Davvero i giovani italiani sono reazionari e moderati? A partire dalla ricerca del Pew research center ne parliamo questa settimana a dieci mani.
Alcuni spunti per una discussione a sinistra
Dopo tante analisi, dopo tante discussioni, dopo tante accuse alla ricerca di colpevoli senza alcuna autocritica, ci ritroviamo di nuovo a commentare una sconfitta elettorale che sconvolge l'assetto del paese: la sinistra in Italia non esiste nelle testa e nel cuore degli italiani. Se anni fa il problema riguardava la cosiddetta sinistra radicale, oggi coinvolge anche il Partito Democratico.
Non è lavoro, è sfruttamento (Marta Fana): il saggio del momento
Potremmo definirlo il saggio del momento. Almeno a sinistra, ma l’ambito pare troppo delimitante, se si dà un occhio ai dati delle vendite (seconda edizione dopo una settimana, ci informa Laterza).
Riflettendo sulla proposta del ddl Fiano
Talvolta qualcuno si riferisce a Boeri come ad un Ministro delle Pensioni, scherzando sull'inconsuenta ingerenza del Presidente dell'INPS nel dibattito pubblico. Nelle librerie è uscito anche un suo libro su "Populismo e stato sociale". In generale il tenore medio delle sue dichiarazioni è un misto tra posizioni progressiste ("senza migranti non andremmo avanti") e tesi da anni egemoni (sulla non sostenibilità di un sistema pensionistico che ci avrebbe portato a vivere al di sopra delle nostre possibilità per anni ed anni, leggi qui e qui).
Ieri sera Presa Diretta, il programma di inchiesta di Riccardo Iacona, ha trasmesso un servizio molto interessante (e, direi, anche abbastanza agghiacciante) sulla dipendenza di adolescenti e giovani fino ai 24 anni da internet, videogiochi, smartphone.
Io non sono la Coop, sono uno scrittore
di Daniele Coltrinari
In un mondo (occidentale ed europeo e soprattutto italiano) che a volte mi sembra sempre più omologato e banale, può capitare di incontrare delle persone che ti fanno pensare: no, non è esattamente così, forse c'è ancora qualche possibilità di cambiamento.
Nel 2014 Laura Poitras fece un documentario chiamato Citizenfour (per la cronaca, vinse anche l'Oscar come miglior prodotto nella sua categoria). Si raccontava la storia di un vero eroe moderno: Edward Snowden.
Ci voleva il grande regista Oliver Stone a rendere questa figura ammaliante anche per il grande schermo.
“Il capitale più prezioso di cui disponiamo, il patrimonio più ricco e necessario di cui abbisogniamo per la nostra ricostruzione, è ancora e sempre l’uomo, il <<lavoratore>>.” Giuseppe Di Vittorio, 1944
Questa frase non è scelta a caso. Non è un banale copia/incolla che viene usato tanto per dare un tono all’articolo. La scelta di partire da qui è dettata dall’esigenza che abbiamo sentito di riporre al centro del dibattito alcune questioni di merito che, secondo noi, non possono e non devono più aspettare.
Leggiamo continuamente delle enormi difficoltà che incontrano i ragazzi nel trovare un impiego e dei tassi di disoccupazione giovanile da capogiro (ci aggiriamo attorno al 40%) che affliggono questo Paese. Ma i problemi dei miei coetanei che cominciano a relazionarsi al mondo del lavoro non finiscono qui: coloro che riescono a trovare un impiego sono spesso costretti ad avere a che fare con forme di avviamento al lavoro e di inserimento che, alla fine dei conti, altro non sono che un modo per pagare meno un lavoro che fatto da altri costerebbe di più.
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