Domenica, 29 Ottobre 2017 00:00

Pillole dal Giappone #209 – Conferma piena dei conservatori nelle elezioni politiche mentre nell'opposizione salta la fusione tra i democratici e Kibo no To

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Netta conferma dei liberal-democratici (33,28%, oltre 18.500.000 voti): è questo il dato che emerge cristallino dalle elezioni anticipate per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti convocate dal premier Abe proprio per ottenere una nuova legittimazione. Dei 465 seggi rinnovati - dieci in meno rispetto alla scorsa volta in virtù di una controversa riforma dei collegi elettorali - la coalizione PLD-Nuovo Komeito ne ha riottenuti 313 (ne aveva 318 nella Camera uscente) superando, sia pur di poco, la maggioranza dei due terzi necessaria in entrambe le Camere per poter iniziare un processo di revisione costituzionale i cui confini non sono però ancora chiari.
Ferma restando la volontà dei conservatori (del PLD molto più che del Nuovo Komeito) di intervenire sull'articolo 9 della Carta, quello che assicura il carattere pacifista del Sol Levante, commentando il risultato elettorale Abe è sembrato nuovamente titubante (oltre alla maggioranza qualificata occorre che la modifica costituzionale sia poi approvata con referendum popolare) ed ha rimarcato la necessità di coinvolgere parte dell'opposizione. “Anche se abbiamo ottenuto la maggioranza dei due terzi è necessario creare un consenso che vada oltre i partiti di governo” ha sostenuto il premier il giorno dopo il voto.

Nel campo della variegata opposizione il Partito Costituzionale Democratico di Yukio Edano supera gli ex membri di partito, confluiti con la Governatrice di Tokyo in Kibo no To, ottenendo 55 seggi (al PCD, lanciato i primi di ottobre, avevano aderito 15 parlamentari democratici) ed il 19,88% (11.084.000 voti). Un risultato quello di Edano che lo pone alla guida dell'opposione più intransigente, quella che, a differenza di Kibo no To, è fermamente convinta della necessità di abolire le leggi belliciste approvate dai conservatori nel 2015 (cosa della quale era convinto anche il leader democratico Maehara prima di venire folgorato sulla strada che lo ha condotto non a Damasco ma nelle mani della conservatrice Yuriko Koike).

Sempre a sinistra non così bene sono andate le elezioni per i comunisti che perdono 9 seggi ottenendo 12 deputati. Per il partito guidato da Kazuo Shii i voti sono stati 4.404.000 (7,90%). Per il PCG riconfermato nel seggio uninominale di Okinawa 1 il parlamentare, nativo di Naha, Seiken Akamine.
50 (cioè -7 seggi rispetto agli uscenti, quasi tutti all'epoca eletti con il Partito Democratico) i deputati portati a casa da Kibo no To la cui leader si è assunta la responsabilità della sconfitta. “Lascio la politica nazionale a quanti sono stati eletti in parlamento” ha dichiarato la Governatrice mercoledì scorso abbandonando di fatto il raggruppamento fondato alcune settimane fa anche se Koike si è comunque mostrata contraria alla possibilità che il partito venga sciolto: “dobbiamo tenere a mente che ci hanno votato dieci milioni di elettori” (in realtà 9.677.000 pari al 17,36%).
Non è però ancora chiaro chi guiderà il partito dato che una riunione convocata ad hoc il 25 ottobre non è riuscita ad eleggere il nuovo Presidente (alla segreteria è stato designato Atsushi Oshima, già Segretario del PDG) mentre in una seconda assemblea il nome di bandiera da contrapporre ad Abe nell'elezione del premier è stato individuato in Shu Watanabe. Per Junya Ogawa, proveniente dal PDG, il nome da votare era quello di Edano ma pezzi del partito spingono per una linea di chiusura dei rapporti a sinistra ed anzi pare che da parte di alcuni sia giunta la proposta di escludere dal partito gli eletti provenienti dal PDG.
Un risultato elettorale, quello di questa strana alleanza, che ha seppellito la possibilità di fusione in un unico soggetto tra i sostenitori della Koike ed il PDG di Maehara. Intervenendo il 25 ottobre il Presidente dei democratici ha infatti dichiarato che il Partito Democratico dovrà continuare ad esistere come forza autonoma. Convocata per il 30 ottobre una riunione degli organismi di partito nella quale Maehara presenterà le proprie dimissioni.
11 deputati (-3) per Nippon Ishin no Kai, cioè per i supersisti di quello che fu, prima di infinite divisioni che non elenchiamo per non tediarvi, la terza forza politica (di destra liberista e nazionalista) del Sol Levante ora guidata dal governatore di Osaka Matsui.
Tra i partiti minori stesso numero di seggi (2) per i socialdemocratici mentre a secco è rimasta l'ultradestra di Kokoro. Al 53,68 (una delle più basse di sempre) l'affluenza.

