Domenica, 03 Luglio 2016 00:00

Pillole dal Giappone #140 – In 65.000 ad Okinawa per dire no alle basi statunitensi

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Oltre 65.000 cittadini hanno manifestato, lo scorso 19 giugno, a Naha, capoluogo della Prefettura di Okinawa, per ricordare la donna, il cui corpo è stato ritrovato a maggio, violentata e uccisa da un ex marine. “La morte di qualcuno amato lascia alle famiglie una incommensurabile tristezza, dolore e rabbia. Credo sia possibile per Okinawa, se tutti noi ci uniamo, fermare la costruzione della base di Henoko e realizzare una Okinawa libera dalle basi affinché mai più si verifichi un'altra atrocità” ha scritto il padre della vittima in un messaggio indirizzato ai manifestanti.
Per una modifica dello Status of Forces Agreement (l'accordo che fissa lo status giuridico delle truppe statunitensi in Giappone) si è espresso il governatore della Prefettura, Takeshi Onaga.

Una manifestazione, in solidarietà con la lotta condotta ad Okinawa, si è svolta, lo stesso giorno a Tokyo, nei pressi della sede del parlamento ed ha visto la partecipazione di circa 10.000 persone.

In ambito energetico, la Shikoku Electric ha iniziato le operazioni di caricamento di combustibile nucleare necessarie alla riattivazione del reattore n. 3 della centrale di Ikata, nella Prefettura di Ehime. La compagnia prevede che il ritorno alla piena operatività della centrale possa avvenire entro metà agosto. Il reattore, che userà combustibile MOX (misto di uranio e plutonio), sarà il quinto ad essere riattivato dopo lo stop precauzionale del 2011 seguito alla catastrofe di Fukushima.

Frattanto, lo scorso 16 giugno, l'associazione degli hibakusha, Hidankyo, a conclusione del proprio congresso ha adottato una risoluzione per il lancio di una raccolta di firme internazionale in calce ad un appello per un mondo libero dalle armi atomiche.

È stata, intanto, istituita, lo scorso venerdì, la commissione del Consiglio delle Scienze, chiamata ad esprimere nei primi mesi del 2017. L'organismo è stato voluto dal suo presidente, Takashi Onishi, il quale si era mostrato possibilista circa una revisione del tradizionale rifiuto, sancito nel 1949, di partecipazione degli scienziati nipponici a ricerche in campo bellico.
Nel 2015 il ministero della Difesa ha stanziato 300 milioni di yen per la ricerca militare.

A Tokyo, dopo le dimissioni, avvenute lo scorso 15 giugno, del governatore, il conservatore Yoichi Masuzoe, coinvolto in un uso disinvolto di fondi politici, il Presidente del Partito Comunista, Shii, ha manifestato la volontà del proprio partito affinché i partiti dell'opposizione convergano su un unico candidato nelle elezioni per il rinnovo della massima carica edochiana che si svolgeranno quest'estate.
Alle ultime consultazioni, nel 2014, Masuzoe aveva ottenuto il 42%, il candidato appoggiato da comunisti e socialdemocratici, l'avvocato Kenji Utsunomiya, aveva sfiorato il 20%, mentre a pochi decimali da quest'ultimo si era piazzato l'ex premier, appoggiato dai democratici, Morihiro Hosokawa.

(con informazioni di Japan Press Weekly 15 – 21 giu. 2016; ryukyushimpo.jp; japantimes.co.j)

Ultima modifica il Sabato, 02 Luglio 2016 21:43
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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