Lunedì, 16 Ottobre 2017 00:00

Storie di Nobel

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Storie di Nobel
116 anni, 585 Nobel: 892 persone e 27 organizzazioni. Ecco qualche storia che merita di essere conosciuta!

Albert Einstein vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1921. Sapete per cosa? Beh, non per la relatività come ci si potrebbe aspettare, ma per la scoperta dell’effetto fotoelettrico1. Non sapete cosa sia? Non siete di certo gli unici! Sappiate però che molti Nobel sono stati vinti con motivazioni molto diverse da quelle che si potrebbe pensare!

Altre curiosità: il Nobel per la pace è stato vinto per 27 volte da organizzazioni, di cui ben tre volte dalla Croce Rossa, gli altri invece sono sempre stati vinti da singole persone, da coppie o al massimo da tre persone contemporaneamente. Tra queste ci sono casi eccezionali che lo hanno vinto due volte: Marie Curie (fisica 1903, chimica 1911) e Linus Pauling (chimica 1954, pace 1962) in campi diversi, J. Bardeen (fisica 1956 e 1972) e F. Sanger (chimica 1958 e 1980) nello stesso.
Marie Curie va citata anche come una delle poche (solo 49 purtroppo) donne ad aver vinto il premio, oltre che per il fatto di far parte di una famiglia molto affezionata ai Nobel! Nella famiglia Curie, infatti, ben cinque persone hanno meritato, in quattro diverse occasioni, il riconoscimento: Pierre e Marie nel 1903 (fisica), Marie da sola nel 1911 (chimica), la prima figlia Irene Joliot-Curie con il marito Frédéric Joliot nel 1935 (chimica) e il marito della seconda figlia Henry Labouisse, come direttore dell’UNICEF, nel 1965 per la pace.

Inutile elencare tutti i nomi famosi che hanno sfilato a Stoccolma e Oslo per ritirare il Premio, anche se dovete concedermi almeno una veloce carrellata, per sottolineare quanto questo riconoscimento sia stato realmente attribuito a persone (scienziati e non) che hanno, come dice lo statuto del comitato Nobel, contribuito al “benessere dell’umanità”2. Tra i fisici premiati, oltre a Einstein e Curie, troviamo Planck, Röntgen (scopritore dei raggi X), Marconi e Fermi, Bohr, Heisenberg (non quello di Breaking Bad!), Schrödinger (quello del gatto!) e Dirac, Pauli, Feynman (se vi capita leggetelo, è fenomenale), Rubbia per arrivare poi a Higgs e agli ultimi premiati.

In chimica si va dal primo Nobel di van’t Hoff a quello di Rutherford, dal contestato Fritz Haber (scopritore dei gas mostarda durante la Prima Guerra Mondiale) al pacifista Linus Pauling, dal doppio vincitore Sanger (studioso dell’insulina) all’italiano Natta (polimeri), fino ad arrivare ai grandi “specialisti” di oggi che, confesso, rientrano tra i miei personali idoli!

Per quanto riguarda la medicina si è partiti con Pavlov e Koch, per passare da Bordet e dalle sue scoperte sull’immunità (pensate, era il 1919, ben un secolo fa!), da Fleming e la penicillina, dai tanti studiosi di malattie contagiose ormai debellate, da Krebs, da Watson e Crick (doppia elica del DNA), dai nostri Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini per arrivare alle scoperte sul papilloma virus, sull’HIV, sulla malaria e, quest’anno, sul ritmo circadiano.

In letteratura sono sicuro che molti più nomi sono conosciuti: Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo, Montale e Fo sono gli italiani. Poi, andando a braccio, cito Kipling, Yeats, Shaw, Bergson, Mann, Hesse, Stearns Elliot, Russell, Churchill, Hemingway, Camus, Pasternak, Sartre, Beckett, Solženicyn, Neruda, Garcia Marquez, Saramago, Grass, Pamuk, Lessing e Bob Dylan. Che dire; di un po’ di tutto! Chiaramente i gusti sono personali, così come molte delle loro storie!

Il Premio per la Pace, da sempre il più contestato e contestabile, è anche l’unico assegnato alle organizzazioni. Per di più, accanto ai premi per le organizzazioni, spesso sono stati premiati singoli appartenenti a un’organizzazione o una particolare sezione, come è avvenuto molto frequentemente con le Nazioni Unite. Inoltre tra i vincitori troviamo uomini politici o capi di stato (passati, in carica o che lo sarebbero diventati) come Theodore Roosevelt, Wilson, Willy Brandt, Lech Walesa, Martin Luther King, il Dalai Lama, Mandela e de Klerk, Arafat, Rabin e Peres, Barack Obama e Aung San Suu Kyi.

Infine il Premio per l’economia, istituito nel 1968 dalla Banca di Svezia, vede tra i suoi vincitori grandi economisti come von Hayek e Friedman (non darò valutazioni politiche…), Tobin, Modigliani, John Nash (A beautiful mind), Stiglitz e Krugman.

