un decreto fortemente criticato dalle opposizioni ma diventato legge nonostante le polemiche anche all’interno della maggioranza. Sul “decreto Salvini” il Dieci mani della settimana.
Lo scorso 17 novembre la Francia è stata travolta da una protesta totalmente inaspettata. Il giorno dei “giubbotti gialli” è stato un enorme successo con oltre 2.000 posti di blocco contro i 1.500 che erano stati annunciati, purtroppo ci è scappato pure il morto nel tentativo di forzarne uno. Una nuova manifestazione con approdo nella capitale parigina si è svolta sabato 24 novembre, e ha replicato il successo del 17 cercando di intavolare un dialogo con le istituzioni che finora sembra essere mancato secondo i manifestanti.
Nel Dieci Mani di questa settimana approfondiamo le rivendicazioni di questo nuovo movimento spontaneo dei "gilets jaunes" per capirne di più.
Davvero i giovani italiani sono reazionari e moderati? A partire dalla ricerca del Pew research center ne parliamo questa settimana a dieci mani.
In Europa le celebrazioni per il centenario della conclusione della guerra mondiale sono state composte di due filoni: il tributo ai sacrifici della popolazione mobilitata, al fronte, nelle retrovie o nel fronte interno, e il ribadimento della scelta europeista come via che ha garantito e sola potrà garantire la pace nel continente.
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