1) Tornano a girare gli autobus per la città. Soddisfatto di questi due giorni di lotta?
Soddisfatto, soprattutto di aver ritrovato l’unità tra i lavoratori, sbaragliando il campo e stoppando un’azienda che voleva disdire accordi e spacchettarci. La battaglia continua. Sono contento che i lavoratori siano tornati protagonisti. Ogni documento è passato dall’assemblea permanente. Io ho fatto esclusivamente da portavoce: loro mi dicevano cosa dire ed io riferivo. Con questo metodo dobbiamo continuare fino a febbraio. Abbiamo sbaragliato il concetto di delega, proprio dei sindacati confederali.
2) Non è che un primo momento di accordo, più che un punto di arrivo. Cosa avete ottenuto?
L’azienda ha revocato la disdetta degli accordi e ora si apre un tavolo di trattativa, da portare avanti fino al 31 di gennaio. Se non si trova un accordo i dirigenti saranno autorizzati a riproporre la disdetta, e noi saremo autorizzati a ricominciare la vertenza. Intanto abbiamo fermato lo “spacchettamento” di Ataf, almeno fino alla prossima gara regionale. Siamo anche riusciti a mantenere i livelli retributivi e i livelli occupazionali: non si parla più di esuberi. Una delle poche cose negative è che abbiamo perso metà premio di risultato. Poi vedremo. Se ci ritroveremo di nuovo da capo... verso marzo si ricomincia.
3) Non è stata una vertenza solo cittadina. Non tanto per il precedente di Genova, quanto perché anche nel resto della Toscana si sono mobilitati i vostri colleghi, a partire dagli scioperi di Pisa e Livorno.
Uno dei soci di Ataf è CAP, società pratese. Quest'ultima è stata protagonista nella nascita di Ctt Nord, che opera anche a Livorno e Pisa. Le scelte aziendali che abbiamo contrastato non riguardavano solo Firenze, ma volevano incidere sul costo del lavoro a livello regionale.
4) Vi accusano di avere fatto uno sciopero politico, per indebolire Renzi.
Allora saremmo rimasti in mobilitazione fino al 9 di dicembre, guardando alle primarie. Il primo sciopero di questa vertenza lo abbiamo fatto il 18 di ottobre, dopo aver saputo della disdetta degli accordi, che è arrivata il 30 di settembre. Il sindaco allora non aveva ancora deciso cosa fare da grande.
L'intervista è stata realizzata per "il manifesto" dell'8 dicembre. Ringraziamo di nuovo il nostro direttore Chiari per l'opportunità.
Foto di Alessandro Biagianti ripresa liberamente da Google Immagini