Domenica, 30 Settembre 2018 00:00

Pillole dal Giappone #257 – Intenso lavoro diplomatico all'Assemblea ONU

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Pillole dal Giappone #257 – Intenso lavoro diplomatico all'Assemblea ONU

Settimana iniziata con novità di politica estera. Il premier nipponico Shinzo Abe è infatti giunto a New York lo scorso 23 settembre per partecipare alla 73° assemblea delle Nazioni Unite ed incontrare l'omologo Donald Trump. Argomento principale dei colloqui tra i due ovviamente quello della denuclearizzazione della Corea del Nord, processo che sta avanzando sempre più dopo i successi che sta ottenendo il dialogo intercoreano. Sul punto Trump ha anche annunciato che “a breve” vedrà nuovamente Kim Jong Un mentre il Presidente sudcoreano Moon (che non ha mancato nel proprio intervento in Assemblea di ricordare la vicenda della schiavitù sessuale perpetrata dai nipponici) ha fatto filtrare la disponibilità del Presidente del Nord ad un dialogo diretto con Tokyo.
Un dialogo “assolutamente necessario” avrebbe affermato Moon nel colloquio diretto con l'omologo giapponese.
A New York uno spiraglio di confronto tra RPDC e Giappone è stato aperto dall'incontro tra i due ministri degli Esteri Taro Kono e Ri Yong Ho. L'incontro è durato appena 20 minuti ed è il secondo di quest'anno tra i due. Un primo confronto, infatti, si era già avuto a Singapore lo scorso 3 agosto ai margini di un vertice ASEAN.

Sulla questione del commercio è volato negli Stati Uniti anche il ministro per la Rivitalizzazione Economica Toshimitsu Motegi il quale ha incontrato per due volte – lunedì e giovedì – il Rappresentante per il Commercio Robert Lighthizer.
“Abbiamo condiviso uno schema per promuovere il commercio” ha dichiarato Motegi al termine del secondo incontro.
Più frutti sembrano aver invece raccolto gli incontri tra Abe e Trump, in particolare quello di mercoledì. I due presidenti hanno deciso, infatti, di iniziare un negoziato che dovrebbe partire dalla questione dei dazi sulle automobili giapponesi.
Di “accordo nel quale entrambi usciamo vincitori” ha parlato Abe il quale ha ribadito che sui prodotti agricoli il Sol Levante non farà concessioni che vadano al di là delle, già generosissime, concessioni previste nel TPP. Soddisfazione anche da parte di Trump che ha affermato che “faremo molti più affari e le cose andranno sempre meglio”.
A sbloccare le trattative sembra essere stata la promessa di acquisto di materiale bellico prodotto dagli USA: “per la nostra sicurezza continueremo ad acquistare equipaggiamenti di alta qualità anche dagli USA” ha dichiarato Yoshihide Suga nella conferenza stampa del 28 settembre.

Da Tokyo di una “speranza che i colloqui vadano per il meglio” ha parlato Akio Toyoda, presidente dell'Associazione dei Produttori di Automobili del Giappone nonché di Toyota.
Ben il 40% delle automobili importate negli USA sono prodotte in Giappone che risulterebbe così il Paese più colpito da una guerra commerciale su larga scala in questo settore.

Sui benefici del commercio e degli investimenti liberi è stato incentrato anche il discorso del premier edochiano in Assemblea. Abe ha ricordato, infatti, come le aziende del Sol Levante abbiano contribuito alla creazione di 856.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Tra gli altri temi toccati dal massimo rappresentante giapponese anche i progressi nel dialogo con la Federazione Russa nonché la rituale provocazione rivolta a Pechino ed alle sue presunte mire nell'area indo-pacifica che altererebbero un sistema internazionale fondato sul diritto.
Ai margini dei lavori ONU Abe ha anche incontrato l'omologo turco Erdogan con il quale ha fatto il punto sull'avanzamento dei lavori del trattato bilaterale sul commercio in fase di discussione.
Spazio anche per un breve colloquio sulla riforma dell'ONU tra il massimo rappresentante nipponico ed il Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres.
Breve incontro anche tra Abe ed il Presidente dell'Iran Hassan Rouhani. Il Giappone ha confermato la propria intenzione di non voler seguire gli USA nella loro politica di sanzioni verso la Repubblica Islamica. L'Iran rappresenta un importante partner commerciale per il Sol Levante ed inoltre l'80% delle sue importazioni petrolifere passano dallo stretto di Hormuz.
Preoccupazione e richiesta di relazionare in parlamento sui colloqui Trump-Abe è giunta dal Presidente del Partito Democratico per il Popolo Tamaki.

