Preoccupazioni animano sempre più anche il settore del welfare: i tagli ai servizi di assistenza medica ed infermieristica – in discussione in parlamento - rischiano di riflettersi anche sull'occupazione, costringendo molti ad abbandonare temporaneamente o definitivamente il proprio impiego al fine di assistere i propri cari. Attualmente nel Sol Levante sono quasi in tre milioni ad occuparsi dell'assistenza dei propri familiari malati od anziani continuando nel contempo a lavorare.
Negli ultimi cinque anni quasi mezzo milione di lavoratori ha dovuto rinunciare al lavoro non riuscendo a conciliarlo con l'assistenza ai familiari. Secondo il professor Masatoshi Tsudome dell'Università Ritsumeikan di Kyoto il loro numero crescerà a causa dei tagli subiti dal welfare, il docente ha anche suggerito di equiparare l'indennità spettante (che è inizialmente pari ad oltre il 60% dello stipendio per ridursi poi al 50%) a chi assiste durante il primo anno di vita i figli a quella di chi assiste familiari malati (pari invece al 40% dello stipendio).
In ambito agricolo, lo scorso 13 giugno, la Camera dei Consiglieri ha approvato due disegni di legge che favoriranno l'ingresso di grandi aziende in questo settore. La legge rivede i sussidi agli agricoltori legandoli in misura maggiore alla quantità di prodotto ed impone anche ai contadini alcune manutenzioni di strade e vie d'acqua in collaborazione con le grandi aziende qualora siano confinanti a proprietà delle stesse. Il Partito Comunista Giapponese nell'esprimere, con la senatrice Tomoko Kami, la propria opposizione ha invitato il governo a cambiare completamente la propria politica agricola sostenendo maggiormente l'agricoltura nazionale.
In tema di diritti civili non cessa di far discutere la controversa nuova legge sul segreto di Stato: lo scorso 16 giugno il Partito Comunista, insieme ai deputati socialdemocratici e ad alcuni indipendenti, ha depositato un progetto di legge volto ad abolire la norma.
(con informazioni di Japan Press Weekly 11 – 17 giu. 2014)
foto Kiyoshi Ota, AFP/File