Domenica, 24 Settembre 2017 00:00

Pillole dal Giappone #204 - La questione nordcoreana monopolizza i lavori dell'Assemblea ONU

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Settimana aperta con il viaggio di Shinzo Abe negli Stati Uniti. Lunedì il premier nipponico è partito per New York per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ma anche per discutere con gli Stati Uniti circa i rapporti economici bilaterali in vista della visita di Trump nel Sol Levante Giappone prevista per novembre. Al centro dell'attenzione mondiale nell'ambito dei lavori ONU il discorso violentissimo tenuto da Donald Trump apprezzato solamente da Israele (il ministro della Difesa giapponese Onodera, interrogato sul tema, si è rifiutato di commentare) ed al quale ha risposto con altrettanta durezza, lo scorso 21 settembre, il Presidente nordcoreano Kim Jong Un con un comunicato.
“Le minacce militari, sia quelle verbali che le azioni, non hanno aiutato a risolvere la situazione” ha sottolineato da Pechino - in risposta alle dichiarazioni di Mattis circa le “opzioni tutte sul tavolo” ma la risposta vale anche per Trump - il Portavoce degli Esteri Lu Kang nella conferenza stampa del 19 settembre. Dura anche la critica del ministro degli Esteri russo Lavrov.
“Dobbiamo fare in modo che la Corea del Nord abbandoni tutti i propri programmi nucleari e missilistici in maniera completa, verificabile ed irreversibile: ciò che è necessario non è il dialogo ma le pressioni” ha dichiarato Abe il 20 settembre nel proprio intervento all'Assemblea.

Proprio nell'ambito dei lavori dell'importante summit si è tenuta la cerimonia di sottoscrizione del trattato per la messa al bando delle armi atomiche. Il trattato è stato fino ad ora siglato in sede ONU da cinquanta nazioni (numero minimo affinché abbia validità) tra quelle che lo scorso giugno hanno raggiunto l'accordo su un testo che è divenuto ufficialmente, il 20 settembre, strumento di diritto internazionale anche se per la sua applicabilità è necessario che le cinque potenze atomiche che siedono come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza lo sottoscrivano.

Annunciate intanto nuove esercitazioni congiunte USA-RdC (un trilaterale cui ha partecipato anche il Giappone si è svolto a New York) per ottobre con il coinvolgimento dei mezzi navali, in primo luogo la portaerei Ronald Regan, dislocati presso il porto nipponico di Yokosuka. Esercitazioni si sono tenute il 18 settembre (una chiara dimostrazione di forza per allarmare o intimorire i nordcoreani) con il coinvolgimento dei bombardieri strategici B-1B di base a Guam e di F-35 giapponesi. Spostati il giorno seguente batterie di missili intercettori PAC-3 nell'isola di Hokkaido (presso il Camp Hakodate delle forze di terra delle Forze di Autodifesa), la più a nord delle cinque grandi isole nipponiche e quella sorvolata, per ben due volte, dai missili della RPDC.
Intanto, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonap, la Corea del Nord potrebbe testare, in risposta alle mosse nordamericane, una bomba H nel Pacifico. A ventilare l'ipotesi sarebbe stato, il 21 settembre, il ministro degli Esteri di Pyongyang, presente all'Assemblea Generale dell'ONU, Ri. Proprio il giorno precedente il ministro degli Esteri nipponico Taro Kono, in un discorso tenuto alla Columbia University, si era appellato a tutte le nazioni affinché, mediante il totale isolamento economico, la RPDC sia costretta ad abbandonare i propri programmi militari. Cinque grandi banche cinesi, e la notizia non potrà che far piacere proprio a Kono, hanno sospeso, lo scorso 22 settembre, i conti di società nordcoreane anche se il ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Wang, presente anch'egli a New York, ha invitato l'omologo nipponico a “non abbandonare la strada del dialogo”.

In chiusura di settimana, nella serata di sabato, un giallo era emerso circa la possibilità che un terremoto isolato (3.4 della scala Richter) verificatosi in Corea del Nord fosse il risultato di un nuovo test atomico. Dopo voci incontrollate che avevano attribuito l'ipotesi all'Ente per i Terremoti della Cina il CENC, la rete di cui l'Ente fa parte, ha smentito tale possibilità affermando che si è trattato di un evento naturale.

