Domenica, 10 Luglio 2016 00:00

Pillole dal Giappone #141 – Perdite record per il gigante pensionistico GPIF

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

“Profondo dolore” è stato espresso dal premier Abe per l'attentato del primo luglio, avvenuto nella capitale del Bangladesh Dacca, che è costato la vita a sette cittadini nipponici. “Continueremo ad adoperarci al massimo per assicurare sicurezza ai cittadini giapponesi, sia in patria che all'estero, coordinandoci con la comunità internazionale al fine di eliminare il terrorismo” ha aggiunto il capo del governo.
Un volo speciale è stato approntato, il 3 luglio, dal Ministero degli Esteri di Tokyo, con destinazione la capitale bengalese, per trasportare i familiari delle vittime. Le salme sono invece tornate in patria nella mattinata del 5 luglio: ad accoglierle il titolare delle relazioni internazionali di Tokyo, Fumio Kishida e l'ambasciatrice del Bangladesh, Rabab Fatima.

Inviato a Dacca, per il Ministero degli Esteri, Seiji Kihara, il quale ha avuto un colloquio con il Segretario agli Esteri bengalese Shahriar Alam ed incontrerà la premier Hasina e ed il ministro agli Affari Interni Khan. “Sento una grande indignazione per tale crudele ed atroce atto di terrorismo che colpisce le vite di persone che hanno compiuto grandi sforzi sul fronte della cooperazione internazionale del Giappone” ha dichiarato Kishida.
“Invito il governo ad adoperarsi con i tutti i mezzi possibili per garantire la sicurezza dei cittadini giapponesi che vivono all'estero ed a rafforzare gli sforzi per eradicare il terrorismo, compresi i controlli e la regolazione in materia di immigrazione nonché quelli per evitare il finanziamento del terrorismo” ha dichiarato il Presidente del Partito Democratico Okada. “Occorre spezzare il cerchio guerra-terrorismo” ha affermato il leader dei comunisti Shii.

In ambito politico, le quattro principali forze dell'opposizione (democratici, comunisti, socialdemocratici e Partito della Vita del Popolo) hanno deciso, lo scorso 21 giugno, di convergere su una candidatura unitaria per le prossime elezioni per il rinnovo della carica di governatore della Prefettura di Tokyo. Le elezioni si terranno il 31 luglio.

Sul fronte economico, il fondo pensionistico pubblico del Sol Levante (Government Pension Investment Fund), presente in borsa, secondo indiscrezioni, avrebbe perso, nel 2015, tra i 5.000 ed i 5.500 miliardi di yen, cioè una cifra tra i 48 ed i 53 miliardi di dollari. Se il dato venisse confermato, per il gigante delle pensioni sarebbe il calo maggiore dal 2009: nel marzo di quell'anno, infatti, la perdita, su base annua, fu di oltre 9.000 miliardi di yen. Il report ufficiale sarà reso noto il 29 luglio, dopo, cioè, le elezioni per il rinnovo della Camera dei Consiglieri che si terranno il 10 dello stesso mese. Quest'ultima decisione è stata fortemente criticata dal Partito Democratico: "nascondere tutto ciò che è svantaggioso per le elezioni è una cosa che il governo Abe ha fatto ripetutamente” ha dichiarato Okada.
Il fondo gestisce 140.000 miliardi di yen ed è uno dei maggiori fondi pensione del mondo.

Se per i pensionati, presenti e futuri, nuvole nere appaiono all'orizzonte, diversa sorte interessa i più alti dirigenti delle maggiori aziende nipponiche. Dati resi noti dalla società di analisi finanziarie Tokyo Shoko Research, mostrano come il numero di dirigenti le cui entrate annue superano i cento milioni di yen sia cresciuto dai 301 (in 175 diverse aziende) del 2013 ai 414 (in 211 diverse compagnie) del marzo di quest'anno. Il manager più pagato del Sol Levante è stato l'indiano Nikesh Arora di SoftBank, il quale ha ricevuto sei miliardi e mezzo di yen.

Rimanendo in ambito welfare, lo scorso 28 giugno, circa 3.600 lavoratori, afferenti alla Federazione Nazionale dei Sindacati dei Lavoratori Edili, hanno manifestato, per le strade di Tokyo, per chiedere un incremento dei fondi destinati all'assicurazione sanitaria pubblica della categoria.

In tema militare rappresentanti del governo nipponico e di quello statunitense hanno convenuto, martedì scorso, di apportare modifiche circa lo status (regolato dallo Status of Forces Agreement) riservato al personale civile, di nazionalità nordamericana, al servizio delle forze USA.
All'incontro erano presenti il ministro degli Esteri nipponico, Fumio Kishida, quello della Difesa, Gen Nakatani, l'ambasciatrice statunitense a Tokyo Caroline Kennedy ed il capo delle forze USA nel Sol Levante John Dolan. Secondo i nuovi accordi, i civili ad essere tutelati dal SOFA - e dunque, di fatto, resi immuni da ogni possibile indagine condotta da tribunali giapponesi - saranno unicamente coloro che svolgono collaborazioni tecniche ad alto valore aggiunto.
Nel contempo, il ministero guidato da Nakatani sta predisponendo un programma di prestiti per le spese universitarie destinato ai giovani che vogliono arruolarsi nelle Forze di Autodifesa. Il programma è, sostanzialmente, ispirato al Reserve Officer Training Corps Program in uso presso le forze armate statunitensi.

(con informazioni di Japan Press Weekly 22 – 28 giu. e 29 giu. - 5 lug. 2016; japantimes.co.jp; asahi.com; the-japan-news.com; mofa.go.jp; japan.kantei.go.jp)

Ultima modifica il Sabato, 09 Luglio 2016 22:42
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.