Pillole dal Giappone #264 – Diplomazia al lavoro sul RCEP
Una notizia tragica ha colpito la Prefettura di Okinawa ma anche il movimento mondiale che si batte per la pace e contro le servitù militari: la morte di Takeshi Onaga avvenuta l'otto agosto. Il Governatore aveva 67 anni e da alcuni mesi stava curando un tumore al pancreas. Presidente della più meridionale delle Prefetture nipponiche pur provenendo dalle fila dei conservatori era stato eletto, nel 2014, con il sostengo di una coalizione progressista ed antimilitarista. Onaga era stato anche dal 2000 al 2014 sindaco della città di Naha, capoluogo della Prefettura.
Il Giappone si mostra cauto sul prossimo vertice tra Stati Uniti e Corea del Nord. A suscitare preoccupazione è l'abbandono, almeno per il momento, da parte USA della locuzione “massima pressione” al fine di ottenere la denuclearizzazione della Penisola coreana. “Non voglio più usare questa affermazione” ha infatti sostenuto Donald Trump lo scorso 1 giugno incontrando l'inviato della RPDC Kim Yong Chol.
Il tema è stato, ovviamente, al centro anche dei lavori dell'Asia Security Summit di Singapore.
Tornato in patria da San Pietroburgo il Primo Ministro Abe ha negato nuovamente in parlamento il proprio coinvolgimento nello scandalo Moritomo Gakuen. “Voglio dire chiaramente che né io né mia moglie siamo stati coinvolti nella vendita o nel processo di approvazione” ha affermato Abe lo scorso 28 maggio difendendo anche la consorte Akie che al momento dell'affaire era presidentessa onoraria dell'associazione che ha acquistato ad un prezzo bassissimo il terreno demaniale situato nella Prefettura di Osaka. “La signora Abe compare 14 volte nei documenti ottenuti dal Ministero delle Finanze. Come può dire che non è mai stata coinvolta?” ha contestato Teruhiko Mashiko del Partito Democratico per il Popolo.
Il Giappone punta ad ottenere entro il 2030 un quinto della propria energia elettrica prodotta da nucleare. Il dato emerge dalla bozza del piano energetico nazionale messo a punto da un tavolo consultivo del Ministero dell'Economia, Commercio e Industria. Il nuovo piano sostituisce quello realizzato nel 2014 e prevede la rimessa in esercizio di 30 reattori per raggiungere una percentuale tra il 20 ed il 22% di energia elettrica da nucleare. Allo stato attuale sono soltanto otto i reattori rimessi in funzione, ciò è dovuto alle rigide normative di sicurezza approvate dopo la catastrofe di Fukushima.
Cinque degli otto componenti rimasti del tavolo direttivo della Fondazione per la Riconciliazione - l'organismo creato da Giappone e Repubblica di Corea per supportare le “comfort woman” superstiti e per proseguirne la memoria - hanno rassegnato le loro dimissioni ponendo seri dubbi sulla prosecuzione delle attività dell'ente nato nel 2015 a seguito di un accordo internazionale.
Le dimissioni seguono il giudizio negativo sull'accordo espresso lo scorso 27 dicembre da un tavolo consultivo del governo. Altri tre componenti della fondazione, tra cui il suo primo presidente Kim Tae-hyeon, si erano già dimessi in luglio.
Per quanto concerne la parte settentrionale della Penisola coreana sarebbe emersa l'intenzione di Kim Jong Un di lanciare un missile capace di uscire e rientrare nell'atmosfera terrestre il prossimo 9 settembre in occasione del settantesimo anniversario di fondazione della RPDC. A renderlo noto sarebbe stato un disertore coinvolto nel programma missilistico nordcoreano. Il missile dovrebbe essere una variante, non si sa se ancora in fase di studio o se già realizzato, del razzo Unha-3 (due i lanci con questo vettore: nel dicembre 2012 e nel febbraio 2016).
