Mercoledì, 13 Novembre 2013 00:00

Il silenzio di Palazzo Gambacorti

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Dall’occupazione dell’ex-convento Santa Chiara in Fossabanda a quella della “Residenza artistica per studenti”, per riaprire questioni riguardanti il sociale e il Diritto allo Studio.

In attesa della Manifestazione Nazionale del 15 novembre, molteplici sono stati gli atti simbolici portati avanti dagli studenti e le studentesse di tutta Italia, per riaprire nel dibattito politico e pubblico temi riguardanti il Diritto allo Studio ed il ruolo studentesco nel Paese e, soprattutto, nelle città universitarie. Dopo l’occupazione, a Torino, della mensa di via Principe Amedeo chiusa quest’estate a causa dei tagli della Regione Piemonte, è il turno di Pisa.

Lunedì 11 novembre il sindacato studentesco Sinistra per… , aderente a LINK-Coordinamento universitario, ha occupato l’ex-convento di Santa Croce in Fossabanda. La struttura è eretta nel XIII secolo e, successivamente, assegnata alle monache domenicane nel 1325. Nel 2000, grazie ai fondi del Giubileo, l’edificio è stato completamente ristrutturato e assegnato alla Fondazione Toniolo. Nel 2003, dopo la gara d’appalto, Santa Chiara in Fossabanda è assegnata al Copisa, Cooperativa di servizi ausiliari, che l’ha convertita in un hotel. Alla scadenza del contratto nel 2010, la giunta comunale ha affidato, comunque, la gestione e la custodia della struttura alla cooperativa fino ad una decisione definitiva. Si è preferita la strada della vendita, inserendo Fossabanda nel piano triennale delle alienazioni. Gli interessati all’immobile: Università degli Studi di Pisa, Scuola Normale e Scuola Sant’Anna.

La stampa locale ha riportato voci concernenti la possibilità di acquirenti russi, intervenuti al convegno “L’Italia come seconda patria” organizzato dall’I.r.a. (Italian Russian Association); durante questa occasione sono stati palesati interessi riguardo l’acquisto di vari immobili nella Penisola, fra cui l’ex-convento in questione. Questi “magnati russi” sono ancora propensi all’acquisto (come racconta magistralmente anche la puntata di “Report” di questo 11 novembre), anche se il Comune smentisce categoricamente.

Dal 2012 Santa Chiara in Fossabanda è inutilizzata e rappresenta, emblematicamente, una situazione diffusa nella città di Pisa: immobili vuoti che potrebbero rispondere ad esigenze reali di cui la cittadinanza (pisana e studentesca) necessita.

Nell’aprile del 2013, la struttura è stata occupata dal Progetto Prendocasa e dai Nuclei in emergenza abitativa al fine di denunciare le lacune in tema abitativo e gli sfratti nella città (si pensi al quartiere di Sant’Ermete). L’occupazione è durata poco, a causa dell’intervento delle forze dell’ordine. In quell’occasione l’amministrazione si è chiusa in un silenzio tombale, proprio come lo scorso 26 ottobre durante lo sgombero del ex-Colorificio.

L’occupazione di lunedì 11, da parte di Sinistra per…, inizia alle ore 6:00, quando i compagni e le compagne entrano nell’ex-convento. La loro è un’azione simbolica atta a segnalare non solo lo stato di abbandono in cui vessa, ma anche a riaprire il dibattito sulle potenzialità sociali della struttura, contro ogni svendita utile solo a gonfiare le casse del Comune. Il sindacato degli studenti avanza già proposte nella “Conferenza Università-Territorio”, tenutasi lo scorso 21 ottobre, ricevendo in risposta una chiusura da parte dell’Amministrazione Comunale. Gli studenti e le studentesse denunciano il disagio riguardante la scarsità di posti alloggio destinati ai beneficiari di borsa di studio: in città sono più di 1500 quelli aventi diritto e non assegnatari di posti alloggio. L’apertura delle residenze Paradisa (grazie all’impegno e alle vertenze di Sinistra per…) e San Cataldo renderanno disponibili complessivamente 700 posti alloggio nel 2016, ma non basteranno a sopperire all’esigenza reale.

Santa Croce in Fossabanda, invece, permetterebbe una risposta immediata alla carenza: 150 posti letto. Inoltre, essa potrebbe fungere da mensa universitaria, data la sua vicinanza al nuovo Polo Piaggie, aperto dopo la chiusura della Sapienza.

L’Amministrazione Comunale decide, tuttavia, di chiudersi alle richieste degli occupanti, che vorrebbero un tavolo per discutere del problema. La via scelta è quella dell’intervento delle forze dell’ordine, trasformando un problema di carattere sociale in uno d’ordine pubblico. Alle 15:00 avviene lo sgombero e, da lì, i compagni e le compagne di Sinistra per… si spostano sotto Palazzo Gambacorti per un presidio ed un dialogo con il Comune. Alcuni delegati incontrano gli assessori Danti, Zambito e Serfogli, ma le risposte ottenute sono insufficienti. Nonostante l’apertura ad un tavolo con gli enti, l’Amministrazione intende dare priorità alla Normale ed al Sant’Anna e, solo successivamente, all’Unipi. Le prime due vorrebbero utilizzare la struttura come foresteria per visiting professors, nonostante l’Ateneo di Pisa stia per aprire una foresteria che potrebbe sopperire anche alle richieste degli altri due atenei.

Sinistra per… si dichiara sconcertata per l’accaduto, per la mancanza di dialogo rispetto temi nevralgici per la cittadinanza oltre che per il modello di gestione utilizzato dal Sindaco (clicca qui per il comunicato).

Insomma, dallo sgombero dell’ex-Colorificio a quello di lunedì, l’Amministrazione Comunale non cambia l’impostazione. Si nasconde dietro allo scudo della “legalità” - concetto ambiguo se utilizzato strumentalmente - chiudendo gli occhi rispetto alle esigenze sociali della cittadinanza pisana e studentesca.

La questione sul Diritto allo Studio continua anche martedì 12: dopo l’assemblea di Ateneo, Sinistra per… occupa la residenza universitaria in via Francesco Da Buti. La “Residenza artistica per studenti” ha visto l’inizio dei lavori nel 2009 ed oggi è praticamente finita. Realizzata con i Fondi del Ministero della Difesa e promessa all’Arsdu, questa struttura non ha mai visto la sua apertura, nonostante le 3 inaugurazioni, a causa di un contenzioso tecnico tra il Comune e la ditta costruttrice e della necessità da parte dell’Ardsu di rifare il bando di gara per gli arredi.

Verso il 15 e il 16 novembre

Luigi Fungaroli

Nasce nell’ottobre del 1992 in un piccolo borgo, di nome Calabritto, della ridente Irpinia. Si avvicina già in tenera età alla politica, grazie alla costante e forte influenza del padre. Si tessera a Rifondazione Comunista nel 2007, dopo anni di “tirocinio” nella stessa sezione. Dopo una breve parentesi a SEL (a seguito del congresso del 2008) riapproda, poi, al suo partito d’origine. Negli anni del Liceo fa parte del movimento studentesco (impegno che porta con sé all’università) e, dal 2010, abbraccia a pieno l’ideologia marxista. Oggi studia Filosofia all’Università degli Studi di Pisa, nella speranza di laurearsi.

 

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