Tornando nell'Arcipelago, nuove informazioni sull'andamento demografico sono giunte in settimana. Il numero di cittadini giapponesi con più di 65 anni è cresciuto di ben 570.000 unità in un solo anno toccando la quota record di 35.140.000 persone (il 27,7% della popolazione per una crescita dello 0,5%). A fornire i dati, lo scorso 18 settembre, è stato il Ministero degli Interni e Comunicazioni. Tra essi gli uomini sono 15.250.000 (il 24,7% della popolazione maschile totale) mentre le donne 19.880.000 (il 30,6%). Scavando ancora nei dati emerge come il 13,8% (cioè 17.470.000 persone) ha più di 75 anni mentre l'8,5% (10.740.000 persone) ha più di 80 anni. Sfondata per la prima volta quota due milioni (per la precisione 2.060.000) per gli ultranovantenni.
Intanto il governo starebbe considerando, dopo gli interventi già approvati negli scorsi anni volti ad attrarre tirocinanti stranieri, di rendere più semplici le procedure per gli studenti stranieri già presenti nel Sol Levante che intendano cercare lavoro al termine del percorso di studi nei settori del disegno e delle professioni legate alla ristorazione.

Sempre più prossimo appare frattanto lo scioglimento anticipato della Camera dei Rappresenti. Il premier Abe sarebbe infatti intenzionato a sfruttare al massimo la momentanea crescita nei sondaggi provocata dal rimpasto di governo e nel contempo non dare la possibilità alla confusa opposizione di organizzarsi. Abbottonati sul tema, oltre al primo ministro, anche tutti i componenti del governo mentre “pronto alla campagna” si è detto il Presidente del Nuovo Komeito Natsuo Yamaguchi, la cui organizzazione, un po' come l'NCD di Alfano, governa a Tokyo con un'esponente dell'opposizione mentre è in maggioranza nazionalmente.
In movimento anche l'opposizione con il Partito Democratico pronto ad allearsi con la nuova formazione centrista di Yuriko Koike che ha acquisito in Masaru Wakasa un proprio riferimento in Camera dei Rappresentanti. Wakasa è “una succursale della maggioranza” per il Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii. Proprio al Partito Comunista il nuovo leader dei democratici Maehara sembra voler chiudere la porta di future collaborazioni: “la nostra visione sull'aumento dell'imposta sui consumi così come sul trattato di difesa con gli Stati Uniti è completamente diversa. Sarebbe difficile partecipare con loro ad uno stesso governo” ha dichiarato l'ex ministro.
“Molti punti di convergenza possono emergere se li cerchiamo” aveva detto alcuni giorni prima il leader dei comunisti dal quale, in caso di mancata alleanza, molti parlamentari democratici si attendono una desistenza unilaterale nei collegi maggioritari.
“Un'agenda comune è necessaria” ha ribadito Shii in un'intervista rilasciata al quotidiano Mainichi il 21 settembre, nella quale il parlamentare sottolinea come la collaborazione tra i partiti dell'opposizione (democratici, socialdemocratici, liberali e comunisti) ha già portato a risultati positivi nelle ultime elezioni. Shii ha altresì chiuso con chiarezza la porta alla possiblità di qualsiasi desistenza unilaterale dei comunisti per le prossime (sempre più prossime, è quasi certo che Abe scioglierà anticipatamente la Camera bassa il 28 settembre) elezioni politiche.
Il rinnovo prima della scadenza naturale della legislatura della Camera dei Rappresentanti sarebbe un “abuso di potere” per il Segretario Generale del Partito Democratico Atsushi Oshima. Proprio per il 28 settembre era stata richiesta, lo scorso giugno, dai parlamentari dell'opposizione la convocazione di una sessione straordinaria della Dieta.

Frattanto non è soltanto la Corea del Nord a minacciare il Giappone: dopo le pesantissime piogge di questa estate anche il tifone numero 18 ha lasciato sul terreno danni ingenti e provocato una vittima nell'isola di Hokkaido.

Sul fronte economico Toshiba ha deciso, lo scorso martedì, la vendita del proprio settore chip al consorzio nippo-statunitense-coreano (composto dal fondo nordamericano Bain Capital, dall'azienda sudcoreana SK Hynix e dalle società a partecipazione pubblica Innovation Network Corporation of Japan e Banca Giapponese per lo Sviluppo) con il quale aveva sottoscritto un momorandum ad inizio mese. La cifra record, pari a 21 miliardi di dollari, dovrebbe risollevare le casse della società. Il ramo chip, per quanto strategico, comporta investimenti annuali ingenti che da alcuni anni la società giapponese non può assicurare.
Tutti da risolvere gli ostacoli legale che la statunitense Western Digital (una delle società più intenzionate all'acquisto e con la quale Toshiba ha in piedi una joint venture) frapporrà. Il primo, immediato, è stato un appello ad una corte arbitrale internazionale.

(con informazioni di un.org; fmprc.gov.cn; mofa.go.jp; mod.go.jp; stat.go.jp; kcna.kp; xinhuanet.com; yna.co.kr; mainichi.jp; asahi.com)

Ultima modifica il Sabato, 23 Settembre 2017 23:13
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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