Questo accadeva nel 2013, ma ad oggi cos'è cambiato?
Lo scorso 4 settembre durante la C.U.T. (Conferenza Università-Territorio), grazie alla spinta attuata da "Sinistra per..." e dal "Municipio dei Beni Comuni", si è giunti ad una scadenza: Comune e Dsu si impegnano a concludere la trattativa entro 40 giorni.
L'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio vorrebbe affittare la struttura per tre anni e, a dieci giorni dalla scadenza, traspaiono anche delle cifre. La formalizzazione sembra vicina, ma il Comune non si esprime in merito.
Intanto, arriva il 14 ottobre – data della scadenza dei quaranta giorni – e la Giunta Comunale è in riunione con all'o.d.g. la trattativa su Fossabanda, affrontata in discussione preliminare. Il clima è teso: fuori Palazzo Gambacorti, "Sinistra per..." chiede di giungere ad una decisione, considerando le promesse dell'assessore Serfogli in merito ad una risposta definitiva sull'ipotesi di locazione agevolata dello stabile al Dsu. La risposta, invece, si fa attendere! Tutto slitta al Consiglio Comunale del 30 ottobre, ben oltre la scadenza prevista.
L'arcano motivo di tale titubanza non è chiaro, ma sembrano esserci altri acquirenti privati con offerte superiori. L'opzione per quest'ultimi è quella dell'affitto con acquisto finale, in modo da diluire la spesa.
Il 16 ottobre "Sinistra per...", a seguito del secondo presidio della settimana sotto Palazzo Gambacorti, ha un'interlocuzione con il Presidente del Consiglio comunale, grazie ad una mozione d'ordine presentata da "Una Città in Comune". La seduta del Consiglio Comunale in corso viene bloccata e il sindacato studentesco, afferente a "Link-coordinamento universitario", riesce ad avere un incontro con i capigruppo consiliari, lanciando un'assemblea pubblica. Questa avviene il 20 ottobre a Palazzo Bianchi Monzon. I presenti: vari gruppi consiliari (Sel, Una Citta in Comune – Rifondazione Comunista, M5S), la prorettrice agli Studenti dell'Università di Pisa (prof.ssa Tognetti), il "Progetto Rebeldia" ed il "Collettivo Universitario Autonomo". L'incontro manifesta la volontà dei soggetti a favore di Fossabanda come casa dello studente. Grave è l'assenza del PD.
Intanto, attendendo il Consiglio Comunale di questo giovedì e la C.U.T. del 5 novembre, "Sinistra per..." lancia un appello sottoscritto da più di 50 soggetti e oltre 1000 studenti (leggi qui).
È aberrante la linea scelta dal Comune: meglio vendere al privato, in modo da cercare di sanare il bilancio, piuttosto che leggere la nevralgica funzione sociale che Fossabanda potrebbe rivestire.
La carenza di posti alloggio a Pisa è gravissima: lo scorso anno sono stati più di 1500 gli studenti aventi diritto e non assegnatari di posto e, quest'anno, v'è un incremento di circa il 20%. La residenza San Cataldo non può sopperire a tali numeri e la trattativa per la Paradisa tra INAIL e Dsu ha subito uno stallo per problemi strutturali della residenza, la quale comunque sarebbe pronta in un futuro che ha come unità di misura "anni" (per Fossabanda si parlerebbe di mesi!).
Va considerato che Fossabanda, oltre a costituire un aumento di posti alloggio, diventerebbe da subito una mensa universitaria; cosa necessaria considerando che gli studenti che transitano in zona Piagge sono più di 5000 e la mensa in via Betti (80 pasti) e il punto di ristoro Rossellini (200 pasti) non riescono a sopperire a tale richiesta. La creazione di file chilometriche è ormai routine quotidiana.
Se, accanto a questo panorama, si aggiungono i nuovi tagli al Fondo Finanziario Ordinario e quelli al Fondo Ordinario Enti di Ricerca della Legge di Stabilità, si concretizza sempre più lo scenario di un prossimo collasso dell'Ateneo pisano, per quanto concerne il diritto allo studio. Come si può non vedere tale disagio!?
L'autunno è appena cominciato, ma sarà sicuramente caldo!