Domenica, 07 Gennaio 2018 00:00

Pillole dal Giappone #219 – Possibili aumenti salariali in primavera

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Cinque degli otto componenti rimasti del tavolo direttivo della Fondazione per la Riconciliazione - l'organismo creato da Giappone e Repubblica di Corea per supportare le “comfort woman” superstiti e per proseguirne la memoria - hanno rassegnato le loro dimissioni ponendo seri dubbi sulla prosecuzione delle attività dell'ente nato nel 2015 a seguito di un accordo internazionale.
Le dimissioni seguono il giudizio negativo sull'accordo espresso lo scorso 27 dicembre da un tavolo consultivo del governo. Altri tre componenti della fondazione, tra cui il suo primo presidente Kim Tae-hyeon, si erano già dimessi in luglio.

Per quanto concerne la parte settentrionale della Penisola coreana sarebbe emersa l'intenzione di Kim Jong Un di lanciare un missile capace di uscire e rientrare nell'atmosfera terrestre il prossimo 9 settembre in occasione del settantesimo anniversario di fondazione della RPDC. A renderlo noto sarebbe stato un disertore coinvolto nel programma missilistico nordcoreano. Il missile dovrebbe essere una variante, non si sa se ancora in fase di studio o se già realizzato, del razzo Unha-3 (due i lanci con questo vettore: nel dicembre 2012 e nel febbraio 2016).

Parziale conferma di queste informazioni era già arrivata dal quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun che lo scorso 25 dicembre aveva scritto che “la Corea del Nord proseguirà nello sviluppo di un programma spaziale pacifico”. Proprio il 30 dicembre, nel suo messaggio alla nazione per il nuovo anno, il leader Kim Jong Un aveva ribadito lo “sviluppo di una forte produzione di armi nucleari e missili balistici” ed avvertito gli USA che le capacità militari nordcoreane “non rappresentano una minaccia ma una realtà”.
Parallelamente a queste preoccupanti notizie segnali di distensione, come la riattivazione di una linea diretta di dialogo tra le presidenze del Nord e del Sud, sono arrivati questa settimana. A raffreddare il clima di tensione nella Penisola potrebbero essere infatti le prossime Olimpiadi Invernali che si terranno in Repubblica di Corea ed alle quali, salvo sorprese, parteciperà anche la RPDC.
Proprio in previsione delle Olimpiadi lo scorso giovedì Donald Trump e l'omologo sudcoreano Moon hanno convenuto di rimandare delle esercitazioni militari congiunte che si sarebbero dovute tenere in febbraio.
“Diamo il benvenuto a questi sforzi e speriamo che la comunità internazionale li supporti” è stato il commento di Geng Shuang, Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino. Da parte cinese, intanto, lo scorso venerdì è stato annunciato un taglio alle vendite di petrolio greggio alla RPDC in ottemperanza alle sanzioni ONU successive al test del 29 novembre.

Un appello alle nazioni dell'Asia meridionale affinché si impegnino maggiormente sul fronte delle sanzioni verso la Corea del Nord è stato lanciato, nell'ambito di questa strana miscela fatta di dialogo e provocazioni, dal ministro degli Esteri nipponico Taro Kono recatosi il 3 gennaio in visita ufficiale in Pakistan.
Appello alla comunità internazionale anche dal premier Abe nel suo primo discorso del 2018. Il premier, parlando da Ise (Prefettura di Mie) lo scorso 4 gennaio, ha rimarcato come nelle politiche di sicurezza nazionale il Giappone “rafforzerà la propria difesa non soltanto estendendo le nostre attuali capacità ma seguendo una via che realmente difenda i nostri cittadini”, lasciando intendere dunque che il programma per la Difesa recentemente approvato, e ricchissimo di armi e mezzi potenzialmente offensivi, non subirà cambiamenti.

Tornando nell'Arcipelago, proseguono ad essere forniti dati demografici poco incoraggianti. L'Istituto Nazionale di Ricerca su Popolazione e Sicurezza Sociale ha reso noto domenica scorsa che il numero di adulti (per adesso la maggiore età in Giappone si raggiunge a vent'anni anche se probabilmente sarà portata a 18 quest'anno) al primo gennaio 2018 è rimasto invariato rispetto all'anno precedente ad 1,23 milioni di persone (appena lo 0,97% della popolazione totale). Di questi 630.000 sono uomini e 600.000 donne. Tanto per dare un termine di paragone i maggiorenni nel 1970 furono 2,46 milioni.
Secondo l'Istituto il numero scenderà ulteriormente a 1.080.000 nel 2025. La stessa ricerca prevede nelle sue proiezioni per il 2065 un calo consistente della popolazione (poco sopra gli 88 milioni contro i 126 milioni di oggi) e della densità abitativa (dai 341 abitanti per chilometro quadrato del 2015 ai 236 del 2065). Sempre secondo l'Istituto nel 2065 la popolazione tra 0 e 14 anni scenderà al 10,2% (era al 12,5% nel 2015), quella tra i 15 ed i 65 al 51,4% (60,8% nel 2015), quella oltre i 65 anni al 38,4% (26,6% nel 2015). Poco significati gli spostamenti (qui le proiezioni coprono gli anni dal 2014 al 2030) nella composizione della forza lavoro. Il dato più preoccupante è però la previsione che rispetto al 2014 nel 2030 il 73,7% di coloro che avranno tra i 60 ed i 64 anni lavoreranno ancora (contro il 62,8% per l'appunto del 2014). Stime simili per coloro che avranno tra i 65 ed i 69 anni (dal 41,3% al 53%); per coloro che avranno tra i 70 ed i 74 anni (dal 24,4% al 32,4%); per quanti avranno tra i 75 ed i 79 anni (crescita molto alta qui: dal 13,2% del 2014 si arriverà nel 2030 al 18,5%); per coloro che avranno tra gli 80 e gli 84 anni (dal 7% al 9,4%) e persino coloro che supereranno gli 85 anni (dal 2,7% al 3,3%).
Un Paese di vecchi che lavorano, quello disegnato dall'istituto di statistica, sempre che i futuri governi non invertano la rotta con politiche di welfare.

