La strategia della desistenza è stata invece adottata - non senza polemiche interne - dal Partito Democratico, il quale ha presentato un numero incredibilmente basso di candidati nei collegi uninominali (177 i candidati ufficiali del partito) avvantaggiando dunque in molte circoscrizioni i candidati del Partito dell'Innovazione - formazione politica erede dell'ultradestra del Partito della Restaurazione del Giappone guidata dal sindaco di Osaka Toru Hashimoto e dal deputato Eda (ex Partito dell'Unità, centro-destra) - con il quale è stato siglato un accordo politico.
Necessaria “più abenomics” per il Segretario liberal-democratico Tanigaki in contrasto con i dati resi pubblici dallo stesso governo e che mostrano un aumento negli ultimi due anni del numero dei lavoratori poveri (oltre 11.200.000) e dei lavoratori precari (più di 19 milioni, in crescita di un milione e duecentomila rispetto a due anni fa).
(con informazioni di Japan Press Weekly 19 – 25 nov. 2014)