Il dialogo con la Corea del Nord “sta progredendo in maniera significativa”: è quanto dichiarato dal ministro degli Esteri degli Stati Uniti Mike Pompeo al termine del proprio tour nell'Asia orientale.
Di “magnifico e produttivo dialogo” nonché di “piena comprensione” si parla anche nel comunicato ufficiale dell'agenzia nordcoreana KCNA.
Tokyo ha comunque chiarito che non accetterà di buon grado un'eventuale smobilitazione delle forze armate USA presenti nella Repubblica di Corea nonostante ciò sia la contropartita più evidente che la superpotenza dovrà fornire ai coreani in cambio dello smantellamento dei sistemi missilistici.
“Il mio convincimento è che nessuno negli Stati Uniti, e tantomeno il Presidente Trump, abbia quest'idea” ha affermato Abe in un'intervista concessa al Financial Times.
Attualmente circa 30.000 soldati statunitensi sono stanziati stabilmente nella parte meridionale della Penisola coreana.
Il 9 ottobre il premier è nuovamente tornato sul tema dei rapporti con la RPDC in occasione del ventesimo anniversario della Dichiarazione Congiunta Giappone-RdC.
Abe ha sostenuto che il proprio governo ritiene indispensabile il miglioramento delle relazioni con la Corea del Sud al fine di meglio affrontare il dialogo con il Nord.
Tra la RdC ed il Giappone è sorto in questi giorni un nuovo caso diplomatico legato alla bandiera della Marina nipponica: le autorità di Seul hanno infatti chiesto che essa, dato che richiama il passato colonialista dell'Impero, non venga più usata.
Frattanto a Sidney si è tenuto l'ottavo vertice 2+2 tra i ministri di Esteri e Difesa di Giappone ed Australia.
Payne e Pyne hanno discusso con gli omologhi Kono ed Iwaya confermando in primo luogo una linea comune per “promuovere una regione indo-pacifica libera, aperta, stabile, prospera e fondata sul diritto internazionale” (cioè, in soldoni, contraria ad ogni proiezione cinese nell'area) confermando poi un'esercitazione, la “Bushido Guardian”, di jet delle due aviazioni.
Sostenuti, così si legge nel comunicato congiunto, gli sforzi della RdC e degli USA verso la denuclearizzazione della Penisola.
Sempre in politica estera segnali di cooperazione sempre più stretta giungono dalle autorità vietnamite. Lo scorso 7 ottobre il capo del governo di quel Paese, Nguyen Xuan Phuc, ha affermato che la collaborazione, anche militare, con il Sol Levante proseguirà lanciando così un chiaro messaggio a Pechino.
Proprio il mese scorso il sottomarino nipponico Kuroshio era stato ospitato presso il porto vietnamita di Cam Ranh.
“Il Giappone ha una posizione comune con il Vietnam ed ha contribuito alla pace ed alla stabilità nel Mar Cinese Meridionale” ha sostenuto il politico vietnamita.
Il premier si trovava in visita a Tokyo per partecipare al decimo summit Mekong-Giappone. Le due nazioni hanno in piedi un alto numero di accordi di cooperazione (in particolare in agricoltura ed infrastrutture) e lo scorso martedì i rappresentanti dei Paesi del Mekong ed il Giappone hanno firmato un documento comune di cooperazione.
A margine dei lavori del vertice spazio vi è stato anche per un incontro tra Abe ed Aung San Suu Kyi. Il Giappone è da tempo impegnato a fornire un contributo alla risoluzione della crisi etnica e politica sorta intorno alla minoranza mussulmana del Rohingya.
Cresce la presenza nipponica anche nel Medio Oriente. Lunedì è stato reso noto che Tokyo coopererà con la compagnia statale irachena per costruire una centrale a Bassora. In totale saranno erogati prestiti per circa 300 miliardi di yen.
Lo sviluppo infrastrutturale è al centro dei progetti di cooperazione nipponica ed è stato tra gli argomenti maggiormente affrontati anche al summit Africa-Giappone conclusosi la scorsa domenica e che ha visto la partecipazione di ministri provenienti da 52 Paesi africani.
Per quanto riguarda i rapporti con la Russia Sergei Shoigu, ministro russo alla Difesa, ha confermato, in segno di distensione verso il Giappone, che la Russia non coinvolgerà le Curili meridionali nelle annuali esercitazioni militari “Vostok”.
“Non condurremo esercitazioni lì perché il Giappone ce lo ha chiesto” ha affermato Shoigu dopo un confronto con il Capo di Stato Maggiore nipponico Katsunoshi Kawano recatosi in visita a San Pietroburgo per una serie di colloqui volti a migliorare la cooperazione tra le due Marine.
