In ambito di sicurezza nazionale, le controverse leggi belliciste, approvate lo scorso anno, entreranno pienamente operative il 29 marzo. Fulcro della legislazione - fortemente voluta dai conservatori nonostante la forte opposizione in parlamento e nel Paese - la possibilità di una maggiore presenza, e con maggiori compiti, delle Forze di Autodifesa all'estero.
Martedì, intanto, il ministro della Difesa Gen Nakatani, ha deciso il dispiegamento permanente di missili intercettori PAC-3, per rispondere alla politica di tensione provocata dalla Corea del Nord con i suoi ultimi lanci di missili balistici.
Una manifestazione, che coinvolto alcune migliaia di persone, si è, nel contempo, tenuta nei pressi del sito (Camp Schwarb) che, secondo i piani dell'Amministrazione statunitense, dovrebbe ospitare la nuova base militare di Okinawa. La manifestazione è stata convocata dopo che, nei giorni scorsi, un militare a stelle e strisce è stato arrestato, nel capoluogo Naha, con l'accusa di violenza sessuale. “Ci sono stati innumerevoli casi di violenze sessuali, uccisioni ed altri reati e appare chiaro che eventi di questo tipo continueranno fino a quando saremo costretti ad ospitare basi statunitensi” ha affermato il sindaco di Nago, Susumu Inamine.
Il 22 marzo è, frattanto, arrivata, la risposta cinese rispetto all'offensiva nazionalista, portata avanti dal Ministero dell'Istruzione di Tokyo, sui testi scolastici nipponici. Le critiche di Pechino hanno riguardato, in particolare, l'aumento dello spazio dedicato alla questione delle contese isole Senkaku/Diaoyutai e la contemporanea riduzione di quello dedicato ad eventi chiave del passato colonialista del Sol Levante come il Massacro di Nanchino.
Questo rifiuto della storia è “un segnale pericoloso” per Hua Chunying, Portavoce del Ministero degli Affari Esteri della RPC. “Esortiamo il Giappone a riflettere sulle sue aggressioni militari e ad educare le proprie giovani generazioni in modo corretto, migliorando le relazioni con i Paesi vicini attraverso azioni concrete” ha affermato l'alta funzionaria di Pechino.
Da poco passato il quinto anniversario della catastrofe naturale che colpì l'est del Giappone, una ricerca del quotidiano Asahi Shimbun, conferma quanto privo di fondamento sia stato l'ottimismo mostrato dal premier Abe in relazione alla ripresa economica e sociale delle aree interessate dall'evento.
Circa il 70% dei rispondenti all'indagine condotta dal quotidiano ha dichiarato che il proprio stato di salute è peggiorato rispetto a cinque anni fa. Tra le richieste maggiormente avanzate dai cittadini sentiti da Asahi al governo centrale vi sono: l'aumento degli aiuti per le spese mediche (43%), il miglioramento dei servizi per gli anziani e la ricostruzione delle strutture di assistenza sociale (30%) e maggiori sussidi al reddito (28%).
(con informazioni di ajw.asahi.com; ft.com; xinhuanet.com)