Giovedì, 12 Febbraio 2015 00:00

Un aeroporto che sa di affare

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Nel giorno in cui nasce Toscana Aeroporti, che fonde la Sat del pisano Galilei e l'Adf del fiorentino Vespucci, arriva la conferma di un finanziamento statale di 150 milioni, in più tranche, per fare dell'attuale city airport di Peretola uno scalo intercontinentale, con una pista da 2.400 metri nuova di zecca e un grande ampliamento dell'intera struttura. Gongolano i vertici della nuova società. Privata, visto che la maggioranza è di Corporaciòn America, che vuol far salire sulla tolda di comando Marco Carrai. Comunque il ministro Maurizio Lupi e il viceministro Riccardo Nencini, a nome del governo Renzi, assicurano che è tutto in regola. Mentre nella sostanza, politica e sociale, il via libera all'ingente finanziamento pubblico provoca un terremoto.

C'è l'assessore pisano Dario Danti di Sel che si dimette, dopo il via libera del sindaco Filippeschi a una fusione che Ciccio Auletta, di Una città in Comune e Prc, ricorda essere stata apertamente contestata dal Pd pisano fino a dicembre. E c'è la rivolta della Piana fiorentina e pratese. Con i comitati agguerritissimi in azione anche al Tar, e i Pd di Prato e dei comuni vicini (Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio) spaccati a metà. Lo confermano l'opposizione del consigliere regionale dem Fabrizio Mattei, e le difficoltà del suo sindaco Matteo Biffoni: “Resto preoccupato e contrario ma la partita è ancora da giocare – cerca di convincersi il primo cittadino pratese - anche perché c'è da capire il vero progetto: se quello della Regione con la pista da due chilometri, o quello di Adf da 2,4 chilometri”.

Con buona pace di Biffoni e del segretario locale dem Bosi, che assicurano di star lavorando con i comuni nel cono di azione del Vespucci “per affidare a esperti studi che tengano conto dell'impatto sanitario, ambientale, idrogeologico e acustico dell'aeroporto”, per il governo Renzi il futuro di Peretola è scritto: “Per l'aeroporto di Firenze è previsto il nuovo terminal passeggeri e una pista di volo di 2400 metri – puntualizzano Lupi e Nencini - idonea alle previsioni di traffico di medio-lungo periodo”.
Arriva poi la spiegazione “tecnica” dell'ok ai 150 milioni pubblici, di cui 50 già nello Sblocca Italia. La mossa del governo sarebbe autorizzata dalla norma che permette di contribuire fino al 50% agli investimenti degli aeroporti di interesse nazionale sotto i 3 milioni di passeggeri. Peretola e Pisa uniti diventano “nazionali”, e gli utenti del Vespucci sono 2,2 milioni. Soldi anche per Pisa, forte di 4,7 milioni di utenti nel 2014, e che secondo il governo potrebbe avere il contributo del 25%, per gli scali con meno di 5 milioni di passeggeri.

“Oggi è un gran giorno per la Toscana – commenta Enrico Rossi – e naturalmente non mancano le polemiche. Faccio presente che gli interventi pubblici ci sono dovunque sugli aeroporti. Se penso agli aeroporti della Puglia, non posso che ammirare l'azione del presidente Vendola, che riesce a trasferire ogni anno 15 milioni ai vettori. Per non dire che l'aeroporto di Bari è stato finanziato con i fondi europei e altri interventi con i fondi Fas”. Restano invece nel merito dei fatti toscani Monica Sgherri e Paolo Ferrero di Rifondazione: “È stato deciso l'opposto di quanto già adottato dal Consiglio della Toscana, e cioè che le opere fossero a carico del privato. Opposto anche a quanto promesso da Rossi nel 2013, cioè che la pista sarebbe stata di 2mila metri. Insomma una grande opera con soldi di tutti per un aeroporto privatizzato, e nonostante ci sia già Pisa per quel tipo di aerei e di rotte. L’ennesima grande opera inutile, dannosa e costosissima per la collettività”.

Per il via libera ai primi 50 milioni, lo Sblocca Italia impone che i lavori di “adeguamento” del Vespucci prendano il via entro agosto. “A chi è favorevole a Peretola - avverte Paolo Paoli dei comitati della Piana – ricordo che ci sono quattro ricorsi ai giudici amministrativi che possono stravolgere i piani di Regione e governo”. Insieme alle proteste di piazza, con al fianco dei comitati gli Studenti di Sinistra del Polo scientifico di Sesto e lo stesso ateneo fiorentino. Ricorrente, pure lui, al Tar.

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Febbraio 2015 22:07
Riccardo Chiari

Giornalista de il manifesto, responsabile della pagina regionale toscana del quotidiano comunista, purtroppo oggi chiusa. Direttore di numerosi progetti editoriali locali, fra cui Il Becco e La Prospettiva.

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