Un dialogo a due, ed è almeno il secondo colloquio ufficiale di questo tipo, si è avuto sempre a New York tra il ministro degli Esteri Taro Kono e quello della RPDC Ri Yong Ho.
Kono, tenendo una linea del bastone e della carota, ha incontrato il giorno seguente anche il ministro per Affari Esteri cinese Wang Yi per assicurarsi la cooperazione della RPC nella sorveglianza dei trasferimenti di merci, da nave a nave, dirette verso la RPDC in violazione delle sanzioni ONU.

Sempre per quanto concerne il commercio si sono incontrati a New York i ministri delegati di Giappone e Stati Uniti nonché la commissaria UE Cecilia Malmstrom per concordare uno schema di riforma dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Tra le proposte del summit l'idea di rafforzare gli organismi del WTO e di aumentare, ma non è stato chiarito come, la trasparenza nelle procedure di monitoraggio effettuate dall'ente internazionale. Concordi i ministri anche nel definire “sleali” le pratiche commerciali di economie non orientate al mercato (leggasi Cina).

Proprio negli stessi giorni Shotaro Yachi, consigliere per la sicurezza nazionale del Giappone, ha incontrato a Suzhou il diplomatico Yang Jiechi al fine di definire il programma politico della visita ufficiale che Abe effettuerà in Repubblica Popolare in ottobre.

Sul fronte degli scandali che stanno coinvolgendo il Ministero dell'Istruzione il neo dimesso viceministro Kazuo Todani si è rimproverato di “ingenuità”. Todani è uno dei numerosi alti funzionari coinvolti in cene con dirigenti di società che hanno rapporti con il dicastero. Negli stessi giorni si è dimesso anche Michiyasu Takahashi: il dirigente è accusato di conflitto d'interessi per aver intrattenuto rapporti, nella sua qualità di dirigente dell'Agenzia per lo Sport, con una azienda presso la quale è stato consulente.
Nonostante il ginepraio di scandali le università giapponesi hanno ottenuto un piccolo miglioramento nella classifica elaborata dal Times Higher Education World University Rankings. Gli atenei nipponici rappresentati nella classifica (che ne contiene in totale 1.250) sono passati dagli 89 dello scorso anno ai 103 del 2018.
Prima università del Sol Levante quella di Tokyo che è salita di 4 posizioni ottenendo il 42° posto. Salto di ben 9 posti per l'Università di Kyoto che è adesso 65°.
“Al netto di un miglioramento la maggior parte delle istituzioni universitarie del Giappone regrediscono o rimangono stabili” ha però affermato commentando i dati Phil Baty, dirigente dell'organizzazione che stila ogni anno la classifica.

Per quanto concerne l'esplorazione spaziale hanno avuto successo gli sbarchi di due robot, paracadutati dalla sonda Hayabusa 2, sull'asteroide Ryugu.
Riuscito, finalmente, anche il lancio del cargo Kounotori 7 contenente materiale destinato alla Stazione Spaziale Internazionale. Il mezzo, contentente 6 tonnellate di materiale (tra cui batterie al litio e cibo) ha raggiunto la ISS giovedì scorso.

Sulle servitù militari sarà rimandato il dispiegamento dei mezzi osprey USA a Camp Kisarazu (Prefettura di Chiba) a fronte dell'opposizione delle amministrazioni locali.
Sempre in tema difesa un gruppo di attivisti per la tutela della natura composto da nipponici e statunitensi ha presentato ricorso presso una corte USA contro il trasferimento della base di Ginowan a Nago.
In settimana è stato anche arrestato per violazione di domicilio un soldato USA in servizio presso la base di Kadena: si tratta soltanto dell'ennesimo episodio che coinvolge i militari statunitensi di stanza in Giappone e che spiega la forte, e trasversale, opposizione ad ogni loro stanziamento o mossa nell'Arcipelago.
Per non farsi marcare nulla nell'accrescere la tensione internazionale il 27 settembre un velivolo delle Forze di Autodifesa avrebbe partecipato ad esercitazioni statunitensi che hanno coinvolto anche un bombardiere strategico B-52. Le manovre si sono svolte tra il Mar Cinese Orientale ed il Mar del Giappone. L'esercitazione non è stata confermata pubbicamente mentre è ufficiale la partecipazione, negli stessi giorni, della portaelicotteri Kaga ad un'esercitazione nippo-britannica svoltasi nell'oceano Indiano.

