Domenica, 10 Dicembre 2017 00:00

Pillole dal Giappone #215 – Molte novità fiscali nel 2018

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Una nuova tassa per favorire la riforestazione potrebbe essere inserita nella prossima riforma fiscale che il governo ha in procinto di varare. L'imposta, dell'importo di 1.000 yen (7,48 euro) andrebbe ad aggiungersi alla tassa di soggiorno a carico dei turisti che si trattengono nelle strutture ricettive nipponiche e dovrebbe essere introdotta a partire dal 2024. Forme di tassazione simile fanno già parte delle tasse di soggiorno varate da 37 Prefetture e dalla città di Yokohama. Per evitare una doppia tassazione il governo starebbe studiando una differenziazione di destinazione delle somme. Il governo prevede entrate per circa 60 miliardi di yen l'anno.
Allo studio dell'esecutivo vi sarebbe anche una sostanziale modifica del regime fiscale per i turisti. Allo stato attuale sono esenti dal pagamento dalla tassa sui consumi i turisti stranieri che spendono almeno 5.000 yen (poco più di 37 euro) in un unico negozio duty free purché acquistino materiale elettronico, gioielli o cibo. Nelle intenzioni del governo l'esenzione scatterà a prescindere dalla categoria merceologica dei beni acquistati. Secondo l'Agenzia Giapponese per il Turismo i negozi duty free sono circa 40.000 ed hanno fatturato tra gennaio e settembre di quest'anno più di 3.000 miliardi di yen.

Sempre in ambito fiscale domenica scorsa il colosso SoftBank ha annunciato che pagherà 1,7 miliardi di yen (pari a 15,2 milioni di dollari) di tasse arretrate dopo aver riconosciuto di aver sottostimato per tre anni (a partire dal 2015) le entrate di 6,2 miliardi di yen. La querelle ha riguardato delle spese che una sussidiaria, operante nel settore delle telecomunicazioni, aveva messo a bilancio sotto la voce “ricerca e sviluppo” (e dunque godenti un regime fiscale differente) pur non avendo completato l'acquisizione di quelle tecnologie. Ad accertarlo l'Ufficio Tributario di Tokyo.

Frattanto la maggioranza di governo avrebbe quasi raggiunto un accordo sulla variazione di bilancio (in debito come consuetudine nel Sol Levante) di fine 2017. Previste nuove spese per 2.700 miliardi di yen che saranno destinati, secondo quanto trapelato alla stampa, principalmente agli asili (al fine di ridurre le liste di attesa), alle misure di prevezione dai dalle catastrofi naturali ed ai lavori di ricostruzione (circa 1.000 miliardi) per il Kyushu colpito dalle piogge torrenziali lo scorso luglio. A bilancio dovrebbero anche essere messi dei fondi aggiuntivi per finanziare il sistema di difesa missilistico Aegis.

Per quanto concerne le servitù militari nella Prefttura di Okinawa lo scorso 2 dicembre il ministro degli Esteri Taro Kono per la prima volta da quando è in carica si è recato a Naha per incontrare il Governatore Takeshi Onaga. Onaga ha nuovamente chiesto che lo Stato non consenta il proseguimento dei lavori di costruzione della nuova base di Henoko e che, alla luce dei numerosi crimini commessi dal personale civile e militare nordamericano presente ad Okinawa, si lavori per una profonda revisione dello Status of Forces Agreement, l'atto che regola lo status giuridico dei cittadini statunitensi presenti in Giappone e che si trovano in servizio presso le forze armate USA. Prima di incontrare Onaga il titolare degli Esteri aveva avuto un colloquio con il comandante delle forze USA nella Prefettura, Lawrence Nicholson, al quale aveva detto che “occorre collaborare per ottenere la comprensione della popolazione locale”.

Sul fronte della Corea del Nord la settimana è iniziata con le colossali esercitazioni congiunte USA-RdC che hanno visto la partecipazione di 230 areoplani e circa 12.000 uomini. Niente altro che “una esercitazione annuale a scopo difensivo” per il Portavoce della Difesa di Seul mentre di “una pericolosa provocazione” ha parlato il quotidiano nordcoreano Rodong Sinum. Martedì è invece arrivato a Pyongyang il funzionario ONU Jeffrey Feltman. Il sottosegretario agli Affari Politici ha avuto un incontro con il minisitro degli Esteri della RPDC Ri Yong Ho e due con il viceministro Pak Myong Guk. E' la prima visita di Feltman nel Paese nonché la prima di un inviato ONU dal 2010.
Tornato a New York l'otto dicembre Feltman non ha ancora presentato un rapporto pubblico: "devo prima fare rapporto al Segretario Generale" ha infatti affermato il funzionario. Ribadita da parte nordcoreana l'attribuzione della responsabilità per la crescita della tensione nell'area agli Stati Uniti che, stando a quanto dichiarato dalla KCNA, stanno meditando di attaccare con armi nucleari la RPDC.

