Mercoledì, 23 Ottobre 2013 00:00

Una 24 ore di fumetto (a Lastra a Signa)

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Maratona di fumetto a Lastra a Signa. Dalle ore 14.00 del 19 ottobre fino alle 14.00 del 20, tanti giovani artisti si sono cimentati in una 24 ore non-stop di stesura di tavole. Organizzata da Flash, operatori di Strada (Ser.T zona fiorentina nord-ovest) e da FromSketch (collettivo di fumettisti che non ha ancora una forma ufficiale), con la collaborazione e il supporto dell’amministrazione del Comune di Lastra a Signa, l’iniziativa “Lastrazione lives & Comics” ha preso vita (o, meglio sarebbe dire, animazione) nello Spedale di Sant’Antonio in piazza Garibaldi di Lastra a Signa.

La 24 ore– che non è la prima, molti dei ragazzi sono “reduci” da un’altra svoltasi recentemente a Rovigo – ha permesso a chiunque volesse partecipare di passare due giornate intense a disegnare, immaginare, colorare...

Ma come nasce una 24 ore? L’ideatore fu Scott Mc Cloud che lanciò una sfida tra lui e Steve Bissette come esercizio creativo. Mc Cloud disegnò, nel 1990 il suo primo 24 hour-comic , un fumetto scritto e disegnato in sole 24 ore, mentre lo sfidante in ben 5 settimane. La notizia si diffuse tanto da venire riproposta più volte e allargandosi ad altri paesi (ndr: esiste anche una 24 ore di fumetto che avviene a livello mondiale e che quest’anno si è svolta il primo sabato di ottobre).

L’edizione italiana nasce però soltanto il primo ottobre del 2005, presso la Scuola del fumetto di Milano, a cura de Lo spazio bianco.it, rivista online di critica fumettistica. Esiste anche un vero e proprio regolamento stillato dallo stesso Mc Cloud, che tra le altre cose, prevede la stesura di 24 pagine composte e completate in 24 ore consecutive e che in caso di fallimento da parte del fumettista, quest’ultimo può decidere se lasciare il suo lavoro così come è, oppure proseguire fino a che le 24 pagine non sono state terminate.

Una bella sfida insomma, che però non spaventa i coraggiosi di questa edizione lastrigiana. Coraggiosi di ogni età: diciassettenni, ventenni, trentenni..cimentati nell’obiettivo di stendere anche in questo caso 24 tavole rispondenti a tre temi diversi:

1) La piazza, l’arte, la volontà di esprimersi in città;

2) Stati alterati di coscienza;

3) “Il vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi ma nell’avere nuovi occhi” (Marcel Proust).

All’interno dello Spedale si respira la magia colorata degli acquerelli e dei disegni a china esposti sulle pareti. L’atmosfera variopinta è proprio quella che dà l’impressione di essersi immersi in una nuova dimensione, una sorta di dimensione parallela e fantastica che si anima dei personaggi di carta che ci parlano dalle loro nuvolette (o riquadretti) e ci fanno penetrare negli sfondi più o meno surreali del loro pianeta disegnato.

Uomini che si credono angeli vendicatori, in un delirio assassino di onnipotenza, boschi in bianco e nero da cui spuntano occhi giganti fatti di luce bianca; tenere vignette che ripercorrono il filo di una vita, fino al momento della vecchiaia che ancora può regalare struggenti sorrisi; scenette di vita familiare di una buffa ragazza alle prese con mamma e dinosauri, chiusi nell’armadio della propria fantasia o nella fantasia del proprio armadio; vignette di denuncia, che con la loro potenza di immagine gridano il loro no contro la guerra, con un’efficace più forte di mille parole.

Sì, questi disegni, così come i primi tratti che si scorgono girellando tra i tavoli su cui sono impegnati i fumettisti, intenti a formare le loro storie, evocano un universo infinito che incanta e rapisce, che turba o commuove, che meraviglia o fa meditare, che può far ridere o può inquietare, che incuriosisce, appassiona, o che semplicemente ci fa evadere. Fuga sublime dentro un’irrealtà di favole, di immagini, di colori, di storie, fatta di carta ma che per magia sembra prendere vita e diventare vera realtà.

“Sarebbe bello trovare qualcuno che ci finanziasse una pubblicazione, anche minima, di tutte le storie realizzate” afferma una delle fumettiste impegnate nella sfida, “ un volumetto a bassa tiratura anche solo per i partecipanti della 24 ore, ma dovremmo sentire qualche ente o istituzione”.

Ad ogni modo i ragazzi si dicono soddisfatti di questa “avventura” e ringraziano Flash che ha messo loro a disposizione il posto che è bellissimo, le brandine della Misericordia per riposarsi, la cena e la colazione. Insomma, si ritengono contenti di un progetto che è stato reso possibile da una vivace collaborazione di tutti. Si spera di riuscire davvero a vedere le tavole di questi artisti pubblicate da qualche parte, in modo che tutti abbiano l’occasione di poter fantasticare quei sogni che emergono dalle loro matite, dai loro acquerelli e dalle loro chine. Sogni di carta che ci regalano la fatata sospensione dalla materialità del reale e che, come dice Proust, ci regalano dei nuovi occhi per viaggiare verso la scoperta.

Le immagini le abbiamo riprese direttamente dalle realtà che hanno dato vita all'evento di cui vi abbiamo scritto. La pagina Facebook di riferimento potete trovarlo cliccando qui.

Ultima modifica il Martedì, 22 Ottobre 2013 17:33
Chiara Del Corona

Nata a Firenze nel 1988, sono una studentessa iscritta alla magistrale del corso di studi in scienze filosofiche. Mi sono sempre interessata ai temi della politica, ma inizialmente da semplice “spettatrice” (se escludiamo manifestazioni o partecipazioni a social forum), ma da quest’anno ho deciso, entrando a far parte dei GC, di dare un apporto più concreto a idee e battaglie che ritengo urgenti e importanti.

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