Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
La corrispondenza **1/2
(Italia 2016)
di Giuseppe TORNATORE
con Jeremy IRONS, Olga KURYLENKO
Durata: 1h e 56 minuti
Produzione e distribuzione: Rai Cinema e 01 Distribution
DAL 14 GENNAIO 2016 AL CINEMA
Il contesto determina il giudizio, inevitabilmente. Delude quindi l'episodio vittoriano dello Sherlock della BBC, se per vederlo si paga un biglietto cinematografico maggiorato per gli eventi speciali. Fa piacere sostenere le sale dei circuiti locali: è l'unica consolazione, oltre a rappresentare un diversivo alla vigilia dell'esaursi dell'effetto aspirapolvere di Star Wars e Quo vado?.
Arte, amori proibiti, crisi economica e la seduzione del potere: il 2016 al cinema parte con il turbo
Buon 2016 a tutti! Come da tradizione, gennaio è un mese ricchissimo. Ci sarà spazio, tra gli altri, per Tornatore, Inarritu, Boyle, Verdone, O'Russell e tanti altri. Tralasciando Checco Zalone che è tutto tranne cinema, ma solo una furbata televisiva prestata al grande schermo. La prima settimana dell'anno ci porta finalmente l'undicesima trasposizione cinematografica del “Macbeth” di Shakespeare con la straordinaria coppia Michael Fassbender – Marion Cotillard, il melodramma di Todd Haynes, “Carol”, sull'amore tra due donne nella difficile America degli anni 50 e il film evento sulla crisi economica con cast all-star, ovvero “La grande scommessa”. Oltre a tutto ciò, ho recuperato dal 2015 anche “Francofonia” di Aleksandr Sokurov.
Ecco in dettaglio cosa ne penso:
Copenhagen, anni ’20 del ‘900, Einar Wgener, pittore paesaggista vive con l’amata moglie, Gerda, pittrice ritrattista. I due sono molto affiatati, giocano, scherzano tra loro, si incoraggiano nei rispettivi lavori, pur risultando piuttosto agli antipodi caratterialmente: lei spregiudicata, sicura di sé, esplosiva, vivace; lui più introverso, solitario, timido, fragile anche fisicamente, intento in maniera forse quasi maniacale a riprodurre sulla tela i paesaggi di campagna, con laghi e grandi alberi, che avevano costellato la sua infanzia. Gerda prova a vendere i suoi quadri, senza riscuotere però successo, finché un giorno, per gioco, chiede al marito di posare per lei, ma come donna. I due comprano vestiti femminili, calze, parrucca, scarpe che trasformeranno Einar in Lili Elbe. Il volto angelicamente bello, etereo, dotato di effimera bellezza e purezza e le sue pose aggraziate ritratti sulla tela da Gerda non passano inosservati e sbalordiscono anche l’acquirente a cui più volte Gerda aveva cercato di vendere i suoi quadri e si apre per la giovane donna una strada fatta di successi e di mostre, perfino a Parigi, dove i due protagonisti si recheranno per qualche tempo.
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