In ambito lavoro una stretta alle scuole di lingua giapponese è stata annunciata dal Ministero della Giustizia, dicastero responsabile delle politiche migratorie, al fine di evitare che alcune di esse si trasformino in centri per il reclutamento di lavoratori clandestini.
Secondo i dati del Servizio Studentesco negli ultimi cinque anni il numero di stranieri che frequentano corsi nel Sol Levante è cresciuto di 100.000 unità raggiungendo la cifra di 267.000. Di questi circa 78.000 frequentano le 710 scuole che offrono corsi di lingua nipponica.

Al fine di meglio formare i lavoratori del settore dei servizi alla persona quest'anno il Ministero del Lavoro ha richiesto oltre un miliardo di yen che dovrebbe essere erogato dal prossimo anno fiscale per finanziare corsi di lingua ma anche attività formative specifiche destinate a lavoratori stranieri.
Saranno frattanto aperti ai lavoratori stranieri oltre dieci settori industriali. Ad annunciare la novità – che sarà contenuta nella riforma del permesso di soggiorno quinquennale che entrerà in vigore il prossimo aprile – il Portavoce del Governo Suga.

Si è nel contempo appreso che ispezioni del Ministero del Lavoro in Mitsubishi Electric avrebbero riconosciuto come lavoro-correlate cinque gravi stati di malattia che in due casi hanno condotto le persone afflitte al suicidio.
Tre di questi lavoratori erano stati assunti con il cosiddetto sistema discrezionale e cioè il loro salario non era legato alle ore lavorative ma ad altri criteri che in genere spingono a lavorare per molto più tempo.
La società ha abbandonato l'uso del sistema discrezionale nel marzo di quest'anno anche se ha negato che la mossa sia legata ai tre casi di malattia.

Iniziato a Tokyo il reclutamento dei lavoratori necessari alle numerose attività connesse ai Giochi Olimpici del 2020. Il Comitato Organizzatore prevede di assumere 80.000 persone mentre in maniera separata il Governo Metropolitano di Tokyo dovrebbe reclutare 30.000 persone.
Un nuovo sistema per rendere più facilmente identificabili gli autobus (mediante l'uso di un codice alfanumerico che identifichi ogni mezzo) sarà lanciato a breve.
Sempre a Tokyo è stato presentato da 59 grossisti un ricorso in tribunale contro lo spostamento del mercato del pesce di Tsukiji nel sito, oramai di prossima apertura, di Toyosu.
L'avvocato del gruppo è Kenji Utsunomiya, già Presidente della Federazione delle Associazioni Forensi e più volte candidato per il Partito Comunista alla guida della Prefettura Metropolitana.

Ad Hokkaido buone notizie sul fronte della fornitura elettrica: sono stati infatti riattivati lo scorso 25 settembre i due generatori (il 2 ed il 4) della centrale di Tomato-Atsuma rimasti spenti a causa dei danni subiti nel recente terremoto.
Annunciato il 28 settembre per i comuni colpiti un aumento dei trasferimenti nell'ordine del 10-20%.
“Non abbiamo mai vissuto una situazione del genere. Servono interventi urgenti a sostegno degli agricoltori colpiti” è stato l'appello di Hiroaki Mitani, presidente dell'Associazione Contadini di Hokkaido, il quale ha incontrato lo scorso 26 settembre il Presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano.
“Occorre agire anche in vista dell'inverno. Esorteremo il governo in tal senso” ha dichiarato il politico al termine dell'incontro.
La scorsa settimana il Partito Comunista ed il Partito Democratico per il Popolo avevano chiesto congiuntamente la convocazione di una sessione straordinaria della Dieta che affronti proprio il tema della ricostruzione delle aree colpite dall'ultimo terremoto e dalle piogge torrenziali.

Piogge torrenziali che non sembrano arrestarsi: sabato scorso è passato per l'arcipelago meridionale delle Ryukyu il 24° tifone di quest'anno. Le ingenti quantità d'acqua ed i forti venti (oltre 90 chilometri orari) hanno interrotto la fornitura di energia elettrica in 189.000 case della Prefettura di Okinawa. Cancellati il 29 settembre circa 320 voli in partenza ed arrivo dall'aeroporto di Naha.

