Presentato a Genova, lo scorso 19 aprile, nella splendida cornice della sala di rappresentanza di Palazzo Tursi, sede del Comune, la Banca dati del partigianato ligure. Il progetto, un gigantesco archivio consultabile on line sul sito dell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, è il tentativo (tra i primi in Italia con quale esperienza precorritrice in Piemonte ed Emilia) di mettere on line tutte le schede di quanti a vario titolo hanno partecipato alla Guerra di Liberazione Nazionale nel territorio ligure.
La Repubblica del Ciaone
L’individualismo crescente che abbraccia la nostra società; quella dei social network e dei selfie, la società del “tanto le idee non esistono più” o quella cavalcante antipolitica e populismo becero. Un modello che partorisce modi di dire, e di essere, aberranti: perfetti figli del tempo che stiamo vivendo.
La partecipazione alla vita sociale diventa sempre più limitata, sia per colpe “personali” sia per spinta mediatica, tesa chiaramente a strumentalizzare la realtà di chi ogni giorno vive sommerso dai problemi.
Di Daniele Coltrinari
La prima volta fu nel 1975, la seconda quasi quarant'anni dopo, nel 2014. Se fossi venuto a conoscenza dell'avventura di Stefano Pacini, fotografo toscano, prima della pubblicazione dell'ebook 40 anni dopo la Rivoluzione dei garofani, questa storia sarebbe ora probabilmente all'interno del libro digitale.
A revolução está na rua è una mostra itinerante delle tue foto che dallo scorso anno, dopo l'esordio a Lisbona, ancora oggi gira per diverse città del Portogallo.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso, anche perchè forse abituato all'andazzo italico: nessuna cura della memoria storica, provincialismo, nepotismo, favoritismi, conventicole varie autoreferenziali, cialtroneria nella gestione degli spazi pubblici, fotografia intesa solamente come business spettacolare senza nessun rispetto per il lavoro oscuro, paziente, di tanti fotografi di reportage non illuminati dai riflettori. Sorpreso dunque, poi però, a mente fredda, e dopo aver visto come lavora il Centro Português de Fotografia, ho capito che qui ci tengono davvero alla memoria e semplicemente documentano con tutti i contributi che hanno raccolto, compreso il mio. Poi c'è stata la gioia di poter contribuire ad una mostra così importante, di un momento che ha segnato e cambiato la vita, me compreso.
“Le testimonianze dei nostri padri che hanno fatto la storia, ci vengono in aiuto e ci dissetano,
ci arricchiscono di valori; sono uno scrigno prezioso senza il quale, poveri noi, tempo tre generazioni di oblio, perderemmo memoria.
Oggi come mai sento la necessità di coinvolgere lo spirito, di nutrirlo,
è una necessità che nasce dalla percezione di una attualità sempre più povera di valori umani […]
sarà che a un certo punto nasce la consapevolezza che ognuno debba contribuire con le proprie peculiarità […] penso che ognuno debba dare qualcosa di sé, qualcosa che sa fare, che siano parole,
suoni, forme, non importa.
Il colore può divenire quindi anche veicolo efficace e trascinatore di contenuti nella sfera delle emozioni
opponendosi al pericolo dell’indifferenza”
da Frammenti di Tiziana Faccendi
Una mostra intensa, struggente, commovente, gravida di memoria storica, quella che è stata inaugurata lo scorso sabato 13 settembre a Signa, all’interno dell’ex Caserma dei carabinieri di Viale Mazzini, in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione. La mostra, intitolata “In marcia... La memoria per un futuro migliore” ripercorre momenti significativi dei signesi durante la seconda guerra mondiale e offre un repertorio di fotografie, lettere, frammenti di giornali dell’epoca, riconoscimenti d’onore, cimeli, reperiti dall’archivio storico del gruppo Archeologico di Signa o gentilmente forniti dalle famiglie di alcuni dei partigiani e da donazioni di comitati e associazioni e curati grazie al minuzioso lavoro dello stesso gruppo archeologico.
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.
La storia di un uomo che ha lottato per l'indipendenza e il sogno di una società più giusta ed equa in Angola.
“Per chi ha vissuto questa esperienza è normale essere un po’ frustrato, nonostante quel che è successo si possa comprendere… Ed io lo comprendo: c’era bisogno di creare una borghesia perché oggi, nel mondo, non c’è altro sistema, e siamo dovuti entrare nel mondo del capitalismo, aspettando che un giorno ci sia un’alternativa”.
Non sono i nobili motivi della solidarietà internazionalista che mi portano spesso a Lubiana, l’attraente capitale della Slovenia, il cui estroso (ed un po’ ambiguo…) sindaco Zoran Janković definisce addirittura come “la città più bella del mondo”.
Ho accettato di buon grado di seguire la mia partner slovena (e qui si svela l’altarino…) tra il 30 aprile ed il 10 maggio tra i luoghi e le manifestazioni (ufficiali e sempre molto partecipate) che celebrano la Festa dei Lavoratori e la Liberazione dal fascismo e dal neonazismo. Raccontare cosa succede e come si festeggiano questi eventi in un luogo che è stato protagonista di un’importante esperienza socialista spero rappresenti almeno un elemento di curiosità per i lettori de Il Becco.
Gaza, 22 aprile 2014. Il Primo Ministro di Hamas Ismail Haniyeh ed dirigente nazionale di Al Fatah Azzam Al Ahmad si sono incontrati ponendo le basi di quello che potrebbe essere a tutti gli effetti un accordo storico. Dopo la scissione avvenuta nel 2007, i due partiti palestinesi hanno iniziato una trattativa che nelle prossime settimane porterà ad un governo comune.
Per quanto gli scetticismi a proposito della durata e della riuscita dell'impresa siano molto diffusi, dobbiamo tenere di conto quello che è lo scenario attuale nel momento che parliamo di conflitto israelo-palestinese. E va tenuto di conto, a mio parere, anche nel commentare quello che è successo a Roma in occasione del 25 aprile.
Firenze per la Palestina
Per un 25 Aprile a fianco dell'Anpi e dei popoli resistenti
Quando celebriamo il 25 Aprile ricordiamo la lotta di liberazione dei partigiani, la resistenza, la liberazione dell’Italia, le vittime del Nazifascismo e i caduti della resistenza.
Purtroppo spesso vengono dimenticati, in questa data, i popoli che lottano tuttora per la loro liberazione come il popolo palestinese, derubato della sua terra dal 1948, occupata dal 1967:
Se c'è una cosa che mi rende davvero fiera di essere fiorentina è la storia della liberazione della mia città. Non solo il riconoscimento al valore, con tanto di medaglia d'oro, ad una città che si presentata agli Alleati già ripulita da fascisti e tedeschi ma anche la mirabolante storia di quei giorni. Sono in pochi i fiorentini che non la conoscono, questa storia.
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