Domenica, 18 Dicembre 2016 00:00

Pillole dal Giappone #164 - Summit Abe-Putin in Giappone (ma all'orizzonte ancora non si vede il trattato di pace)

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Dalle ore 12 del 12 dicembre l'undicesima Unità delle Forze di Autodifesa terrestri nipponiche dispiegata in Sudan del Sud ha ufficialmente iniziato le proprie attività nel Paese sotto l'ombrello delle nuove regole d'ingaggio che consentono, tra le altre cose, operazioni di recupero di ostaggi.
Il Sudan del Sud, dilaniato da una guerra civile tutt'altro che interrotta sarebbe in una situazione, almeno intorno la capitale Juba presso la quale sono schierate le truppe nipponiche, “relativamente stabile” secondo quanto dichiarato dalla ministra della Difesa, Tomomi Inada, in conferenza stampa.
Di tutt'altro avviso Kazuo Shii, secondo il quale “stante l'attuale situazione le truppe delle FA potrebbero trovarsi ad ingaggiare combattimenti con soldati dell'esercito governativo del Sudan del Sud. E' inaccettabile che il primo ministro non abbia alcuna comprensione rispetto al verificarsi di questa possibilità” ha affermato il leader dei comunisti nella propria replica al premier Abe durante il question time.

Inada ha anche dato conto dell'incidente occorso tra un F-15 delle forze aeree del Sol Levante ed alcuni aerei militari cinesi in un'area non distante dalle isole Ryukyu. Secondo quanto denunciato dal Ministero della Difesa di Pechino il 10 dicembre il caccia nipponico avrebbe interferito con i voli cinesi provocando una situazione di rischio. Tale ricostruzione è stata seccamente smentita da Tokyo anche se Inada ha sottolineato come sia “necessario avviare il Meccanismo di Comunicazione Marittima ed Area tra le autorità della difesa giapponese e cinese in tempi rapidi”.

Un incidente che avrebbe potuto avere gravi conseguenze, e non è il primo che si è verificato, è stato quello che ha coinvolto un mezzo osprey delle forze armate statunitensi nella Prefettura di Okinawa. Il velivolo si è schiantato in mare, lo scorso 13 dicembre, non molto distante da delle abitazioni. Pronta la difesa del rappresentante dell'esercito a stelle strisce, il tenente generale Lawrence Nicholson, il quale ha lodato il comportamento del pilota del mezzo. Vivissima invece la protesta del governo locale della Prefettura: “Nicholson si è comportato come un colonizzatore” ha affermato il vicegovernatore Ageda al termine di un incontro con il rappresentante statunitense mentre il Governatore Onaga ha immediatamente chiesto alla ministra Inada che non sia più consentito lo stazionamento ed il volo di mezzi osprey nel territorio di Okinawa.
Frattanto è stato inviato al Presidente uscente degli Stati Uniti un appello, sottoscritto da oltre cento esponenti della cultura nipponica, richiedente lo stop alla costruzione degli eliporti destinati alle truppe USA a Takae.

In ambito economico, ai margini della visita del Presidente Putin sembra prendere sempre più piede l'idea di estendere la ferrovia Transiberiana fino ad Hokkaido (via isola di Sachalin). L'operazione, inserita dal Ministero dello Sviluppo dell'Estremo Oriente russo tra i grandi progetti da sviluppare congiuntamente con Tokyo, potrebbe costare oltre 15 miliardi di dollari.
“La possibilità di realizzare l'estensione della Transiberiana fino ad Hokkaido è pari a zero” secondo Hisako Tsuji, dell'Istituto di Ricerca Economica per l'Asia Nord-Orientale. Le maggiori difficoltà, oltre, evidentemente al superamento del mare, sono dovute al differente scartamento esistente tra le due reti ferroviarie.
Circa l'80% delle importazioni giapponesi dalla Russia sono costituite da GPL, petrolio e carbone transitanti via mare principalmente dal porto di Vostočnyj.

Se l'estensione della Transiberiana appare tra i progetti meno realizzabili più possibilità potrebbero avere gli altri 29 piani di intervento in corso di definizione tra le due capitali.
Per Abe, che ha parlato a conclusione del meeting con il suo omologo russo (la visita di Putin è durata complessivamente due giorni, il 15 ed il 16 dicembre), “l'avvio della discussione sulle attività economiche congiunte può diventare un importante passo” verso la firma di un trattato di pace tra Giappone e Federazione Russa che chiuda diplomaticamente una pagina rimasta aperta troppo a lungo. “Sulla base delle nostre precedenti discussioni tenutesi a Soči, Vladivostok, e Lima, siamo oggi in grado di avere un confronto franco” ha aggiunto il primo ministro nipponico.
Soddisfatto per la qualità delle relazioni instauratesi tra i due Paesi anche il titolare degli Esteri russo Sergej Lavrov per il quale sarà necessario riprendere i meeting 2+2, cioè quelli che prevedono la partecipazione dei ministri di Esteri e Difesa dei due Paesi, in tema di sicurezza e controllo dei confini.

Giovedì scorso, frattanto, è stato approvato il contestatissimo disegno di legge, inserito tra i progetti di rilancio della stagnante economia giapponese dai conservatori (e sponsorizzato prevalentemente dal ministro per la Rivitalizzazione Economica Nobuteru Ishihara), per la liberalizzazione dei casinò. Contrari comunisti, democratici, socialdemocratici e Partito Liberale.
Opposizione che conferma, ultimo in ordine di tempo il Capo della Segreteria comunista Akira Koike, la propria unità alle prossime elezioni politiche. “Il Partito Comunista propone candidati unitari in tutti i collegi uninominali” ha affermato il parlamentare comunista rispondendo ai giornalisti lo scorso 5 dicembre. Rimane accantonata, per il momento, la possibilità di un programma di governo comune tra le quattro forze dell'opposizione progressista (ipotesi sponsorizzata dai comunisti ma sulla quale frenano i democratici ed in particolare la neoleader Renho).

(con informazioni di Japan Press Weekly 07- 13 dic. 2016; mid.ru; japan.kantei.go.jp; mod.go.jp; japantimes.co.jp; asahi.com; the-japan-news.com)

Ultima modifica il Sabato, 17 Dicembre 2016 16:21
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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