La pellicola appare però anche molto spesso surreale e comica: il protagonista in un pedinamento, durante il quale non dovrebbe farsi notare dalla bicicletta che sta inseguendo, utilizza un motorino simile al Ciao capace di essere sentito per molti isolati di distanza; quando finalmente si scopre il killer l’ispettore lo insegue correndo su una superficie ghiacciata mentre l’assassino è sui pattini; durante una delle discussioni fra i poliziotti viene mangiato un cocomero rendendoci difficile comprendere cosa dicono e lasciandoci sentire tutti i rumori della masticazione.
L’autore lascia molto al non detto, quindi anche nei momenti più salienti si tralasciano volutamente le spiegazioni razionali per passare, un po’ come nei film dei Cohen, all’azione. Forse questo titolo (adattato dal cinese) non ci lascia comprendere il film ma ci porta subito in un’atmosfera surreale ed è forse un merito perché il film vuole sorprenderci in tutto il contesto che il regista riesce a creare, non tanto per la trama quanto per le ambientazioni.
A differenza di altri film cinesi, sebbene delle similitudini riguardanti il contesto sociale si possono trovare anche con Still Life, “Fuochi d’artificio” ci mostra una Cina povera e non al passo con l’occidente. Lo spazio è degradato, come anche le persone che si muovono nel film; i vizi sono al centro delle loro vite, e si arrendono tutti agli eventi che accadono intorno a loro subendoli più che vivendoli - forse l’unico che non si arrende è proprio l’assassino e nel finale il protagonista. Se in Still Life, che narra le vicende di una coppia poco prima della diaspora di 1milione e 400mila persone per la costruzione della Diga delle Tre Gole, il contesto porta ad una rivincita dei protagonisti capaci di ricostruire sulle macerie, qui la situazione sociale ci mostra invece la distruzione e l’incapacità di rispondere nel presente, dato che tutti i personaggi sognano di tornare ad un passato che non esiste più.
La recitazione di Liao Fan è magistrale e riesce a farci notare ogni sfumatura della personalità del protagonista; all’uscita dalla sala forse la pellicola ci lascerà interdetti per il finale molto surreale, ma comunque vale la pena vederlo, sperando che rimanga per molto tempo nelle sale italiane.
Valutazione ***1/2