Un esperimento unico che coniuga un disco live e un film Netflix che rilegge la vita del Boss
Sulla mia pelle ***1/2
Questo pezzo è dedicato alla memoria di Stefano Cucchi. Un ringraziamento va anche al coraggio di Ilaria Cucchi per tutto ciò che sta facendo per il popolo italiano.
Annientamento (delle aspettative)
Un misterioso e inquietante “bagliore” ha inglobato un’area di una riserva naturale, impedendo le comunicazioni tra interno ed esterno, e si sta progressivamente allargando. Non si sa cosa ci sia e cosa accada all’interno della zona, soprannominata Area X; ma si sa che, di tutte le squadre inviate ad esplorarla per conto di una missione militare segreta, soltanto un uomo ha fatto ritorno, in circostanze oscure.
Dello scontro tra Netflix e Cannes (e come il cinema potrebbe uscirne migliore)
Bong Joon-ho è un regista sudcoreano, e a detta di molti uno dei nomi da seguire nel panorama del cinema contemporaneo. I suoi film condividono un certo amore per le ambientazioni distopiche, e una particolare attenzione per le tematiche delle differenze di classe e del potere delle grandi compagnie che ha spesso conseguenze drammatiche per i più poveri.
La comunicazione è propaganda.
Certo, scritta in questo modo, risulta evidente che sia un pensiero forse un po’ troppo avventato. Nondimeno, in vari aspetti della vita pubblica, quando comunichiamo con chicchessia, stiamo cercando di convincere gli altri che il nostro pensiero, non il loro, sia quello giusto. Se dovessimo avere delle ottime idee, non si vedrebbe nessun motivo valido per non puntare su un discorso a tesi, partigiano, selettivo di cose da dire e da nascondere.
La cittadinanza degli Stati Uniti d'America rappresenta il 5-6% di quella mondiale, ma il Paese ospita il 25% della popolazione carceraria globale. XIII emendamento (titolo originale: 13th), documentario distribuito da Netflix, si apre con questi dati e le parole di Bryan Stevenson, fondatore di Equal Justice Initiative: «un essere umano su quattro, dietro le sbarre, con le manette, [è] rinchiuso qui, nel paese della libertà».
Le grandi aspettative possono rovinare le opportunità. Marseille è la prima serie televisiva europea di casa Netflix, disponibile dal 5 maggio in tutti i paesi in cui il colosso statunitense è arrivato (in Italia da ottobre 2015). Il nome è quello della produzione che sta dietro ad House of Cards ed era quindi inevitabile associare alla storia di Frank Underwood una stagione incentrata sulle elezioni della città di Marsiglia. Gli attori sono di primo piano, ovviamente. Gérard Depardieu nei panni del sindaco in carica e Benoît Magimel ad interpretare il giovane erede impegnato ad “uccidere il padre”. Le 8 puntate seguono la frattura fra i due protagonisti e la campagna elettorale, lasciando sullo sfondo la criminalità organizzata e le relazioni sentimentali dei diversi comprimari.
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