Sul nucleare il 25 settembre l'Alta Corte di Hiroshima, ribaltando una precedente sentenza, ha dato il via libera alla riattivazione del reattore numero 3 della centrale di Ikata (Ehime). Lo stop alla riattivazione dell'impianto di proprietà della Shikoku Electric era giunto lo scorso dicembre ed era stato motivato con i rischi eruttivi del monte Aso. L'area interessata è abitata da oltre 90.000 persone.
Bocciato alcuni giorni dopo dalla Corte Distrettuale di Oita un altro ricorso, avanzato da un gruppo di cittadini, che chiedeva lo stop alla riattivazione.
Via libera anche per la centrale n. 2 del Tokai di proprietà di Japan Atomic Power. L'impianto ha ricevuto il disco verde dall'Agenzia Regolatrice per il Nucleare il 26 settembre. La centrale era in fase di costruzione al momento della grande catastrofe del marzo 2011 e non è mai stata attività in quanto il progetto originario non era in linea con i nuovi standard di sicurezza approvati dopo quel terremoto. Ben 960.000 persone vivivono nell'area soggetta ad evacuazione in caso di emergenza.
Vicina allo smantellamento, invece, il primo reattore della centrale di Onagawa (Sendai): “è una opzione che stiamo valutando” ha dichiarato in conferenza stampa il presidente della Tohoku Electric Hiroya Harada. L'impianto, attivo dal 1984, è fermo dal 2011.

A Fukushima proseguono le difficoltà tecniche legate al trattamento delle acque stoccate all'interno della ex centrale. Nonostante l'adozione del sistema di purificazione ALPS la TEPCO ha comunicato che circa l'80% dell'acqua conteneva ancora quantità di trizio superiori agli standard di legge e non potrà, dunque, essere rilasciata in mare.
Stante il fatto che l'acqua, perlopiù piovana dopo che un circuito di liquido congelante ha bloccato l'infiltrazione di acqua di falda, continua ad entrare a contatto con materiale radioattivo si prevede che per il 2020 non vi sarà più spazio per stoccarla.

In politica interna sulla riforma dell'articolo 9 della Costituzione è arrivato uno stop, ben più deciso che negli scorsi anni, dal neo riconfermato Presidente del Nuovo Komeito.
“Non penso che alla Dieta vada sottoposto un testo discusso solamente tra noi ed il PLD” ha dichiarato Natsuo Yamaguchi ad un recente dibattito televisivo.
Il Nuovo Komeito, partito di centro e prossimo ad una setta buddista, si smarca così dall'abbraccio con il sempre più militarista PLD nel tentativo di evitare un tracollo elettorale causato da un appiattimento sulle posizioni della coppia Abe-Aso.
Un recente sondaggio dell'agenzia stampa Kyodo ha mostrato come il 51% dei giapponesi sia contrario alla riforma dell'articolo 9 contro un 36% di favorevoli. Soltanto il 7% dei rispondenti, inoltre, ha indicato la riforma della Costituzione come prioritaria per il Paese.
Un appello a non modificare il carattere pacifista della Carta è giunto venerdì anche dal primo ministro malese Mahathir: “se il Giappone modificasse la Costituzione consentendo a sé stesso di partecipare a guerre penso sarebbe un regresso” ha dichiarato il politico a margine dei lavori ONU di New York.

Potrebbero saltare intanto nel prossimo rimpasto di governo, annunciato da Abe per i primi di ottobre, la ministra dell'Interno Seiko Noda ed il ministro dell'Agricoltura Ken Saito quest'ultimo già “avvisato” del rischio che avrebbe corso sostenendo, come ha poi fatto, Shigerru Ishiba alla guida del PLD.

In economia è stato istituito dal Ministero degli Interni e Comunicazioni un tavolo consultivo di esperti che dovrà studiare soluzioni tecniche volte a ridurre del 40% le tariffe telefoniche. L'organismo, guidato dal professor Hirotaka Yamauchi, dovrà concludere i propri lavori entro la fine del 2019. Sulla questione nelle scorse settimane il Portavoce del governo Yoshihide Suga era intervenuto fornendo, in maniera un po' inusuale, la cifra precisa di abbattimento delle tariffe auspicata dall'esecutivo.

Un appello per “una nuova fase di crescita” è stato invece intanto lanciato dal Presidente di Keidanren Nakaishi mentre un altro pezzo grosso dell'economia privata, Yoshimitsu Kobayashi, leader dell'Associazione dei Dirigenti di Azienda, si è detto “dispiaciuto” del fatto che né Abe né Ishiba abbiano spiegato come ottenere una crescita socialmente sostenibile.
Abe ha comunque aperto uno spiraglio, nelle ore immediatamente successive alla sua rielezione, a che la tassa sui consumi non sia ulteriormente alzata (sarebbe il terzo aumento da quando il conservatore è al governo).

