Il Municipio dei Beni Comuni è rimasto quindi senza una casa, almeno fino ad ieri.
L’ex caserma “Curtatone e Montanara” è una struttura che conta 4.000 metri quadrati di suolo edificato e 8.000 di spazio verde. In passato monastero, fu convertita ad uso militare tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Le attività al suo interno sono proseguite fino al 1994, anno nel quale fu dismessa di fronte a una riorganizzazione dell’Esercito a livello nazionale e davanti alle notevoli difficoltà nelle attività di manovra che la collocazione cittadina della caserma causava. Da allora in avanti la storia ce la possiamo facilmente immaginare: furono portati avanti ripetuti tentativi per realizzare parcheggi ed alloggi, tutti ovviamente falliti. Arrivati all’inizio del 2014 nessun atto ufficiale è stato compiuto e nel corso di questi 20 anni il Comune di Pisa ha speso un milione e mezzo di euro per progetti andati in fumo o fermi dal 2007. L’unico utilizzo che la caserma ha avuto fino a sabato è stato fungere da parcheggio per due SUV privati di appartenenti alle Forze Armate: i proprietari si sono ovviamente visti costretti a spostare i bolidi.
Si capisce bene che la riapertura del luogo ha significato per il quartiere la riparazione di quella che è stata per 20 anni una vera e propria ferita aperta: lo si è visto dal momento che proprio gli stessi abitanti di San Martino, spinti dalla curiosità di vedere cosa si celasse da così tanto tempo dietro quelle mura, si sono riversati nella caserma e si sono complimentati con gli occupanti, che hanno sin da subito deciso di coinvolgerli direttamente nella costruzione di questo nuovo progetto.
La redazione pisana de “Il Becco” ha preso la decisione di aderire al “Distretto 42”, nome con il quale il Municipio dei Beni Comuni ha ribattezzato la caserma “Curtatone e Montanara”. Abbiamo fatto questa scelta perché, di fronte alla necessità di organizzare e valorizzare il boom di nuovi autori nella neonata redazione, ci siamo posti l’interrogativo sull’individuazione di una possibile sede. Nel Municipio abbiamo trovato risposta a questa necessità e la comune filosofia sul valore dei “Beni Comuni” come proprietà della cittadinanza ci ha portato ad aderire al progetto. Questo non avrà in alcun modo ripercussioni sull'autonomia della redazione che cercherà, come ha fatto finora, di raccontare la città e le sue vicende nella maniera il più trasversale possibile. Il Distretto 42 ci è sembrato un ottimo trampolino di lancio per far conoscere meglio nel territorio pisano “Il Becco” e ci ha dato una grande carica per iniziare al meglio quest’avventura.
Qui si può leggere il dossier sul progetto.
Qui trovate gli eventi che si terranno nel Distretto 42 nei prossimi giorni.