Sempre per fronteggiare la RPDC i caccia nipponici potrebbero dotarsi di missili a lungo raggio. Dopo indiscrezioni apparse sulla stampa secondo le quali il governo era in procinto di equipaggiare i velivoli delle Forze di Autodifesa con missili statunitensi JASSM-ER (900 chilometri la gittata massima) o con i norvegesi JSM (300 chilometri) è arrivata una conferma lo scroso venerdì dallo stesso ministro Onodera il quale ha confermato che richiederà fondi aggiuntivi per questo scopo nel bilancio di previsione del 2018.
“Si tratta di un equipaggiamento atto a rimuovere minacce di attacco e non per attaccare basi nemiche” ha precisato Onodera in conferenza stampa.

Nel contempo tre pescatori nordcoreani sono stati arrestati lo scorso sabato perché accusati del furto di un generatore elettrico e di altro materiale (per un danno di circa 70.000 dollari) in una capanna di pesca sull'isola di Hokkaido.

In ambito nucleare l'Agenzia per l'Energia Atomica del Giappone ha sottoposto lo scorso mercoledì all'Agenzia Regolatrice il proprio piano per lo smatellamento del reattore autofertilizzante di Monju (Prefettura di Fukui). Il piano, articolato in 4 fasi, se approvato dovrebbe concludersi nel 2047 e costerà alle casse dei contribuenti nipponici 150 miliardi di yen. Il governo aveva deciso lo stop ai lavori dell'impianto, di proprietà statale e destinatario di tonnellate di fondi pubblici, lo scorso anno a causa dei numerosi rilasci nell'ambiente di materiale radioattivo.

Nei rapporti sino-giapponesi due incontri, su due questioni tra loro diversissime, hanno caratterizzato la settimana. Il primo incontro è stato l'ottavo round di incontri della denominata Consultazione ad Alto Livello sulle Questioni Marittime (5-6 dicembre) volta ad evitare il sorgere di tensioni in mari estremamente affollati (di navi e di rivendicazioni territoriali).
Il secondo ha riguardato l'economia. Negli stessi giorni, infatti, a Tokyo si è tenuto il Dialogo Sino-Giapponese tra Imprenditori ed ex Alti Funzionari. Per la Cina ha partecipato Zeng Peiyang, ex vicepremier e Presidente del Centro Cinese per gli Scambi Economici Internazionali mentre il Giappone sono stati presenti Shinzo Abe, l'ex premier Yasuo Fukuda, il ministro all'Industria e Commercio Hiroshige Seko ed il vicegovernatore della Banca del Giappone Hiroshi Nakaso. Questo summit, il terzo con questa formula, ha avuto al centro l'eventuale partecipazione del Sol Levante alla Belt and Road Initiative ed è parte di quelle occasioni volte a rinsaldare la fiducia tra gli operatori economici dei due Paesi.
“Spero di andare in visita in Cina il prossimo anno e vorrei che il Presidente Xi venisse qui il più presto possibile” ha detto Abe al summit mentre a fine dicembre saranno i segretari del PLD e del Nuovo Koimeito, Nikai e Inoue, a recarsi in RPC.

In economia si segnala una crescita di fiducia da parte delle aziende nipponiche che, stando a una ricerca resa nota dal quotidiano Asahi Shimbun lo scorso 5 dicembre, per il 90% ritengono il loro stato finaziario “in espansione” o “mediamente in espansione”. La ricerca ha riguardato le 100 maggiori aziende del Paese (98 i rispondenti) ed è stata effettuata tra il 13 ed il 24 novembre. L'88% delle aziende, inoltre, ritiene che complessivamente l'economia del Sol Levante sia in crescita (il dato era del 77% a giugno).
In senso positivo vanno anche i dati diffusi dal governo lo scorso venerdì che hanno mostrato una crescita per il periodo luglio-settembre dello 0,6% che trascinerebbe il Giappone ad un 2,5%, secondo le stime, su base annua.