Le esercitazioni militari continuano a scandire le settimane nell'Asia del Nord-Est. Lunedì scorso è stata la volta di manovre congiunte USA, Repubblica di Corea e Giappone. Secondo quanto reso noto dal Ministero della Difesa di Seul le esercitazioni, durate due giorni, avevano lo scopo di simulare la reazione dei tre Paesi in caso di lancio di un missile balistico nordcoreano ed hanno visto la partecipazione di cacciatorpedinieri nipponici equipaggiati con il sistema antimissilistico Aegis. L'installazione di due nuove batterie equipaggiate con tale sistema potrebbe essere approvata dal governo il prossimo 19 dicembre. Le piattaforme saranno poste presso le basi delle forze di terra delle Forze di Autodifesa nelle Prefetture di Akita e Yamaguchi.
Preoccupazione su questo punto è stata espressa dalla Russia che ha inviato in Giappone il generale Valery Gerasimov. “Le strutture saranno sotto il controllo degli Stati Uniti e ciò ci preoccupa” ha detto il rappresentante russo incontrando il ministro della Difesa di Tokyo Onodera.
Netta conferma dei liberal-democratici (33,28%, oltre 18.500.000 voti): è questo il dato che emerge cristallino dalle elezioni anticipate per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti convocate dal premier Abe proprio per ottenere una nuova legittimazione. Dei 465 seggi rinnovati - dieci in meno rispetto alla scorsa volta in virtù di una controversa riforma dei collegi elettorali - la coalizione PLD-Nuovo Komeito ne ha riottenuti 313 (ne aveva 318 nella Camera uscente) superando, sia pur di poco, la maggioranza dei due terzi necessaria in entrambe le Camere per poter iniziare un processo di revisione costituzionale i cui confini non sono però ancora chiari.
Ferma restando la volontà dei conservatori (del PLD molto più che del Nuovo Komeito) di intervenire sull'articolo 9 della Carta, quello che assicura il carattere pacifista del Sol Levante, commentando il risultato elettorale Abe è sembrato nuovamente titubante (oltre alla maggioranza qualificata occorre che la modifica costituzionale sia poi approvata con referendum popolare) ed ha rimarcato la necessità di coinvolgere parte dell'opposizione. “Anche se abbiamo ottenuto la maggioranza dei due terzi è necessario creare un consenso che vada oltre i partiti di governo” ha sostenuto il premier il giorno dopo il voto.
Il Partito Liberal-Democratico potrebbe beneficiare più del previsto della divisione nel campo dell'opposizione: a dirlo un sondaggio del quotidiano Mainichi (un'analisi di qualche giorno prima comparsa su altri quotidiani assegnava invece al PLD un calo di una quarantina di seggi, segno della grande incertezza che regna su queste elezioni).
Per il quotidiano edochiano il partito del premier dovrebbe mantenere più o meno lo stesso numero di seggi della legislatura uscente (284, l'analisi di Mainichi gliene assegna tra i 281 ed i 303).
Calo di alcuni seggi (dai 35 attuali a 30-33) per il Nuovo Komeito mentre la lista di Kibo no To promossa congiuntamente da Yuriko Koike e dal Partito Democratico dovrebbe ottenere un numero di seggi tra i 42 ed i 54 (attualmente espressione di questo blocco sono 57 deputati quasi tutti eletti con il PDG).
La nuova formazione guidata da Yukio Edano, il Partito Costituzionale Democratico, otterrebbe al contrario dei democratici un ottimo risultato, per essere una prima prova con un numero di seggi compreso tra i 45 ed i 49.
Pillole dal Giappone #206 - Nuovo partito a sinistra dei democratici
Settimana iniziata sul fronte della Penisola corana con movimenti di navi statunitensi che sono state impiegate nei primi giorni di ottobre in esercitazioni congiunte con mezzi sudcoreani e giapponesi. Tra le manovre effettuate, secondo quanto riportato dallo Stato Maggiore della RdC, l'individuazione ed il tracciamento di eventuali missili nordcoreani. Principale nave coinvolta è stata la portaerei Ronald Regan di stanza nel porto giapponese di Yakosuka (Prefettura di Kanagawa).
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