Nei rapporti con la Cina si è invece svolto un incontro tra il premier della RPC Li Keqiang, l'ex capo del governo nipponico Yasuo Fukuda ed il Presidente di Keidanren Hiroaki Nakaishi.
“Noi e il Giappone vogliamo difendere il sistema del commercio multilaterale” ha affermato Li confermando che al netto delle tensioni la cooperazione tra le due economie non è messa in discussione dai rispettivi governi. Shinzo Abe si recherà in Cina il prossimo 25 ottobre.
“Va rafforzato il momento della cooperazione tra noi” ha sostenuto Lu Kang, Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino.
Il 12 ottobre, intanto, le due organizzazioni che raggruppano i produttori di automobili dei rispettivi Paesi hanno stretto un accordo volto alla promozione dell'auto a guida autonoma.
Un nuovo fronte di scontro con gli USA potrebbe frattanto aprirsi dopo che Trump ha dichiarato che una serie di Paesi, tra i quali Cina e Giappone, inquinano grandemente l'oceano Pacifico con i loro rifiuti.
“Ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di spazzatura finiscono nei nostri magnifici oceani per opera di molte nazioni e tra esse Cina, Giappone e molte altre” ha detto il massimo rappresentante USA lamentando il fatto che gran parte di questi rifiuti raggiungono poi la costa occidentale degli Stati Uniti.
Il prossimo 19 ottobre il Consiglio Centrale per l'Ambiente di Tokyo dovrebbe presentare al ministro Harada un piano per la riduzione delle buste di plastica per porre il Giappone in linea con quanto fatto da molti Paesi europei.
Sul fronte degli scandali che coinvolgono il governo ed il premier Abe in prima persona lo scorso 7 ottobre Kotaro Kake, amico del capo del governo e presidente dell'istituzione scolastica beneficiaria di trattamenti di favore, ha nuovamente ribadito che Abe non ha avuto alcun ruolo nel processo di autorizzazione per l'apertura della Facoltà di Medicina Veterinaria di Imabari (generosamente sovvenzionata con fondi locali afferenti alla legge per lo sviluppo delle aree economicamente fragili).
Nell'istruzione il ministro Shibayama ha convocato lo scorso venerdì una conferenza stampa per esprimere il “forte sospetto” che non soltanto l'Università Medica di Tokyo ma anche altri atenei avrebbero discriminato le aspiranti studentesse per privilegiare l'immatricolazione di uomini.
Nessuna delle 81 università oggetto dell'indagine ministeriale (30 di esse con un'elevata disparità tra uomini e donne) ha tuttavia ammesso di aver esercitato discriminazioni.
Per quanto riguarda invece l'edilizia scolastica farà discutere una ricerca condotta da quotidiano Mainichi secondo la quale il 44% dei comuni che hanno subito lo tsunami del 2011 non hanno ancora predisposto dei piani di sicurezza per i loro edifici scolastici nel caso eventi come quello si ripetano. L'indagine ha coperto 176 comuni in 17 Prefetture.
Alcuni mesi fa una sentenza dell'Alta Corte di Sendai aveva condannato il comune di Ishinomaki e la Prefettura di Miyagi per non aver protetto a sufficienza gli alunni della scuola elementare “Okawa”. Nel marzo 2011 morirono 74 bambini e 10 tra insegnanti ed altri lavoratori dell'istituzione scolastica.
Per quanto concerne la difesa si è appreso che la scorsa domenica un militare appartenente alle forze di terra delle FA è morto nel corso delle esercitazioni congiunte Giappone-USA-Filippine che erano in corso in quest'ultimo Paese. Il militare, Suguru Maehara di 38 anni, era membro della Brigata Anfibia.
Si sono intanto incontrati a Naha, capoluogo della Prefettura di Okinawa, il neo governatore Denny Tamaki ed il nuovo ministro delegato alla materia Mitsuhiro Miyakoshi. Nella riunione, che sarà certamente la prima di una lunga serie, Tamaki ha ribadito che il governo nazionale dovrebbe negoziare con gli Stati Uniti l'uscita delle truppe di quel Paese dalle Ryukyu.
Lo stesso giorno, il 9 ottobre, nel corso di una cerimonia pubblica i due hanno reso i propri omaggi allo scomparso Takeshi Onaga. Presenti alla commemorazione oltre 3.000 persone.
