I comitati dell'Altra Europa guardano peraltro alla concretezza della vita quotidiana. E qui, nonostante il buon lavoro della giunta uscente sul piano urbanistico-paesaggistico, sulla difesa del manifatturiero in una regione dove la crisi continua a far chiudere realtà produttive piccole e grandi, e su un (tardivo) ripensamento delle politiche culturali e turistico commerciali, il bicchiere è più vuoto che pieno.
A turno, il senese Alessandro Vigni e la pisana Tiziana Nadalutti, il pratese Leonardo Becheri e l'empolese Tiberio Tanzini, ricordano le speranze disattese dopo il referendum sull'acqua, servizi e altri beni comuni. Lo sfruttamento delle risorse naturali, da quelle geotermiche al marmo apuano, con effetti collaterali anche drammatici come le esondazioni di Carrara. La riconfermata volontà del Pd di andare avanti su grandi opere inutili come la Tav sotterranea fiorentina e l'Autotirrenica. L'insulto al buonsenso del futuro aeroporto intercontinentale fiorentino, in una zona fortemente urbanizzata e a fortissimo rischio ambientale come la Piana. I cinque, sei inceneritori già in funzione per poco più di tre milioni e mezzo di abitanti, e la costruzione di un settimo grande impianto sempre nella martirizzata Piana. Infine le politiche sanitarie, un tempo fiore all'occhiello ma ormai impazzite nella camicia di forza dei tagli nazionali, tanto da indirizzarsi sempre più verso il “privato sociale”.
“Il nostro obiettivo – sottolineano ancora i comitati - è quello di metterci a disposizione per costruire un’unica lista alternativa”. Nel solco del positivo risultato toscano dell'Altra Europa lo scorso maggio, visto come ideale trampolino di lancio per declinare sul territorio il progetto complessivo di un' “altra” Toscana possibile. E con la doppia variabile delle decisioni di Sel, attese per la metà di febbraio, e delle riflessioni dei civici di Buongiorno Livorno. Per i quali, naturalmente, le porte della lista alternativa sono spalancate.