Buone notizie per Sharp (che ritorna nella First Section dello Stock Exchange) mentre meno buone sono quelle che arrivano dal settore auto nel quale nei primi 11 mesi di quest'anno, per la prima volta da 20 anni, si segnala la vendita di mezzi d'importazione superiore alle 300.000 unità. Una crescita del 3,6% (in gran parte trainata dai veicoli diesel) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno stando ai dati diffusi dall'associazione degli importatori.
Nella produzione interna di autovetture si prepara alla lotta il Consiglio dei Sindacati dei Metalmeccanici che ha invitato le organizzazioni che vi aderiscono a richiedere nei negoziati contrattuali della prossima primavera (lo shunto) 3.000 o più yen al mese di aumento (circa 22 euro). Lo scorso gli adeguamenti salariali del settore si erano aggirati a meno della metà della cifra proposta quest'anno dall'organizzazione ombrello. Una richiesta di aumento base del 2% (per tutte le categorie) è stata recentemente decisa da Rengo, il maggior sindacato del Paese, il quale ha invitato le proprie federazioni a chiedere aumenti fino al 4%. Richiesta simile verrà da UA Zensen che raggruppa i lavoratori del tessile.
Una recente indagine, condotta SMBC Nikko Securities, su 1.305 aziende manifatturiere, ha mostrato come a settembre 2017 le loro vendite a medio termine siano cresciute dell'8,3% rispetto all'anno precedente mentre i profitti operativi hanno registrato una crescita del 14,8%. La stessa confidustria (la Kidanren) ha recentemente raccomandato aumenti salariali intorno al 3% (come auspicato per altro dal governo) al fine di sostenere la crescita e la produttività. N
el 2018, intanto, dovrebbe iniziare a strutturarsi (nella periferia di Parigi) la joint venture nel settore dell'auto elettrica tra la nipponica Nidec ed il gruppo transalpino PSA (15 milioni di dollari il capitale sociale).

Per quanto concerne il commercio tra Giappone ed Unione Europea, dopo l'accordo sui principi sottoscritto lo scorso luglio si dovrebbe presto giungere alla stipula dell'accordo vero e proprio. “Siamo molto vicini alla chiusura delle trattavie, sono rimasti da risolvere soltanto piccoli aspetti tecnici. Se tutto va bene possiamo concludere quest'anno” ha detto giovedì scorso il Commissario Europeo per il Commercio Cecilia Malmstrom.

Novità in ambito ittico, è stato infatti raggiunto l'accordo tra i Paesi del Pacifico centrale ed orientale per l'aumento dell'otto per cento della quantità pescabile di tonno. La decisione arriva dopo un lungo braccio di ferro tra il Giappone, Paese per il quale la pesca di tonno rappresenta un importante pezzo di PIL, e le altre nazioni dell'organismo. Positivo è stato il commento del ministro Oda anche se il Sol Levante ha di fatto subito la decisione. I nipponici erano infatti contrari all'aumento della quota paventando il rischio di un eccessivo depauperamento delle risorse ittiche. Nel 2016 il 56% del tonno mondiale era stato pescato proprio nel Pacifico centrale ed orientale.

In ambito welfare sarebbe allo studio da parte del Ministero competente una riforma volta ad affrontare il tema dei poveri, spesso anziani, con gravi problemi abitativi. L'attuale sistema prevede per quanti si trovano in situazioni di emergenza abitativa la messa a disposizione di alloggi ma unicamente per brevi periodi. Cuore della riforma, che sarà esaminata dalla prima sessione ordinaria della Dieta del 2018, sarà la messa a disposizione di questi alloggi per lunghi periodi.
Secondo una ricerca condotta dallo stesso Ministero su 537 strutture convenzionate il 40% non rispettava gli standard (specie per quanto concerne i metri quadri a disposizione) previsti dalla normativa. 416 strutture (l'80%), inoltre, chiedevano ai loro ospiti un contributo pari o addirittura superiore all'affitto richiesto per le case di edilizia pubblica. L'attuale normativa risale al 1951 e venne emanata come misura di supporto per i senzatetto. Le 537 strutture ospitano più di 15.000 persone per la maggior parte ultrasessantacinquenni.

In politica una nuova offerta per la creazione di un fronte unitario dell'opposizione per le elezioni che vedranno rinnovarsi parzialmente la Camera alta nel 2019 è arrivata dal Partito Comunista.
“Dobbiamo lavorare per creare una coalizione tra cittadini e partiti dell'opposizione che si tramuti in un fronte unito” ha detto il Presidente del Partito Kazuo Shii intervenendo al comitato centrale. Mano tesa dei comunisti anche verso il Partito Democratico (o ciò che ne resta dopo il rapido matrimonio ed altrettanto rapido divorzio con Kibo no To).

In chiusura è stato emanato l'otto dicembre il decreto che fissa la tempistica per l'abdicazione di Akihito e l'ascesa al trono di Naruhito che avverrà il primo maggio 2019.

(con informazioni di yonhapnews.co.kr; kcna.kp; asahi.com; the-japan-news.com; mainichi.jp)

Ultima modifica il Sabato, 09 Dicembre 2017 14:54
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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