Nella giornata di venerdì Tamaki è invece volato a Tokyo per incontrare il premier e per ribadire una “totale revisione” degli accordi con gli Stati Uniti. Confermato dal governo il muro contro muro: il premier ha infatti ribadito che il massimo della concessione che sarà fatta alla gente di Okinawa è la “riduzione del peso delle servitù militari” e dunque, presumibilmente, un maggior contributo economico alla Prefettura e nulla più.
In ambito lavoro un tavolo consultivo del dicastero competente ha invitato a ridurre il numero di visite mediche al fine di non aumentare le ore lavorate dal personale ed evitare così un peggioramento delle condizioni di salute di medici ed infermieri.
Il parere non è giunto all'unanimità. Kyoko Ama, infatti, che è a capo di un'associazione civica ha sostenuto che “tagliare le visite ospedaliere pediatriche non avrà altro risultato che costringere i genitori ad insistere”.
Sempre in tale settore lo scorso 10 ottobre il Ministero della Giustizia ha fornito alcuni dati sui visti concessi nel 2017. Ben 22.419 persone venute per motivi di studio hanno infatti ottenuto la conversione del loro status in permesso di lavoro. Il numero rappresenta un record per il Sol Levante e segna un +2.984 rispetto al 2016.
Il Sol Levante, stando a fonti stampa, potrebbe però decidere di non accordare più visti a cittadini di quei Paesi che rifiutano il rimpatrio dei loro cittadini espulsi.
Confermata, frattanto, in chiusura di settimana la riforma che consentirà dal prossimo aprile agli stranieri con adeguato livello di conoscenza della lingua giapponese di lavorare di ottenere un nuovo permesso di residenza rinnovabile senza limiti.
“C'è l'urgenza di creare un nuovo sistema che consenta ad un ampio numero di stranieri con una certa competenza di poter lavorare immediatamente” ha dichiarato il Portavoce del governo Suga.
Il disegno di legge che introdurrà queste nuove possibilità sarà presentato dalla maggioranza nella seduta della Dieta che inizierà il 24 ottobre.
Ad ottobre di quest'anno i lavoratori stranieri presenti in Giappone hanno raggiunto il numero record di 1.280.000.
Per affrontare il problema del calo di manodopera sempre più aziende stanno investendo sull'automazione. La società leader nel settore delle poste private e della logistica Yamato Holding ha annunciato lo scorso venerdì che svilupperà insieme alla statunitense Bell Helicopter Textron un velivolo a guida autonoma per la consegna di pacchi e corrispondenza.
A Tokyo è stato quasi completato il trasferimento degli operatori (circa 900) e delle loro strumentazioni dal mercato del pesce di Tsukiji al nuovo sito di Toyosu. In settimana è infatti avvenuto il trasferimento di oltre 2.600 carrelli motorizzati che hanno percorso i 2 chilometri che separano il vecchio sito dal nuovo.
Nel Kansai sono stati completati invece i lavori di ripristino dell'aeroporto internazionale più volte colpito quest'anno dai tifoni e costrutto in conseguenza a lavorare a singhiozzo.
In ambito turistico è stata aperta alla stampa al fine di mostrare l'avanzamento dei lavori la storica stazione di Mojiko gestita dalle Ferrovie del Kyushu. L'edificio, in stile neorinascimentale, è stato inaugurato nel 1914.
In economia, secondo quanto riportato dalla stampa americana, Donald Trump avrebbe chiesto di “considerare con forza” di concedere l'apertura di un casinò con resort alla società posseduta da uno dei finanziatori della sua campagna elettorale: Sheldon Adelson, proprietario della società Las Vegas Sands. Secondo la rivista Pro Publica la richiesta sarebbe avvenuta nel febbraio 2017 durante un incontro tra i due leader avvenuto nella località di Mar-a-Lago.
Lo stesso Adelson avrebbe poi confermato direttamente la richiesta nel corso di una colazione con il premier edochiano.
Per quanto concerne i grandi indicatori economici stando a dati diffusi giovedì scorso dal Ministero delle Finanze ad agosto si è registrato un deficit nel commercio estero pari a 219,3 miliardi di yen in gran parte dovuto all'aumento del prezzo del petrolio ed ad un calo della domanda di componenti per autovetture e di semiconduttori (due rami che guidano oramai da mesi l'export nipponico).
Pesanti le conseguenze nei servizi per il commercio con perdite pari a 6,1 miliardi di yen dovute alle devastanti piogge torrenziali di quest'estate. Buoni i dati sull'avanzo primario che è cresciuto dell'1,8% rispetto all'agosto 2017.
