Giovedì, 08 Gennaio 2015 00:00

Primarie in Liguria - Intervista a Sergio Cofferati

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Domenica 11 Gennaio si svolgeranno le primarie per eleggere il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Liguria. La sfida tra Sergio Cofferati e la spezzina Raffaella Paita rappresenta un fatto politico di estrema importanza non soltanto per la Liguria: la vittoria dell'ex sindacalista o dell'assessore uscente della giunta Burlando potrebbe dire molto anche a chi si trova fuori dai confini liguri ed incidere sugli equilibri interni al campo progressista.
Sul perché di questa candidatura e sulle prospettive che attendono la Liguria abbiamo intervistato l'ex Segretario della CGIL e candidato in questa competizione Sergio Cofferati.

Cofferati, perché ha deciso di candidarsi e quali i punti cardine della Liguria che ha in mente?

La Liguria è una Regione dalle potenzialità straordinarie che sta attraversando una crisi fortissima. Credo che le prossime elezioni regionali possano essere un'occasione unica di rilancio, perché ciò avvenga è necessario però che ci sia il coraggio di cambiare ed imboccare una nuova strada. Ho deciso di candidarmi per dare voce a questa forte richiesta di cambiamento. In queste poche settimane di campagna elettorale ho detto più volte che non era mia intenzione presentarmi con un programma preconfezionato, vorrei invece costruire la proposta politica per la Liguria con tutte le forze della coalizione di centrosinistra che mi sosterranno nella campagna per la presidenza della Regione.
Credo che si debba partire da tre temi chiave: ambiente, lavoro e welfare, cultura. In questo quadro credo si debba lavorare su alcune proposte importantissime, penso ad esempio ad un piano straordinario per la lotta al dissesto idrogeologico e la cura del territorio, la riqualificazione del patrimonio pubblico, un programma di investimenti per la crescita e lo sviluppo che abbia al centro re-industrializzazione, infrastrutture, innovazione e ricerca, una sperimentazione del reddito minimo garantito, la tutela e promozione dei diritti a partire dalla scuola e dalla sanità, la necessità di conservare, valorizzare e sviluppare il patrimonio artistico culturale e di collegarlo alle attività turistiche.

Lei parla di cambiamento e di una strada nuova, come valuta i dieci anni di governo Burlando?

Credo ci sia una responsabilità dell'amministrazione uscente che ha gestito questa Regione senza un progetto organico. Si è cercato di dare qualche piccolo aiuto a tutti i territori indistintamente più per costruire consenso che non per risolvere i problemi. Penso che questo modo di gestire vada radicalmente cambiato e che occorra una profonda discontinuità rispetto al recente passato.

La sua sfidante alle primarie ha criticato il fatto che lei sia sceso in campo a pochi mesi dalla sua riconferma al parlamento europeo ed ha anche sottolineato la sua età. Cosa risponde a queste due critiche?

Non credo sinceramente siano critiche fondate. Ho accettato di candidarmi rispondendo alle numerose sollecitazioni provenienti da molti di quegli stessi elettori che hanno sostenuto la mia candidatura al Parlamento Europeo, ho accettato dopo molte richieste e l'ho fatto con il dovuto spirito di servizio.
Quanto alla questione dell’età credo che la critica sia figlia di una facile assimilazione tra nuovo e giovane, cosa che invece è tutt’altro che scontata. È difficile ad esempio immaginare che chi ha avuto o ha un ruolo nell'attuale amministrazione regionale possa presentarsi come nuovo. Allo stesso tempo l'innovazione non è un dato anagrafico, è una percezione di cambiamento che deve essere prodotta dal merito delle proposte che si fanno e dalla credibilità che si deve avere nel provare a realizzarle.

Dissesto idrogeologico e prospettive industriali (dalla cantieristica navale al settore dei trasporti): le due emerge che attanagliano la Liguria. Quali misure intende prendere (immediate e di medio-lungo periodo) qualora diventasse presidente?

Il dissesto idrogeologico è sicuramente una priorità assoluta per la Liguria, per risolverlo non bisogna limitarsi alle misure di emergenza, ma occorre un grande piano di recupero ed insieme a questo norme innovative ed ambiziose, come quella sul consumo del suolo ed il divieto a nuove costruzioni entro un chilometro dalle coste e dai corsi d'acqua.
Credo poi, per quanto riguarda la politica industriale, che il percorso per costruire una nuova prospettiva per la nostra regione debba partire dal lavoro e dalla difesa e dal rilancio del nostro sistema produttivo.
La nostra azione deve essere finalizzata al rafforzamento del settore manifatturiero, orientandolo verso una produzione ambientalmente sostenibile, innovativa, sia nel prodotto che nel processo, e ad alto valore aggiunto.
Occorre per questo una programmazione lungimirante e ambiziosa sia a livello regionale che nazionale. Bisogna intervenire utilizzando risorse che preesistevano e che, ricollocate in un quadro diverso, possono dare vantaggi.
Tale programmazione deve includere un piano d'investimenti per la crescita e lo sviluppo che promuova innovazione e ricerca e sostenga le attività produttive, difendendo e creando occupazione. La strategia di rilancio del nostro sistema produttivo deve partire necessariamente dalla difesa d'importanti realtà industriali e produttive oggi in crisi, dalla tutela della loro competitività nel lungo termine e dei livelli occupazionali. Aggiungo che un tessuto produttivo competitivo che si fondi sulla qualità e sull'alto valore aggiunto deve basarsi su una rete infrastrutturale avanzata e accessibile, e li molto lavoro resta da fare. 

In caso di sua vittoria alle primarie intende confermare la coalizione uscente o prevede cambiamenti o influenze da parte di dinamiche nazionali?

Su questo punto è bene essere molto chiari: io voglio una coalizione di centrosinistra. Il trasformismo è uno dei problemi più grossi della politica ligure, credo quindi che le distinzioni rispetto allo schieramento avversario debbano essere molto nette. Penso che la destra debba fare la destra e non debba essere coinvolta in coalizioni che a quel punto diverrebbero a geometria variabile
Aggiungo che sono molto preoccupato dall’interessamento di molti esponenti del centro-destra ligure all'esito delle primarie, che hanno palesemente manifestato il loro supporto all'assessore Paita.
É in corso un tentativo di portare a votare esponenti del centrodestra, non per scegliere la persona, ma per definire un diverso schieramento politico, e questo per quanto mi riguarda non è accettabile. Non credo poi si debba o si possa ripetere in Liguria la dinamica nazionale, dettata da condizioni assolutamente eccezionali.

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Gennaio 2015 21:56
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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