1. Sei in Italia, parla italiano: imparare la nostra lingua (quale, visto che da nord a sud le parlate italiane sono così pesantemente influenzate dai dialetti da essere difficilmente intercomprensibili, per non parlare delle minoranze tedesche, mochene, catalane, ladine, francoprovenzali, francesi, retoromance, albanesi, greche, della lingua sarda... quale lingua, dicevamo, sono cazzi tuoi) è fondamentale per potersi far comprendere; poco importa se solo un italiano su cinque possiede le capacità minime di lettura, scrittura e calcolo.
2. I bambini vanno a scuola. Frequentare la scuola è fondamentale per il futuro dei tuoi figli. Prendete esempio da noi italiani, che vantiamo un tasso di abbandono scolastico del 17% e ancora continuiamo a fregarcene quando la scuola pubblica viene macellata a colpi di spending review, avvitandosi sempre di più in un modello classista ed escludente. Ah, poi l'istruzione in Italia costa così poco che è “quasi gratis”, un ginnasiale in media spende solo 799€ di libri all'anno, una sciocchezza.
3. Le donne non si toccano nemmeno con un fiore. Infatti in Italia nel 2013 ne sono morte pochissime: cento, centoventi. No, gli episodi di violenza fisica e psicologica non li contiamo, come non contiamo le altre aggressioni a sfondo sessista contro gay, bisessuali e lesbiche, o contro i e le transgender/transessuali, sono troppi. La nostra cultura è assolutamente antisessista, tanto che le nostre personalità pubbliche possono propinarci ogni giorno sui media contenuti maschilisti e omofobi senza che nessuno abbia niente da ridire.
4. Usi, costumi e tradizioni sono anche i tuoi: rispetta le tradizioni italiane, notoriamente simili ed uniformi. Rispettale tutte, dagli Herz-Jesu-Feuern tirolesi al palio del papero di San Miniato alla processione del Cristo morto sorrentina. Certo, con tutti 'sti giorni di festa torna difficile lavorare, ma insomma, davanti alla tradizione. Venticinque aprile e primo maggio vanno celebrati, anche nelle scuole, e fortunatamente li puoi celebrare a prescindere dal tuo credo religioso.
5. Il lavoro ha le sue regole, non si vendono prodotti con firme false e non si vende senza autorizzazioni. Sia mai che iniziate a fare concorrenza alle nostrane organizzazioni criminali, da cui comunque proverrebbe la stragrande maggioranza della merce che un welfare assente vi costringe a vendere da abusivi. Se si apre un'azienda si rispettano le norme sulla sicurezza sul lavoro, si concedono ferie e malattie ai dipendenti e si rispettano turni di lavoro che permettono anche il riposo. Qui in Italia infatti non scherziamo, d'altro canto siamo il Paese in cui disastri come quello causato dall'Eternit finiscono in prescrizione, i datori di lavoro rispettano sempre le norme sulla sicurezza sul lavoro, tanto che l'anno scorso sono morte solo 660 persone (e abbiamo anche festeggiato questo dato come netto miglioramento) e il Governo non deregolamenta per nulla il mercato del lavoro. Per quanto riguarda i turni e il riposo, poi, c'è il dolce far niente della disoccupazione perpetua e della precarietà.
6. Non si può stare in luoghi pubblici con il volto coperto. Giusto. Eccettuati ovviamente gli spettabili membri delle forze dell'ordine, che possono tranquillamente fare il loro lavoro – pestando manifestanti o semplici malcapitati – protetti dall'anonimato garantito da caschi, passamontagna, maschere antigas, fazzoletti rossi e dalla mancanza di qualsivoglia sistema volto a rendere possibile una loro identificazione a posteriori; e gli spettabili membri delle squadracce fasciste che imperversano per le città lasciandosi alle spalle una lunga scia di pestaggi e accoltellamenti.
7. Pulizia e decoro. Essere puliti e non sporcare città, giardini e marciapiedi è importante per la salute di tutti. Sarebbe importante anche ripulirle più spesso le città, come sarebbe importante non lasciare nel degrado a marcire decine di edifici, anche storici, ma sia mai che le nostre amministrazioni comunali spendano qualche soldo per il bene di tutti, e non solo di qualcuno.
8. Prega chi vuoi, ma non disturbare. Noi ti garantiamo la libertà di vivere qualsiasi religione, ma non puoi disturbare o offendere chi professa altri credi o chi si dichiara ateo. Ovviamente però le feste comandate non si toccano, frotte di gente guidate da un prete possono bloccare strade di intere cittadine portando in giro statuette e berciando salmi (e magari facendo un cortese inchino davanti all'abitazione del “don” locale; no, non il prete), l'aborto e gli anticoncezionali sono una cosa brutta perché l'ha detto la Chiesa Cattolica Apostolica Romana e a scuola o ti cucchi l'ora di religione (cristiana cattolica, ovviamente) o lasci un'ora “buca” ai tuoi figli; quindi in sostanza diciamo che se non sei cattolico, o peggio, sei ateo, ti fotti.
9. Rispetta la tua città: sputare per terra è sgradevole, urinare sui muri è vietato. Ovviamente, come al punto 7, se pensi che il Comune offra dei civili e legali cessi pubblici per evitarti la pisciata sul muro hai bevuto veramente troppo.
10. Macellazione responsabile: no agli sgozzamenti clandestini. Vuoi per caso un po' di salame? Il maiale l'ho ammazzato io.
• Io che ho scritto l'articolo credo che prima di andare a insegnare qualcosa a qualcuno sia forse il caso di conoscere ciò che si va ad insegnare. Non faccio, se non a scopo satirico, improprie generalizzazioni, accomunando mediante farneticazioni da pagina di bufale persone che provengono da situazioni e culture molto differenti; a differenza per esempio di certi “Fratelli d'Italia” che finiscono per contestare a dei cristiani evangelici cinesi e a dei buddisti la macellazione Halal.
• Singoli italiani e singoli migranti possono trasgredire alcune delle norme che regolano la nostra vita civile e democratica, è vero, e vanno puniti per questo. Ma penso anche che senza giustizia sociale la giustizia dei tribunali non abbia che il senso che di volta in volta la lotta sociale della classe alta contro quella bassa o norme penali cavillose, ispirate a un impianto conservatore o risalenti a epoche buie della storia italiana le conferiscono: così una persona pescata nel mucchio rischia di finire nove anni in galera per un compressore incendiato mentre all'establishment accademico e statale italiano viene confermata l'impunità assoluta; così un furtarello viene punito più celermente e duramente del più grande disastro ambientale della storia italiana.
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