Domenica, 14 Agosto 2016 00:00

Pillole dal Giappone #146 – Riattivata la centrale di Ikata. Intanto Akihito vorrebbe abdicare ma non può

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Il 12 agosto, dopo il via libera dell'Agenzia Regolatrice per il Nucleare, è ripartita, con la riattivazione del reattore numero 3, la centrale nucleare di Ikata (Prefettura di Ehime), di proprietà della Shikoku Electric Power. L'impianto è, attualmente, l'unico ad utilizzare un combustibile misto uranio-plutonio (il cosiddetto MOX).
Numerosi sono stati i ricorsi presentati in tribunale da cittadini residenti nei pressi della struttura. A preoccupare in particolare i residenti è il rischio, per quanti abitano nella stretta penisola di Sadamisaki, di rimanere isolati in caso di evacuazione effettuabile unicamente via mare, procedura impossibile da attuare in caso di tsunami.

Un via libera per la ripresa delle operazioni dovrebbe presto arrivare anche per il reattore numero 3 della centrale di Mihama (Prefettura di Fukui) della Kansai Electric Power. L'Agenzia Regolatrice ha, infatti, confermato, lo scorso mercoledì, che l'impianto risponde ai nuovi criteri di sicurezza introdotti dopo la catastrofe del 2011.

La Corte Distrettuale di Tokyo ha, intanto, condannato TEPCO, società proprietaria dell'impianto tristemente noto di Fukushima, a risarcire i familiari di una donna di 88 anni, colpita da demenza senile, la quale è nella lista dei dispersi dal 14 marzo 2011. Dell'anziana, ricoverata presso l'ospedale Futaba di Okuma, si sono perse le tracce dopo l'evacuazione della struttura da parte delle Forze di Autodifesa.
L'ammontare della compensazione è pari a 22 milioni di yen (circa 216.000 dollari). La causa intentata dai familiari della donna è l'ennesima che TEPCO si è trovata ad affrontare dopo l'incidente che provocò la fusione del nocciolo dei reattori 1 e 2 della centrale di Fukushima.

Il 6 ed il 9 agosto si sono, intanto, tenute le commemorazioni per i 71 anni dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Ad Hiroshima in 50.000 hanno osservato, alle 8,15, il minuto di silenzio seguito ai rintocchi della “campana della pace”.
Le armi atomiche sono “il male assoluto” ha affermato, Kazumi Matsui, sindaco di Hiroshima. Presenti alle celebrazioni il premier Abe e rappresentanti di altre 91 nazioni (tra esse Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Francia). “Rivolgo un appello ai leader degli Stati che possiedono armi nucleari e di altri Paesi nonché alla gente di tutto il mondo: venite a visitare Hiroshima e Nagasaki - ha detto il sindaco della seconda città colpita 71 anni fa, Tomihisa Taue, alla cerimonia del 9, culminata con il minuto di silenzio osservato alle 11,02 -. Scoprirete da voi stessi cosa è accaduto agli esseri umani che si trovarono sotto il fungo atomico. Conoscere è il punto di partenza per poter pensare ad un mondo libero dalle armi nucleari”.
“Un mondo libero dalle armi atomiche è la comune aspirazione del mondo, ed il suo ottenimento è la missione che è stata consegnata a tutti gli esseri umani” ha dichiarato il Presidente del Partito Democratico, Katsuya Okada, il quale ha anche sottolineato l'importanza della visita di Obama al Memoriale della Pace di Hiroshima dello scorso maggio.
“Come Paese che ha sperimentato l'orrore della devastazione nucleare in guerra, il Giappone sottolinea l'importanza di mantenere e rafforzare il regime del Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari (TNP), sostenendo con fermezza, contemporaneamente i Tre principi non nucleari (qui Abe si riferisce ad un risoluzione parlamentare nipponica, poi divenuta legge, la quale fissa, dagli anni '60, i principi della politica nucleare nipponica: promozione dell'uso pacifico del nucleare; disarmo nucleare globale; protezione del Sol Levante sotto l'ombrello nucleare statunitense ndr). Il Giappone continuerà ad impegnarsi affinché si realizzi un mondo libero armi nucleari chiamando alla cooperazione Stati dotati di armi nucleari e Stati non dotati di tali armamenti” ha scritto il premier Abe nel proprio messaggio per la cerimonia del 6 agosto.
L'otto agosto, ad Hiroshima, la Conferenza Mondiale Contro le Bombe A ed H ha inviato la propria Dichiarazione per il disarmo al Gruppo incaricato di tale compito presso le Nazioni Unite. La Conferenza, che è stata salutata calorosamente anche dal sindaco di Nagasaki nonché dall'Alto Rappresentante per il Disarmo dell'ONU, Kim Won-Soo, ha visto la partecipazione di 54 delegati provenienti da 19 nazioni estere.
Durante il summit si è deciso di appoggiare la campagna di raccolta firme internazionale volta al disarmo che è stata promossa dagli hibakusha guidati da Hidankyo, l'associazione che, proprio lo scorso otto agosto, ha celebrato a Nagasaki i propri 60 anni. “L'appello per creare un trattato per il bando delle armi atomiche si è sviluppato in un più grande movimento globale ed è stato convocato un Gruppo di Lavoro dell'ONU. Con questo sviluppo, Hidankyo ha prodotto una grande scossa nella comunità internazionale promuovendo la Campagna Internazionale di Supporto all'Appello degli Hibakusha per l'Eliminazione della Armi Nucleari” ha dichiarato nel proprio discorso il Segretario Generale dell'associazione, Terumi Tanaka.

