Proteste sono arrivate, oltre che dai giornali citati, anche da organizzazioni sindacali dei giornalisti e dal Partito Comunista, intervenuto con il proprio Presidente Shii e con il deputato Shiokawa.
Per parte sua, il premier ha condannato le parole pronunciate durante la conferenza definendole "deplorevoli". Il responsabile dei giovani liberal-democratici Minoru Kihara è stato sospeso dal proprio incarico.
Il 22 giugno, intanto, in 30.000 hanno manifestato nei pressi della sede del parlamento per manifestare la propria opposizione alla estensione della seduta della Dieta: estensione propedeutica ad un'approvazione dei disegni di legge sull'impiego all'estero delle Forze di Autodifesa quanto più rapida possibile.
In ambito economico torna a far discutere l'accordo di libero commercio per l'area del Pacifico, attualmente in fase di negoziato. Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, composto da diversi special rapporteur ed altri esperti indipendenti, ha raccomandato che nelle discussioni in corso siano coinvolti sindacati, associazioni dei consumatori e gruppi ambientalisti al fine di evitare gli “impatti negativi degli accordi sui diritti umani”.
Il comunicato degli esperti ONU è servito per far ribadire, lo scorso 25 giugno, al deputato comunista Kazuya Hatayama, la richiesta di uscita dai negoziati del Giappone.
Sul fronte welfare, un sondaggio condotto dal Ministero guidato da Yasuhisa Shiozaki, il Sondaggio sulle Condizioni Complessive di Vita, reso noto lo scorso 2 luglio, ha mostrato come il 29,7% dei rispondenti ha affermato che le proprie condizioni di vita sono “molto dure”. "Mediamente dure” invece la risposta del 32,7% degli intervistati. “Ordinarie” è stata la risposta del 34%, mentre soltanto il 3,6% ha risposto “molto buone” o “ mediamente buone”. Le famiglie contattate per il sondaggio sono state, tra giugno e luglio dello scorso anno, 59.000: di queste 47.000 rispondenti. Ricerche analoghe si svolgono dal 1986.
(con informazioni di Japan Press Weekly 24 – 30 giu. 2015 e ajw.asahi.com)