Martedì, 18 Febbraio 2014 00:00

Città di tende o di gabinetti…..chimici?

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Recentemente è stato pubblicato sul nostro sito un articolo riguardo la Route Nazionale Agesci pianificata per agosto nella Tenuta di San Rossore a Pisa (qui). Nel giro di pochi giorni è uscito un comunicato stampa di risposta sul sito ufficiale del Parco che con il suo contenuto ha rafforzato le nostre convinzioni sulle criticità dell'iniziativa (qui).

Siamo sempre più convinti che le oltre 30.000 persone che per vari giorni soggiorneranno all'interno della Tenuta costituiscano un peso insopportabile per la Tenuta stessa e siano in netto contrasto con i valori istituzionali di un Parco naturale come quello di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Questa nostra convinzione trova conferma nel fatto che, a quanto pare, nel recente passato la direzione del Parco aveva ritenuto opportuno negare il permesso di pernottamento a gruppi e associazioni che ne avevano fatto richiesta – si trattava di un numero di persone decisamente ben più limitato - allo scopo di non creare precedenti che  legittimassero, dopo, analoghe  iniziative.

Contrariamente al passato questa volta è stato dato l’assenso e per questo crediamo che la Regione Toscana “proprietaria dell'area” abbia in mente proprio la creazione di un precedente che possa nel prossimo futuro giustificare altri grandi eventi anche da sfruttare economicamente: questa è la ragione per cui pensiamo che si rischi di trasformare  un parco naturale in un mero parco pubblico. Siamo convinti che la direzione del Parco avrebbe dovuto, a nostro avviso, prendere posizione contro l'iniziativa e non promuoverla, come si scrive nel comunicato ufficiale, definendola “un'occasione irripetibile di spiegare a 33.000 giovani quali sono i valori naturali e culturali del Parco e come si difendono e proteggono”.

In merito alle strutture, rimangono aperti tutti gli interrogativi che ci siamo posti fin dall'inizio: come è possibile gestire i rifiuti biologici di 33.000 persone puntando esclusivamente sui bagni chimici? Ne servirebbero centinaia. Come sarà possibile depurare le centinaia di migliaia di litri di acqua prodotte dall'utilizzo di lavatoi e docce? E chi fornirà l'acqua necessaria, visto e considerato che il mese di agosto, da anni, presenta sempre più forti criticità idriche?

Per quanto riguarda invece la preservazione dell'ambiente naturale, ci ha colpito la seguente affermazione: “le aree prative ed agricole occupate in quei giorni di agosto non subiranno particolari danni ambientali, perché in quel periodo non vi saranno molte emergenze faunistiche che vi sono invece in altri periodi dell’anno.”. È vero, in quel periodo la zona della Culatta e le aree agricole intorno ad essa non sono interessate da movimenti migratori nella quantità che riscontriamo in altri periodi dell'anno, alla fine dell'autunno e nella parte iniziale della primavera. Ma è altrettanto vero  che quell'insieme di vita presente nelle zone agricole del Parco raggiunge nella zona in questione una delle sue massime espressioni.

La vicinanza dell'Arno, del fosso delle Cateratte e delle lame esterne favorisce una certa umidità anche nel periodo estivo  garantendo di conseguenza una presenza significativa di micro organismi ed insetti: da ciò ne deriva una vivace attività faunistica, specialmente notturna, rappresentata da numerose specie di roditori, da piccoli e medi mammiferi predatori e da  rapaci notturni. Con ciò vogliamo evidenziare che, anche nella Culatta, ci troviamo all’interno di  un vero e proprio ecosistema che ha i suoi ritmi biologici e che come tale va riconosciuto e, di conseguenza, protetto. Non possiamo dividere la Tenuta di San Rossore in parti più o meno buone da un punto di vista ambientale: ogni settore della Tenuta si compenetra con gli altri in totale continuità e rompere l'equilibrio di uno di questi significherebbe danneggiare anche gli altri. Non possiamo accettare e non capiamo come sia possibile, che il valore di un territorio venga misurato esclusivamente con la presenza di migratori in determinati periodi.

Per concludere, chiediamo che tutti questi aspetti vengano presi in considerazione e che si agisca di conseguenza per trovare una collocazione più idonea per l'accampata. Non scartiamo eventuali collaborazioni fra ente Parco ed Agesci: è totalmente condivisibile la finalità di trasmettere ai giovani i valori naturali e culturali del Parco ma non può e non deve avvalersi di modalità che contrastano con la tutela ambientale e rischiano di danneggiare la stessa Tenuta di San Rossore, che rappresenta uno dei cuori pulsanti del nostro Parco Naturale. Gli strumenti devono essere adeguati alle finalità e non contrastarle nei fatti, come avverrebbe in questo caso.

Ultima modifica il Martedì, 18 Febbraio 2014 00:14
Pietro Antonio Spinelli

Ho 21 anni, sono nato a Pisa ed attualmente vivo a Pontedera. Finito il liceo classico mi sono iscritto al corso di storia dell'Università di Pisa, cosa che si è dimostrata una scelta felice. In passato ho scritto in alcuni giornalini studenteschi (Easy Press prima, Gagarin successivamente) nei quali, per interesse, ho affrontato tematiche incentrate su cultura videoludica, ambiente e Terzo Mondo.

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