Sul fronte istituzionale, nonostante le smentite arrivate la scorsa settimana dall'Agenzia per la Casa Imperiale, il massimo rappresentante del Sol Levante, l'ottantaduenne Imperato Akihito, ha manifestato - in un breve e quantomai raro discorso, trasmesso l'otto agosto dalla televisione pubblica NHK - l'intenzione di voler abdicare a causa delle proprie precarie condizioni di salute (l'Imperatore ha problemi cardiaci ed in passato è stato colpito dal tumore alla prostata).
Akihito, a cui la Costituzione vieta ogni ruolo anche soltanto lontanamente politico, non ha potuto, in mancanza di una modifica di legge che glielo consenta, fare riferimento esplicito all'abdicazione, ma ha affermato che “può diventare difficile per me portare avanti, con pienezza, i miei compiti di simbolo dello Stato”.
“Avendo adesso oltre ottanta anni ci sono delle volte nelle quali sento diversi limiti dovuti alla mia condizione fisica. Negli ultimi anni ho cominciato a riflettere sul periodo vissuto come Imperatore ed a pensare sul mio ruolo e sui miei compiti di Imperatore per i giorni a venire.
Dato che siamo in una società in rapido invecchiamento, vorrei parlarvi su ciò che sarebbe auspicabile per il ruolo di Imperatore in un tempo nel quale egli stesso invecchia. Nella mia posizione di Imperatore debbo astenermi dal fare ogni specifico commento sull'attuale sistema imperiale, vorrei esprimere, quindi, ciò che ho pensato come persona. Sin dalla mia ascesa al trono, ho portato avanti azioni in questioni di Stato, ed allo stesso tempo ho speso il mio tempo ricercando e riflettendo su quale ruolo sia auspicabile per l'Imperatore, designato, dalla Costituzione del Giappone, come simbolo dello Stato. Come erede di una lunga tradizione, ho sempre sentito un profondo senso di responsabilità nel tutelarla. Allo stesso tempo, in una nazione ed in un mondo che sono in costante cambiamento, ho continuato a pensare come la Casa Imperiale del Giappone potesse impiegare positivamente la tradizione nell'età presente ed essere parte attiva e partecipe della società, rispondendo alle aspettative del popolo.
E' stato alcuni anni fa, dopo due operazioni, che ho cominciato a sentire un declino fisico causato dall'età ed ho, allora, iniziato a pensare sul futuro, su come avrei dovuto comportarmi qualora risultasse difficile portare avanti i miei pesanti compiti come nel passato. […] Una Reggenza può essere stabilita al fine di agire al posto dell'Imperatore quando lo stesso non possa, pienamente, adempiere ai propri doveri in caso di minore età o di grave malattia. […] Come ho detto, in virtù della Costituzione, l'Imperatore non ha poteri su questioni di governo. Allo stesso tempo, è mio desiderio che si rifletta a fondo sulla lunga storia della dinastia imperiale nella nostra nazione affinché la stessa possa continuare ad essere sempre con il popolo, lavorando insieme al popolo per costruire il futuro del nostro Paese e che i compiti dell'Imperatore come simbolo dello Stato possano continuare ad essere condotti senza interruzioni. Con questo augurio sincero, ho deciso, quindi di rendere noti i miei pensieri. Spero sinceramente nella vostra comprensione”
ha affermato Akihito nel proprio discorso.
Il commento ufficiale al messaggio dell'Imperatore è arrivato dal Segretario Generale del Gabinetto, Yoshihide Suga, il quale, in una conferenza stampa convocata lo stesso giorno del messaggio imperiale, ha affermato che il governo “ha bisogno di riflettere”. L'affermazione è stata ripetuta più volte ed il Portavoce del governo ha lasciato cadere le sollecitazioni dei giornalisti che lo invitavano ad essere più preciso.
“Riteniamo necessario rispondere positivamente a quello che Sua Maestà ha espresso. Come primo passo, chiediamo che il governo si impegni in approfondite discussioni in risposta a quello che Sua Maestà ha affermato oggi. Allo stesso tempo, è necessario che la Dieta, il più alto organo del potere statale, proceda anch'essa, con calma, in discussioni volte ad adempiere alle proprie responsabilità di organo legislativo” ha dichiarato Presidente dei democratici Okada.
“E' necessario che si discuta seriamente sulla possibilità della sua abdicazione” ha affermato il Presidente del Partito Comunista, Shii, secondo il quale “la Costituzione non vieta una dimissione volontaria dal trono”.

