Non cessano intanto le polemiche riguardo alla vicenda delle cosiddette “comfort women”: lo scorso 14 marzo il Presidente del PCG Shii ha tenuto una conferenza stampa per ribadire la posizione contraria dei comunisti ad una revisione della dichiarazione di Kono del 1993. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche 13 diplomatici di 11 differenti Paesi.
Un'offensiva revisionista, quella del governo Abe, che prova con sempre maggiore aggressività a coinvolgere le scuole: lo scorso 14 marzo il ministro dell'Istruzione Shimomura ha chiesto alla città di Taketomi di usare nelle scuole medie testi di storia che glorifichino le guerre di aggressione nipponiche, adottando il medesimo testo utilizzato in altri comuni della Prefettura di Okinawa. E' la prima volta che su questo tema il Ministero dà un'indicazione vincolate ad un comune.
In ambito salariale lo scorso 13 marzo si sono registrate proteste in tutto il Giappone in risposta alle aperture – giudicate dalle organizzazioni sindacali come troppo timide – sulle richieste di aumenti salariali. Le manifestazioni hanno visto la partecipazione di circa 220.000 lavoratori.
Importante presa di posizione delle autorità locali della Prefettura di Fukushima in tema di energia nucleare: in seguito all'approvazione da parte delle assemblee municipali delle città di Hirono e di Kawauchi di due risoluzioni di opposizione a qualsiasi tentativo di riattivazione degli impianti nucleari precauzionalmente spenti nel 2011 si sono avute prese di posizione similari in tutte e 59 le assemblee municipali della Prefettura.
La risoluzione della città di Hirono (approvata all'unanimità) afferma che il governo si trova prigioniero del mito della sicurezza dell'energia nucleare e che questo tipo di energia trascina con sé problemi tuttora irrisolti, tra essi il trattamento per il combustibile nucleare esaurito.
(con informazioni di Japan Press Weekly 12 – 18 mar. 2014)