Sullo scandalo che ha coinvolto Kobe Steel dopo gli Stati Uniti anche i nipponici annunciano ispezioni. Lo scorso 24 ottobre il ministro dell'Economia, Commercio e Industria Hiroshige Seko ha dato istruzioni affinché si avvii un controllo sulle acciaierie della società in possesso delle certificazioni JIS: un tipo di certificazione che attesta non soltanto la qualità del metallo prodotto ma anche l'esistenza o meno di un efficace sistema di controllo qualità interno.
In seguito all'intervento del Ministero la certificazione è stata tolta per alcuni prodotti (nello specifico tubi senza saldatura in lega di rame) realizzati ad Hadano (Prefettura di Kanagawa) dalla sussidiaria Kobelco & Materials Copper Tube.
Ad una delle società del gruppo, la Shinko Wire Stainless, tale certificazione era stata tolta nel giugno 2016 a causa della scoperta di alcune falsificazioni circa la qualità dichiarata delle produzioni.

Problemi anche per l'industria automobilistica dopo che è emerso che personale senza le dovute certificazioni ha effettuato ispezioni sui prodotti di Subaru e Nissan. Il 27 ottobre sono arrivate le scuse del presidente di Subaru Yasuyuki Yoshinaga: “mi vergogno profondamente per la sfiducia e l'ansia che la nostra azienda ha contribuito ad alimentare circa i prodotti giapponesi”.

Un altro scandalo ha invece riguardato Shoko Chukin Bank il cui presidente, Kenyu Adachi, ha dichiarato giovedì scorso che rassegnerà le dimissioni. Sono state scoperte infatti circa 4.600 irregolarità riscontrate nelle operazioni effettuate dall'istituto. Gli impiegati di circa 100 uffici della società hanno in buona sostanza concesso prestiti ombra per un ammontare totale pari a 2,3 miliardi di dollari. Il ministro Seko ha annunciato di voler restituire due mesi del proprio stipendio per scusarsi per la mancanta vigilanza.

Il 24 ottobre novità anche per Toshiba dopo che gli azionisti, con due terzi di voti favorevoli, hanno dato il via alle vendita del settore chip al consorzio di imprese guidato dal fondo statunitense Bain Capital ma che vede la partecipazione di due realtà nipponiche a partecipazione pubblica. Confermato alla presidenza della società Satoshi Tsunakawa il quale ha chiesto scusa per gli errori commessi. “Chiediamo scusa dal più profondo del cuore per avervi fatto preoccupare circa lo stato della società” ha detto il riconfermato presidente.
La vendita del settore chip, un settore in espansione ma che richiede investimenti annui nell'ordine di alcuni miliardi di dollari, metterà in sicurezza le casse di un'azienda che è stata costretta a posticipare più volte la pubblicazione del proprio stato finanziario per mancanza di revisori disposti a certificarlo.

Sul fronte nordcoreano la settimana è iniziata con le bellicose mosse del Presidente statunitense Donald Trump e con i voli dei bombardieri strategici sui cieli della Corea del Sud. “La minaccia posta dalla Corea del Nord è cresciuta ad un livello senza precedenti” ha sostenuto il ministro della Difesa nipponico Itsunori Onodera dalle Filippine dove si è recato per un trilaterale con gli omologhi Jim Mattis degli Stati Uniti (che si trovava nella Fillippine anche per assistere ai lavori del vertice ASEAN) e Song Young-moo della Repubblica di Corea. In settimana Onodera ha anche tenuto un incontro con le autorità vietnamite volto a rafforzare la cooperazione militare in funzione anti-cinese nell'area del Mar Cinese Meridionale. Frattanto altri 12 F-35A (e circa 300 avieri) delle forze armate degli Stati Uniti potrebbero essere dispiegati nella base di Kadena (Prefettura di Okinawa). Il rafforzamento della presenza militare USA nell'area, volto a contenere la Corea del Nord, è previsto per novembre e non potrà che suscitare nuove obiezioni da parte dell'amministrazione locale.

In ambito nucleare il Ministero dell'Ambiente, il 28 ottobre, inizierà a portare il suolo contaminato da radiazioni in un sito di stoccaggio intermedio nella Prefettura di Fukushima, nonostante abbia acquisito meno della metà del terreno necessario per il progetto complessivo. Il Ministero con grande ritardo si avvia dunque verso la chiusura dei siti temporanei che erano stati creati per immagazzinare i residui radioattivi raccolti presso il sito del primo reattore della centrale. Il nuovo sito, che si trova tra i comuni di Futaba e Okuma, avrà un'estensione di 16 chilometri quadrati e potrà ospitare 22 milioni di metri cubi di materiale contaminato per un periodo di massimo 30 anni.

(con informazioni di Japan Press Weekly 18 - 24 ott. 2017; mod.go.jp; asahi.com; mainichi.jp; the-japan-news.com)

Ultima modifica il Domenica, 29 Ottobre 2017 07:41
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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