In economia un appello a migliorare la conduzione delle aziende per evitare futuri scandali è giunto dal Presidente di Keidanren Sadayuki Sakakibara. “Bisogna nuovamente ottenere la fiducia dei consumatori” è stato l'auspicio del leader della confindustria nipponica al termine di un anno che ha visto scandali inerenti le certificazioni in Nissan, Subaru e Kobe Steel. Sostanziale comunanza di vedute con l'esecutivo vi è stata da parte della principale associazione datoriale del Sol Levante (rappresenta oltre 1.300 aziende) circa la necessità di far crescere del 3% i salari al fine di contribuire a far uscire il Paese dalla deflazione.
Per creare un circolo virtuoso nell'economia vi chiedo di aumentare i salari del 3%” ha ribadito Abe durante un brindisi per celebrare il nuovo anno organizzato da Keidanren, dalla Camera di Commercio del Giappone e dall'Associazione dei Dirigenti d'Azienda. Frattanto le 121 maggiori aziende del Paese, contattate dal quotidiano Mainichi, hanno espresso il proprio parere favorevole circa l'innalzamento della tassa sui consumi dall'otto al dieci percento previsto per ottobre 2019.

Novità nel settore bancario: dal 4 gennaio, infatti, l'Associazione delle Banche potrà consultare i database dell'Agenzia Nazionale di Polizia al fine di poter meglio contrastare la yakuza.

Buone nuove per Toshiba, dopo la positiva chiusura della vendita del settore chip, è terminata anche la vicenda che ha riguardato Westinghouse. La società statunitense operante nel nucleare, posseduta dal colosso nipponico ed in stato di bancarotta, è stata acquistata per circa 4,6 miliardi di dollari da Brookfield Business Partners.

Per quanto concerne il turismo rinascerà a Fujisawa (Prefettura di Kanagawa) la popolare stazione ferroviaria, chiusa da alcuni anni per motivi di sicurezza, meta di tanti turisti stranieri. La stazione di Katase-Enoshima, capolinea di una tratta che raggiunge Sagami-Ono, si ispira nella sua architettura al Ryugujo, il palazzo sottomarino della divinità del mare Ryūjin. L'edificio, costruito nel 1929 e poi interdetto all'attività ferroviaria a causa del suo cattivo stato di conservazione, dovrebbe essere pronto prima delle Olimpiadi del 2020 che porteranno (è la speranza del governo) molti stranieri a soggiornare nel Sol Levante.

Nel settore automobilistico Suzuki e Subaru hanno annunciato domenica scorsa di voler partecipare alla joint venture messa in piedi da Toyota e Mazda per lo sviluppo di nuovi modelli di auto elettriche.
Sempre legati al settore auto, ma questa volta circolanti, sono stati diffusi questa settimana i dati concernenti il numero di incidenti stradali avvenuti lo scorso anno. Nel 2017 il numero di morti sulle strade è stato il più basso da 68 anni a questa parte: 3.694. Cifre simili non si raggiungevano (ma con un numero di auto infinitamente minore) dal 1949 - un anno dopo l'inizio delle rilevazioni - quando i morti furono 3.790. Il numero massimo di decessi per incidenti stradali venne raggiunto nel 1970 quando toccò la cifra di 16.765. Un altro dato significativo è che il 54,7% di quanti hanno perso la vita sulla strada sono ultrasessantacinquenni.

Settimana di grandi novità sul fronte nucleare. La prima ha riguardato il colosso Hitachi che, secondo notizie apparse sulla stampa, potrebbe avere il proprio governo come garante rispetto alle banche alle quali ha chiesto un megaprestito per realizzare due centrali nucleari in Galles. La società che realizzerà gli impianti è la sussidiaria Horizon Nuclear Power e le due centrali avranno sede Wylfa Newydd e ad Oldbury-on-Severn.
In patria invece il Partito Costituzionale Democratico di Yukio Edano, uscito dalle scorse elezioni politiche come maggiore forza della sinistra, ha annunciato che nel corso della prossima seduta ordinaria della Dieta (che inizierà il 22 gennaio) depositerà un disegno di legge per l'uscita dal nucleare del Paese.

(con informazioni di fmprc.gov.cn; ipss.go.jp; horizonnuclearpower.com; asahi.com; mainichi.jp; kyodonews.net)

Immagine tratta liberamente da www.hiverminer.com

Ultima modifica il Sabato, 06 Gennaio 2018 16:40
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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