Mercoledì, 03 Maggio 2017 00:00

Tout va mal, Madame la Marquise!

Tout va mal, Madame la Marquise!

Controlacrisi.org ha pubblicato in rapida successione tre articoli sulle elezioni francesi, dei quali l’ultimo a firma di Rossana Rossanda, che nonostante il mio personale apprezzamento per Controlacrisi.org non condivido affatto. In particolare quello della Rossanda esprime alcuni giudizi che mi lasciano del tutto perplesso.

In estrema sintesi quattro almeno non mi convincono e non resistono alla prova dei veri dati elettorali:

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Martedì, 02 Maggio 2017 00:00

La Francia verso l'enarchia?

La Francia verso l'enarchia?

Tutti sanno che l’anarchia è l’assenza di qualsiasi governo, potere o autorità; l’enarchia è invece il governo dell’ENA (École nationale d'administration), la scuola che prepara l’alta e l’altissima dirigenza della Repubblica francese, che dal 2005 – sarà un caso? – è stata trasferita da Parigi a Strasburgo.

Non si tratta come molti potrebbero credere di semplice tecnocrazia o burocrazia, a differenza di queste (soprattutto nel caso italiano), vanta un’efficienza a tutta prova.
Se volessimo fare un paragone essa ha oggi pressoché lo stesso ruolo che nell’ancien régime avevano la nobiltà di toga, o di spada, o l’alto clero; anzi si potrebbe affermare che è proprio a quest’ultimo che può essere paragonata, i suoi esponenti sono veri e propri vescovi, arcivescovi, abati e cardinali del culto della Dea Efficienza, che non solo non è quello cattolico, ma neanche quello della Dea Ragione, anche se vorrebbe assomigliargli.
Inoltre l’enarchia ha da tempo conquistato solide posizioni, dei sette presidenti succedutesi alla guida della Republique dal 1958 ad oggi, ben tre (Giscard d’Estaing, Chirac e Hollande) provengono dall’ENA, mentre solo uno (De Gaulle) dalla prestigiosa accademia militare di Saint Cyr.
Hanno inoltre frequentato l’ENA sette premier e numerosi ministri, nonché … attenzione … Emmanuel Macron il candidato euro centrista che ha serie possibilità di conquistare la presidenza.

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Ils ont un visage comme mon cul” è un’espressione che non ha bisogno di essere tradotta.

Con essa vogliamo sintetizzare il nostro giudizio su molti commentatori, che la sera del 23 aprile hanno commentato l’esito delle elezioni presidenziali in Francia. Su La7 in particolare un giornalista è arrivato a definire quella di Jean Luc Melenchon una sconfitta. Se questo è il mondo dell’informazione stiamo freschi!

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Front National: una tempesta in arrivo sulla Francia?

La rilevanza attribuita alla campagna elettorale per le imminenti elezioni presidenziali in Francia è dovuta alla portata potenzialmente distruttiva che queste potrebbero avere. La scesa in campo della leader del Front National Marine Le Pen, gli alti e bassi nelle primarie francesi e gli scandali che hanno travolto il cavallo da battaglia della destra tradizionale Fillon: se a questo aggiungiamo il fatto che lo scontro sociale nel paese va acuendosi (quello legato alla presenza di migranti ma anche le manifestazioni contro la Loi Travail) e che l'unica risposta data è quella del prolungamento della legislazione di emergenza, è facile presagire il peggio.

Il populismo francese non costituisce di certo, nell'Unione Europea che celebra i sessant'anni dalla sua nascita, un caso a se stante: movimenti di destra che gridano ad un ritorno all'interno dei confini nazionali, lasciando fuori chi è diverso, sono presenti oramai in molti paesi. Ma la minaccia rappresentata da Le Pen, che due giorni fa è tornata alle origini antisemite tanto care al padre affermando che in caso di vittoria negherà agli ebrei francesi la doppia cittadinanza israeliana, è percepita come particolarmente pressante. E a ragione.

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Sabato, 24 Dicembre 2016 00:00

2.9 miliardi motivi per di no al Tav

2.9 miliardi motivi per di no al Tav

L’avvallo definitivo e ultimo a bucare la montagna col metallo è arrivato da pochissimi giorni; notizia freschissima che chiarisce ancora di più, a chi avesse un qualsiasi dubbio, quali sono le strategie governo e della sua identica maggioranza, per quel che riguarda un settore tanto delicato, quanto strategico come i trasporti.