Ma torniamo a noi. Alle storie dietro ai Nobel.
Piccola storiella: i Nobel scientifici vengono vinti, solitamente, da chi dedica una vita intera a qualcosa che poi si rivela essere di tendenza quaranta o cinquanta anni dopo. Pensiamo a Higgs. L’ipotesi teorica dell’esistenza del suo bosone3 risale al 1964, mentre la sua dimostrazione pratica solo al nuovo millennio, praticamente cinquant’anni dopo. Per fortuna del fisico britannico tale prova è arrivata mentre lui era (lo è ancora!) vivo, portandolo direttamente e giustamente a vincere il Nobel!
All’inizio del XX secolo però non era così! Einstein pubblicò il lavoro per cui ha vinto il Nobel nel 1905, insieme ai lavori sulla relatività, all’età di 26 anni. Le dimostrazioni arrivarono solo dopo la prima guerra mondiale, spingendo il fisico tedesco verso il premio. Sapete però perché il Nobel non fu dato a Einstein per la relatività? Prima di tutto perché l’argomento era molto dibattuto e minava fortemente molte basi della fisica, attirando moltissime critiche dei “conservatori”, senza contare che la relatività, speciale e generale, si dimostrò poco compatibile con l’emergente visione quantistica dell’Universo capeggiata dal trentunenne Werner Heisenberg (Nobel nel 1932). Ancora oggi la fisica cerca di trovare la sintesi tra due teorie, dimostratesi entrambe vere, seppur poco conciliabili tra loro. Sembra assurdo, ma è così! Per questo ancora oggi i Nobel vengono vinti da chi fornisce prove di una teoria unificante (considerate che l’argomento del Nobel per la fisica 2017 sono le onde gravitazionali, teorizzate da Einstein più di un secolo fa!).

Cambiamo decisamente argomento. Due sono i vincitori che hanno volontariamente rifiutato il premio: Sartre (letteratura 1964) e Le Duc Tho (pace 1973). Il primo declinò per il suo completo rifiuto di ogni premio, il secondo per protesta contro il suo co-vincitore Kissinger, il suo sostegno al colpo di stato di Pinochet e la situazione in Vietnam (come dargli torto!). Altri quattro invece sono stati costretti a rifiutare il premio dai regimi dei loro paesi: Kuhn (chimica 1938), Butenandt (chimica 1939) e Domagk (medicina 1939) dalla Germania nazista, Pasternak (letteratura 1958) dall’Unione Sovietica. Tre sono stati i vincitori in arresto al momento dell’annuncio, tutti Nobel per la Pace: Carl von Ossietzky (1935 Germania), Aung San Suu Kyi (1991 Birmania) e Liu Xiaobo (2010 Cina).

Infine, tanto per chiudere questo pezzo sui Nobel, qualche curiosità sui nominati non vincitori. Lo statuto del Comitato Nobel prevede che debbano passare ben cinquanta anni prima di poter rendere pubblica la lista dei candidati di ogni anni (che vengono proposti da una serie di persone, istituzioni e comitati), ma sappiate che nel passato sono stati proposti per il Nobel per la pace perfino Hitler, Stalin e Mussolini. Nessuno l’ha vinto, al pari di Gandhi, Tolstoj, Maria Montessori, Keynes e il barone de Coubertin, oltre che dello zar Nicola II e dell’imperatore d’Etiopia Haile Selassi. Sigmund Freud è stato nominato ben 32 volte per la medicina e una per la letteratura, senza mai vincere il premio, così come James Joyce e tanti altri di cui si può trovare traccia a questo indirizzo4.

Ultima cosa. Accanto ai Nobel esistono gli Ig Nobel: una serie di premi pensata per “ricerche strane, divertenti, e perfino assurde, quel tipo di lavori improbabili che prima fanno ridere e poi danno da pensare”. Lo scopo dichiarato del riconoscimento è "premiare l'insolito, l'immaginifico, e stimolare l'interesse del pubblico generale alla scienza, alla medicina, e alla tecnologia". Gli articoli premiati sono pubblicati sempre su riviste di alto valore, tanto è che (questa è una vera chicca!) c’è chi ha vinto sia l’Ig Nobel che il Nobel (Andrej Gejm). Il tutto viene condito dalla garanzia di due università di altissimo profilo come Harvard e il MIT che sono le proprietarie della rivista che colleziona i lavori premiati (Annals of Improbable Research ).

E con questo ho solo scalfito le tante storie che andrebbero raccontate, sperando di aver suscitato un po’ di curiosità in più per quello che “non si vede” della ricerca e delle persone che diventano famose grazie al vecchio caro Alfred Nobel. E non dimenticate, ad esempio, dei Nobel bastardi come quello di Bob Dylan!

 

1 https://en.wikipedia.org/wiki/Photoelectric_effect
2 “Shall have conferred the greatest benefit to mankind”
3 https://it.wikipedia.org/wiki/Bosone_di_Higgs
4 https://www.nobelprize.org/nomination/archive/

 

Ultima modifica il Domenica, 15 Ottobre 2017 17:46
Samuele Staderini

Sono nato nel 1984 vicino Firenze e ci sono cresciuto fino alla laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche nel 2009. Dopo il dottorato in Chimica, tra Ferrara e Montpellier, ho iniziato a lavorare al CNR di Firenze come assegnista di ricerca (logicamente precario). Oltre che di chimica e scienza, mi occupo di politica (sono consigliere comunale a Rignano sull'Arno), di musica e di sport. E si, amo Bertrand Russell!

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