Diffusi frattanto i dati sull'inflazione di agosto: esclusi gli alimenti freschi l'indice ha raggiunto un +0,9.
Inclusi gli alimenti freschi si è registrato invece un +1,3. Rimane una chimera l'obiettivo della Banca Centrale di raggiungere il 2% di tasso di inflazione, cifra considerata appropriata per far crescere l'economia.

Sul 2%: “servirà più tempo del previsto” ha dichiarato martedì scorso il Governatore della BOJ Kuroda annunciando che il futuro obiettivo della banca centrale sarà quello di “bilanciare in maniera equilibrata” gli effetti positivi e negativi della politica di allentamento monetario che vede nello stesso Governatore uno dei sostenitori più fanatici.

Tra le imprese è prossimo l'abbandono da parte di Hitachi della vendita in Giappone di televisori con il proprio marchio nonché la vendita di televisori Sony tramite la propria rete commerciale. Hitachi Appliances ed Hitachi Consumer Marketing continueranno a vendere apparecchi a marchio Wooo nel Sol Levante fino a metà ottobre. Nulla cambierà invece sui mercati esteri dove l'azienda continuerà ad essere presente con propri marchi.
In casa Nissan lo scorso mercoledì è stato presentato un report interno nel quale l'azienda riconosce insufficienze nei controlli di qualità e si impegna a migliorarli.
Negli scorsi mesi la casa automobilistica era finita nell'occhio del ciclone per la falsificazioni di dati sulle emissioni e sul consumo di carburante. Il rapporto è stato consegnato dal presidente del gruppo Hiroto Saikawa alla stampa ed a Tetsuya Okuda, Direttore Generale dell'Ufficio Trasporti su Strada del Ministero delle Infrastrutture.
“Occorre riflettere anche sull'ambiente che ha consentito ai dipendenti di sbagliare” ha ammesso Yasuhiro Yamauchi, responsabile per la competitività, riconoscendo che non sarebbe sostenibile, a meno di sfiorare il ridicolo, attribuire la totale responsabilità dei fatti ai singoli dipendenti quasi si fosse trattato di iniziative personali.
Il dirigente ha annunciato che nei prossimi sei anni saranno investiti 1,590 miliardi di dollari in test di monitoraggio. I primi casi di falsificazione sarebbero risalirebbero addirittura nel 1979.
Annunciata invece lo scorso martedì da Toyota la cooperazione con le Ferrovie del Giappone Orientale per lo sviluppo di treni ad idrogeno. Le due socieà si sono impegnate a sviluppare in forma congiunta questi nuovi mezzi nell'ambito del processo di decarbonizzazione Sol Levante che dovrà realizzarsi in accordo con quanto previsto dal trattato di Parigi.
Il 28 settembre è stata invece Subaru ad ammettere di aver falsificato dati connessi alla sicurezza. I casi, 1.869, si sono verificati nell'impianto di Ota (Prefettura di Gunma).

Ammesse le proprie responsabilità anche da parte di Kawasaki Heavy Industries, azienda produttrice di un componente del treno a lievitazione magnetica in servizio sulla linea di Nagoya che lo scorso 13 dicembre venne bloccato in corsa dalla rottura dello stesso.

Prosegue il duello tra il Giappone e la IWC, l'organismo internazionale che regola la tutela le balene. Il Sol Levante ha nuovamente minacciato, questa volta per bocca del vice delegato Hideki Moronuki, di abbandonare l'ente qualora non si modifichino “alcune disfunzioni”.
L'oggetto del contendere è in realtà la possibilità di riprendere la pesca commerciale delle balene, attività sostenuta dal Giappone e da altre 26 nazioni.

In chiusura è stato lanciato un archivio digitale che raccolga le storie di quanti sono sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. L'iniziativa è stata ideata dal comitato "Non più hibakusha" di Tokyo. Tra le risorse dell'archivio alcune mappe interattive realizzate dal professor Hidenori Watanabe dell'Università di Tokyo.


(con informazioni di Japan Press Weekly 19 - 25 sett. 2018; un.org; president.go.kr; timeshighereducation.com; cdp-japan.jp;dpfp.or.jp; mainichi.jp; asahi.com)

Immagine di pubblico dominio ripresa da flickr.com

Ultima modifica il Sabato, 29 Settembre 2018 19:53
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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