Il declino iperbolico della parola politica e della politica italiana è iniziato, si può dire, con l'avvento delle inchieste di Mani Pulite e a sua volta con la scomparsa dei grandi partiti. Il castello di carte della democrazia italiana si è "bruciato" con delle inchieste giudiziarie.
Nessuno può mettere in dubbio la veridicità delle inchieste del dott. Di Pietro, ma nella vita non esiste il bianco e il nero bensì una moltitudine di sfumature. Ci sono numerose ombre sulle inchieste di Tangentopoli,probabilmente la più grande è quella degli incontri tra Antonio Di Pietro e l'ambasciatore americano. Perché un PM che sta svolgendo un'indagine fa un colloquio con un ambasciatore di un altro paese?
La cosa risulta molto strana perché in quell'inchiesta la persona che ne uscì distrutta fu Bettino Craxi. Bettino Craxi, seppur sia innegabile la sua colpevolezza per le vicende Enimont e finanziamento illecito, non si può neppur negare che fu tra i pochi politici italiani ad opporsi all'egemonia statunitense. Un altro dubbio viene sulle modalità dell'inchiesta, i metodi usati nei confronti degli inquisiti furono da sceriffo al limite della violenza psicologica.
Mani Pulite fu un'inchiesta giusta, perché i partiti avevano instaurato un sistema clientelare che si andava distruggendo da sé; però non si può neppur negare che tangentopoli fu
trasformato da forze esterne in una sorta di colpa di stato legalizzato. Un golpe legale che cambiò radicalmente l'assetto politico del paese.