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L’associazione Fil Rouge nasce nel 2014 con l’obiettivo principale di diffondere la lingua e la cultura francese. Essa è nata grazie all’idea e all’impegno di alcune docenti – di lingua francese – delle scuole medie e superiori dell’empolese Valdelsa. Una delle iniziative più riuscite e interessanti è una rassegna di incontri culturali, dall’eloquente titolo “vive la France”, avviata il 3 dicembre e che si tiene ogni giovedì del mese nel Nuovo Museo della Ceramica di Montelupo. Il ciclo di conferenze, nato grazie alla sinergia della suddetta associazione, del Comune di Montelupo, dell’associazione “L’ottavo nano” e del Caffè Mmab dentro il museo, ci porta a scoprire il fascino della letteratura, della storia, dell’arte, della moda e della terra francesi. Un giovedì al mese professori e professoresse ci accompagnano dentro i segreti e le storie della patria dell’illuminismo. Giovedì 3 marzo, Luca Rossi, professore di francese del liceo linguistico Virgilio di Empoli ha tolto un po’di veli (è il caso di dirlo) sulle vicende erotiche dei sovrani francesi all’epoca dell’Ancien Régime. Ovviamente il professore ha dovuto fare una selezione dei vizietti extraconiugali dei regnanti, perché in 15 secoli di monarchia le sottane delle amanti dei sovrani sarebbero state troppe, per poter esser “sollevate” tutte!

Pubblicato in Cultura

Anche considerando, nelle elezioni regionali francesi, l’aggregato nazionale del primo turno, che ha visto le liste di sinistra e centrosinistra ottenere la maggioranza relativa con il 36% dei voti, il consenso al Front National è tale da risultare, più che un eufemistico campanello d’allarme, un vero e proprio boato: non per le sue concrete o meno possibilità di vittoria quanto per il problema democratico che rappresenta. Tale problema era del resto già evidente quando il FN veleggiava per anni sul 10-15%, o probabilmente fin da quando gli è stato concesso di presentarsi alle elezioni.

All’indomani del primo turno, con le parziali affermazioni del FN in alcune regioni, fu detto che la sinistra perderebbe “se fa la destra” – non si capisce se il riferimento è alle misure securitarie successive agli attentati di Parigi, a una imprecisata poca combattività contro i dogmi finanziari tedeschi, oppure ad entrambe.
Specularmente, il FN, oltre a radicalizzare ancor più i propri toni fascisti e razzisti come risposta al terrorismo, si è appropriato di alcune battaglie tipicamente associate con la sinistra, come l’abbassamento dell’età pensionabile o l’aumento del salario minimo.
La risposta alla controversa domanda se l’elettorato premi le proposte di sinistra discende, ovviamente, anche da una definizione del termine “sinistra”.

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Mercoledì, 02 Dicembre 2015 00:00

Il fardello dell'uomo bianco nel XXI secolo

Ebbene sì, è ragionevole trovare "catastrofico che gli interessi privati prevalgano sul bene comune arrivando a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti", tuttavia pensare che sia sufficiente un "grande impegno politico ed economico" per "reimpostare e correggere le disfunzioni e le distorsioni del modello di sviluppo attuale" (Discorso di Papa Francesco all'Ufficio delle Nazioni Unite a Nairobi, Kenya, 26 novembre 2015) potrebbe non essere affatto sufficiente.

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Giovedì, 19 Novembre 2015 00:00

Un racconto da Parigi

Di Matteo Fratangeli

Parigi: le ore dopo l’attentato nel racconto di Ida, un’insegnante milanese che vive in città: “L’atmosfera è triste, strade deserte”

Dolore, sgomento, paura, rabbia. Sono le emozioni che tutti noi abbiamo provato alla notizia dei tragici fatti di Parigi. 129 morti e 352 feriti sono un bollettino di guerra, una guerra sempre più su scala globale che il terrorismo vuole portare fin sotto le nostre case, nelle strade che percorriamo, nei negozi, nei locali e nei teatri che frequentiamo per trascorrere qualche ora di gioia e di spensieratezza; sentimenti che nella capitale francese sono stati strappati via con la violenza, gettando la popolazione nell’angoscia e nel lutto.
Sensazioni inimmaginabili per noi che viviamo in una società che, fortunatamente, almeno fino ad oggi, si è sentita immune da tali tragedie, e che solo chi sta vivendo quell’esperienza e la sta osservando con i propri occhi può aiutarci a capire.

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Il Pensiero di Althusser I: il futuro dura per sempre

In occasione del venticinquennale dalla morte del filosofo francese Louis Althusser, avvenuta il 22 Ottobre 1990, proponiamo una serie di contributi sul suo articolato e complesso pensiero

Sono ad oggi pochi a ricordare Louis Althusser. Così influente negli anni sessanta del Novecento, la sua articolata opera filosofica è oggi per lo più caduta nell'oblio. Ma c'è ancora molto di attuale nel pensiero di questo filosofo francese che ha avuto il merito di applicare in maniera rigorosa e coerente le novità dell'approccio strutturalista entro la teoria marxista del suo tempo.
Intellettuale di spicco del Partito Comunista Francese, Althusser diventa ben presto celebre per la sua lettura originale del pensiero marxiano, una rilettura antiumanista e antistoricista lontana dalle visioni moraliste del marxismo molto in voga fino a qualche anno prima negli ambienti intellettuali francesi. In questo primo articolo ci occuperemo proprio della lettura antiteleologica del Capitale da parte del filosofo francese.

Pubblicato in Umanistica e sociale

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