In ambito politico, la senatrice ed ex giornalista Renho Mamura, già ministro alle Riforme, Funzione Pubblica e Pari Opportunità con Naoto Kan e poi con Noda, ha ufficializzato la propria candidatura alla presidenza del partito (gli organismi si rinnoveranno in settembre) con una linea politica mirante ad interrompere i rapporti con il Partito Comunista, portati avanti invece da Okada nell'ultimo anno.
Il Presidente del PCG Shii, per parte sua, ha confermato, durante le celebrazione per il 94° anniversario della fondazione del Partito, la volontà dei comunisti di proseguire nella cooperazione elettorale con gli altri partiti dell'opposizione. “E' iniziata una nuova era nella quale la nostra politica di fronte unito influenza la situazione politica” ha affermato Shii, il quale ha invitato a “concentrare idee e sforzi per un ulteriore sviluppo della neonata collaborazione opposizione-cittadini”.
A Tokyo, invece, la nuova Governatrice, Yuriko Koike, ha nominato come proprio consulente l'ultranazionalista Kazusa Noda. Noda, ex consigliere metropolitano, nel 2012 aveva proposto l'abolizione della Costituzione postbellica e la sua sostituzione con quella imperiale in vigore in precedenza.

La settimana appena trascorsa è stata particolarmente tesa in ambito di politica internazionale, il governo nipponico ha infatti espresso proteste per navi da pesca cinesi, accompagnate dalla Guardia Costiera di Pechino, che hanno stazionato, lo scorso sabato, vicino ad acque territoriali nipponiche nei pressi delle contese isole Diaoyutai/Senkaku. Due navi della Guardia Costiera della RPC erano invece entrate in acque rivendicate da Tokyo il giorno precedente.
Le isole “sono parte integrante del territorio della Cina” è stata la consueta risposta del Ministero degli Esteri di Pechino che, con la Portavoce Hua Chunying, si è augurato che il Giappone “compia costruttivi sforzi per la stabilità in importanti aree marittime insieme con noi”. Hua ha comunque ringraziato la Guardia Costiera nipponica per le operazioni salvataggio di alcuni pescatori cinesi dopo un grave incidente avvenuto il 10 agosto che ha coinvolto il peschereccio sul quale si trovavano ed una nave cargo greca.
Una nota di protesta ufficiale è arrivata anche lo scorso venerdì, in merito ad un radar installato da Pechino su una piattaforma per l'estrazione del gas in un'area prossima alle isole contese. Per Tokyo, il radar, non avendo finalità connesse alla ricerca di gas, potrebbe essere usato per scopi militari.
Il Sol Levante aveva comunque chiesto alla Cina di interrompere le ricerche di gas nell'area e di attenersi ad un accordo, del 2008, che impegnava le due nazioni ad una cooperazione in tema di risorse naturali in quelle acque.

