Conferma per Yoshinori Yamaguchi nelle elezioni per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura di Saga svoltesi domenica 16 dicembre.

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Accordo in sede di Consiglio di Sicurezza ONU sulle nuove sanzioni volte a far retrocedere la Corea del Nord dallo sviluppo del proprio programma missilistico. Le sanzioni, che colpiscono in particolare le esportazioni di carbone e acciaio, dovrebbero causare perdite stimate intorno al miliardo di dollari.
“Il pacchetto di sanzioni più largo mai approvato contro la Corea del Nord” per l'ambasciatrice USA all'ONU Haley la quale però avverte che “la vicenda non è ancora chiusa”. Soddisfazione è stata espressa da Donald Trump mentre il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha sottolineato l'impegno assunto dal Consiglio di Sicurezza (la risoluzione è passata all'unanimità) per la ripresa dei colloqui a sei sulla denuclearizzazione della Penisola. Lavorv in settimana ha anche esortato gli Stati Uniti, in quanto potenza, a compiere il primo passo verso la distensione.

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Significativa comunanza di vedute per il Giappone e gli altri Paesi del G20, Stati Uniti esclusi, sul commercio. “Il commercio internazionale e gli investimenti sono importanti motori di crescita, produttività, innovazione, creazione di posti di lavoro e sviluppo. Vogliamo tenere aperti i mercati sottolineando l'importanza di un quadro fondato sulla reciprocità ed il mutuo vantaggio […] continuando a combattere il protezionismo e le pratiche commerciali sleali riconoscendo il ruolo dei legittimi strumenti di difesa commerciale” si legge nella Dichiarazione Finale del vertice tra i capi di Stato e di governo con una parziale, ed insoddisfacente per Trump, apertura anche alle istanze nordamericane.
Il secondo giorno del vertice è stata anche l'occasione per un colloquio tra il premier nipponico ed il Presidente cinese Xi che ha avuto, come era naturale, la questione nordcoreana al centro.

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Tanti “orizuru” (gru di carta) quante sono le nazioni che hanno boicottato il Gruppo di Lavoro per la stesura di un trattato ONU per il bando delle armi atomiche. E' questo il simbolo lasciato domenica scorsa dal sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, sui banchi, rimasti vuoti, delle potenze atomiche durante una delle sedute tenutesi nel Palazzo di Vetro di New York. I negoziati, partiti il 15 giugno, continueranno fino al 7 luglio. “I Paesi possessori di tali armi dovrebbero giocare un ruolo di primo piano nella discussione” ha sostenuto Matsui, il quale si è però astenuto dal posare l'origami sul tavolo, anch'esso vuoto, della delegazione giapponese.
“Se il sindaco non ha messo l'orizuru sul tavolo del Giappone lo farò io” ha invece detto Toshiyuki Mimaki, uno dei sopravvissuti al bombardamento atomico del 1945. “Il Giappone dovrebbe prendere l'iniziativa per sradicare le armi atomiche in quanto è stato l'unico Paese ad esserne stato vittima durante una guerra” ha detto Mimaki.

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Sarà di 11 miliardi di yen il bilancio destinato ai progetti di ricerca a scopo bellico stanziato per l'anno fiscale 2017. La cifra rappresenta un record specie se paragonata con il 2016 e con il 2015. Lo scorso anno la somma impiegata a questo scopo ammontava a 600 milioni mentre nel 2015 si era fermata a 300 milioni. Frattanto non si è ancora concluso il dibattito interno al mondo accademico rispetto alla possibilità che gli scienziati del Sol Levante possano partecipare alla realizzazione di ricerche in ambito militare. Diverse università, tra esse quella del Kansai, hanno già annunciato la non partecipazione ai progetti finanziati dal ministero della Difesa.

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