Alcuni giorni prima il Fondo Monetario Internazionale aveva rivisto la crescita del Giappone assegnando al Sol Levante una stima per il 2018 dell'1,1% (+0,1% rispetto alla precedente previsione).
La guerra commerciale iniziata da Trump comincia a far sentire i suoi effetti sui produttori di auto. Stando ai dati diffusi mercoledì Nissan ha perso a settembre lo 0,8 rispetto allo stesso mese del 2017 mentre Honda ha registrato un -6%.
Buoni all'opposto i dati di Toyota, la quale ha beneficiato di un aumento della domanda in Cina, che ha segnato un +17,7%.
Proprio quest'ultima società ha annunciato sabato che darà vita ad un nuovo ramo d'azienda specializzato nella produzione di auto a zero emissioni.
Proprio le tensioni commerciali hanno portato al fallimento della riunione del G20 dei ministri delle finanze. A Bali, Indonesia, il vertice si è concluso senza un documento finale.
“Il bilanciamento dei poteri e delle alleanze tra le maggiori economie si sta rompendo. La debolezza nel coordinamento e nella cooperazione ha causato molti problemi tra cui il drammatico rialzo nel prezzo del petrolio e le turbolenze nei mercati valutari delle economie in via di sviluppo” ha affermato con amarezza il Presidente del Paese ospitante Widodo.
Di “ricerca di meccanismi per evitare l'instabilità finanziaria” ha parlato invece il presidente di turno del Gruppo e cioè il ministro argentino Nicolas Dujovne.
L'unico segnale di pace è giunto dal ministro del Tesoro USA Steven Mnuchin il quale ha teso la mano al Giappone per un accordo che prevenga svalutazioni competitive e dunque guerra valutaria tra i due Paesi. Nel corso del vertice indonesiano Mnuchin ha anche incontrato l'omologo Taro Aso con il quale ha affrontato il tema delle sanzioni verso l'Iran.
“Speriamo che le preoccupazioni del Giappone siano tenute in conto” ha affermato il vicepremier di Tokyo. Il Sol Levante è infatti contrario alla bocciatura USA dell'accordo con la Repubblica Islamica la quale, oltre ad essere un partner commerciale di grande importanza per i nipponici, ha anche la sovranità su un tratto di mare, lo Stretto di Hormuz, dal quale passa l'80% del petrolio diretto in Giappone.
Certamente più fruttifero sarà il lavoro intavolato dai Paesi del RCEP: il Regional Comprehensive Economic Partnership. L'accordo commerciale, che a regime comprenderà 16 nazioni (le 10 dell'ASEAN più Cina, Giappone, RdC, Nuova Zelanda ed Australia), è in fase di discussione da anni ma negli ultimi mesi pare si stia assistendo ad un progresso nei colloqui. Il 13 ottobre i ministri delegati si sono nuovamente incontrati a Singapore per meglio definire le quattro parti nelle quali si strutturerà l'accordo (beni, servizi, investimenti e diritto d'autore).
Annunciata intanto dalla confindustria nipponica l'eliminazione, si pensa nel 2021, delle linee guida che regolano i colloqui ed i periodi di assunzione delle aziende ad essa associate.
Come era nell'aria da tempo i vertici dell'organizzazione hanno maturato la convinzione che “non è più consono stabilire date per i colloqui”.
Le linee guida di Keidanren stabiliscono precise date per l'inizio e la conclusione dei colloqui in particolare dei neolaureati ed esse risalgono al 1953 quando l'ente datoriale, il governo e le università le concordarono.
Nelle comunicazioni potrebbe essere ridotto a partire dal 2019 il canone per la televisione pubblica NHK. Ad annunciare la mossa il Presidente del gruppo Ryoichi Ueda dopo che un tavolo consultivo del governo aveva dato disco verde alla società per avviare trasmissioni in streaming ma a patto che riducesse il canone annuale pagato dai possessori di televisori.
A Taiwan è giunta una nota ufficiale di protesta di Mikio Numata, ambasciatore de facto del Sol Levante nell'isola, contro il referendum convocato per abrogare o confermare il bando sui prodotti agricoli e sul pescato provenienti da cinque Prefetture nipponiche coinvolte nel disastro del marzo 2011.
Il referendum, promosso dal partito di opposizione Kuomintang, si terrà il prossimo 24 novembre.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; chinhphu.vn; mil.ru; foreignminister.gov.au; kcna.kp; ft.com; propublica.org; the-japan-news.com;mainichi.jp)
Immagine liberamente ripresa da kr.usembassy.gov