Sul tema caldo del Mar Cinese Meridionale, invece, il ministro degli Esteri nipponico, Fumio Kishida, fresco di riconferma dopo il rimpasto del 3 agosto, ha effettuato una visita ufficiale nelle Filippine per colloqui, inerenti la sicurezza, con il proprio omologo Yasay e con il Presidente Duterte.
Il Giappone ha preso le parti delle Filippine nella complessa vicenda - culminata con l'appello, unilaterale, ad un tribunale arbitrale, da parte dell'arcipelago - delle contese isole Spratly (o Nansha come vengono chiamate in RPC). La visita del massimo rappresentante della diplomazia nipponica segue di poco il pronunciamento del tribunale che ha negato i diritti sovrani della Cina sulla isole.
Kishida e la sua controparte hanno espresso, lo scorso martedì, la volontà dei due Paesi di rafforzare la cooperazione bilaterale volta a condurre una risoluzione pacifica delle dispute riguardanti il Mar Cinese Meridionale e chiesto alla RPC di rispettare “il principio di legalità” riconoscendo come valido il pronunciamento della corte arbitrale (pronunciamento in contrasto con la Dichiarazione sulla Condotta tra le Parti, sottoscritta anche da RPC e Filippine, per il governo di Pechino).
Il 16 agosto si terrà, frattanto, nella Regione Autonoma della Mongolia Interna (Cina) il 13° summit per l'Implementazione della Dichiarazione sulla Condotta tra le Parti nel Mar Cinese Meridionale. Per il Paese ospitate parteciperà il viceministro degli Esteri Liu.

Il Ministero della Difesa cinese ha, invece, risposto alla contrarietà, espressa dagli Stati Uniti, sulle esercitazioni congiunte sino-russe nell'area contesa: “l'esercitazione è routine tra Cina e Russia e non ha come obiettivo terze parti” ha dichiarato il titolare del dicastero, Chang Wanquan.
Lo stesso ministero ha, lo scorso 5 agosto, espresso la propria protesta per la nomina dell'ultranazionalista Tomomi Inada alla guida della Difesa nipponica. Inada nega il massacro di Nanchino ed il fenomeno di schiavitù sessuale, che ha reso vittime migliaia di donne coreane e cinesi, condotto dalle truppe coloniali del Sol Levante durante e prima del Secondo Conflitto. Recentemente la ministra, bersagliata da domande di natura storica da parte dei giornalisti, ha rifiutato di rispondere.

E mentre Inada - a causa di una visita ufficiale a Gibuti, Paese nel quale le Forze di Autodifesa sono impegnate in funzioni anti-pirateria - non ha effettuato, quest'anno, la propria tradizionale visita allo Yasukuni Shrine, a farlo è stato invece il ministro per la Ricostruzione Masahiro Imamura. “Ho pregato per la pace e la prosperità del nostro Paese” ha dichiarato l'esponente conservatore. Il tempio scintoista ricorda quanti sono caduti per l'Imperatore, tra essi numerosi criminali di guerra e soldati morti nelle imprese coloniali che hanno visto il Giappone carnefice in numerose nazioni asiatiche.

(con informazioni di Japan Press Weekly 03 – 09 ago. 2016; japan.kantei.go.jp; mofa.go.jp; fmprc.gov.cn; mod.gov.cn; asahi.com; the-japan-news.com; japantimes.co.jp; minshin.or.jp; xinhuanet.com)

Ultima modifica il Sabato, 13 Agosto 2016 22:31
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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