Sabato, 01 Marzo 2014 00:00

Sesso e femminismo, porno ed emancipazione - Intervista a Erika Lust

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Si ringrazia Roberto Capizzi per la traduzione.

Una donna non può essere femminista soltanto perché è donna. È una femminista perché comincia ad allontanarsi da modi sessisti di pensare e perché compie una rivoluzione nella propria coscienza.“

Non possono che venirci in mente queste parole di Gloria Jean Watkins (autrice americana, femminista e attivista sociale) parlando di Erika Lust, regista e produttrice porno femminista che mira a sfidare con i suoi film le concezioni predominanti di sessualità e definendo il porno mezzo di espressione femminista.

Il femminismo pro sex nasce in America alla fine degli anni Novanta e vede la pornografia, esaminata accuratamente e totalmente ridefinita, come uno strumento di affermazione della libertà sessuale femminile, come modo per ribellarsi al tradizionale patriarcato in un mondo che è oggi ancora si dimostra sordo nei confronti del piacere femminile ed in un campo, quello del film porno, da sempre sessista che vede la donna come mero oggetto sessuale obliando non solo il soddisfacimento del piacere ed il desiderio sessuale femminile, ma avallando spesso l' idea che, per natura, la donna ami essere "dominata" dall' uomo.

Il porno femminismo sboccia, per dirla con le parole di Tristan Taormino, dal 1999 celebre autrice e regista porno femminista, perché “Voglio ribaltare il dialogo culturale sul sesso e sulla sessualità”.

Ed è chiaramente questo lo scopo di Erika Lust “lussuria”, all’anagrafe Ellinor Hallqvist - svedese, classe 1977, laureata in scienze politiche e specializzata in studi su sesso e femminismo - che ha fondato a Barcellona la Lustfilms.com, casa di produzione di film porno rigorosamente femministi, lontani dai classici clichés, vincendo cosi molti premi ed offrendo cosi non solo una valida alternativa a chi cerca qualcosa di diverso, ma schierandosi apertamente contro l’imposizione della tradizione, le prigioni culturali e gli stereotipi sessisti.

1) La pornografia è stata storicamente un campo egemonizzato dall’uomo e come ha dichiarato Mia Engberg “nella pornografia lo sguardo è stato sempre quello di un uomo”, uno sguardo che spesso rende l’erotico volgare. Cosa per lei è volgare? E che forma ha, se ne ha una, il desiderio femminile?

Escludere dal sesso il piacere, la passione e l'umanità per me è volgare. Non ritengo osceno il sesso, ma delle volte vedo del cattivo porno perché nessuno sembra divertirsi come si aspetterebbe invece lo spettatore. Le attrici sembrano annoiate, mentre l'attore maschile “lo stallone” (raramente inquadrato in viso) spinge e le getta in varie e scomode posizioni mentre lei urla falsamente eccitata. Tutto ciò non è autentico, trovo questo tipo di scene offensive semplicemente perché non è la mia idea di sesso. Probabilmente per qualcun'altro, ma non per me. Il sesso atletico che segue il medesimo copione non è erotico! L'erotismo si basa sulle sensazioni, novità, brivido, emozione, passione, lussuria ed avventura, tutto ciò che non si trova in genere nei film tradizionali per adulti.

2) Il suo primo lungometraggio “Cinco historias para ellas” (Cinque storie per lei) è del 2007, da allora i suoi film hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e hanno catturato l’attenzione dei media di tutto il mondo, venendo spesso definiti “porno femministi”. Questa categorizzazione la trova d’accordo? C'è posto per una pornografia con un significato positivo e non sessista?

Sono femminista, e faccio del porno basandomi su relazioni moderne, sul controllo della donna sul proprio piacere, sull'eguaglianza tra i generi. Vi sono stati diversi libri sul "porno femminista", e questo è. Perché ne abbiamo bisogno ed ha il potere di cambiare le cose... Mi limito dunque a dire che è il genere che ha il maggior potenziale di invertire gli stereotipi negativi e le tendenze misogine del porno tradizionale promuovendo invece il piacere femminile nelle sue diverse forme.

3) Preferisce chiamare i suoi film "nuovi film per adulti" invece di porno, può spiegarci il perché? Crede che i suoi film siano più utili al pubblico femminile o a quello maschile?

Non ho nulla in contrario alla parola porno ma, occorre ammetterlo, vi sono associate delle brutte immagini. Penso che i miei film possano essere utili a quanti non hanno ancora scoperto il porno che può piacergli, siano essi uomini o donne. Principalmente ho sentito da donne che hanno visto i miei film e che prima di allora non avevamo mai desiderato vedere un film porno in quanto le immagini apparivano come brutte e maschiliste. Anche uomini hanno avuto la medesima esperienza.

4) Lei è nata a Stoccolma, dal 2000 vive e lavora a Barcellona, una città che le ha probabilmente permesso di trovare la libertà necessaria per affrontare serenamente il suo lavoro. Purtroppo attualmente la situazione dei diritti delle donne in Spagna sta rapidamente precipitando, le donne spagnole il 1° febbraio sono partite da più città verso la stazione Athoca di Madrid manifestando infine davanti al Parlamento per sostenere l’esigenza del mantenimento della legge attuale su salute sessuale e riproduttiva e sull'interruzione volontaria della gravidanza. Qual è la sua opinione al riguardo?

Sono schietta nel dire che la contraccezione, la salute sessuale e l'aborto dovrebbero essere diritti delle donne tutelati dal governo e resi sicuri, accessibili e gratuiti. Quando ho postato qualcosa su facebook riguardo questo argomento diversi mesi addietro il mio profilo è stato sospeso... la ragione era "promozione dell'autolesionismo". Credo sia una vicenda molto controversa, ed anche frustrante per chi come me viene da un Paese molto liberale nel quale questi temi non hanno rappresentato un problema per quarant'anni.

5) La Lustfilms produce dei film intelligenti, fortunatamente lontani dai clichés sempre uguali che il porno maschile ci ha in questi anni propinato. Naturalmente ci sono begli attori e belle attrici, che per fortuna ci permettono di far pace con la bellezza vera dei corpi umani, ma c’è soprattutto una cura particolare nella scelta delle scenografie e delle intriganti colonne sonore. Quali sono le maggiori differenze fra un ”porno femminile” ed un “porno maschile” per te?

Innanzitutto, desidero chiarire che i miei film, anche se tendono a parlare del desiderio di molte donne, non sono realizzati in maniera specifica per un genere, né posso io pretendere di sapere cosa vogliono le donne. Io giro film che riflettono la mia sessualità, non film diretti verso un settore particolare di mercato. Non è necessario che è un porno fatto da donne abbia un aspetto diverso, ma certamente avrà un diverso sentire. Ci sarà sicuramente un cast eterogeneo, sia nell'aspetto che nell'orientamento sessuale. Infatti, ogni tipo di porno fatto da donne è diverso, in quanto non esiste una singola fantasia femminile od una singola prospettiva.

Ciò che esiste in ogni film è però l'impegno nel mostrare la fantasia femminile, il suo desiderio e piacere, qualsiasi sia la forma che questi assumono. Le donne protagoniste hanno una sessualità palpabile, riconoscibile, invece nei film tradizionali raramente tutto ciò traspare. Ciò che in particolare rende i miei film differenti? Credo che innanzitutto sia la visuale. Uso apparecchiature di alta qualità, impiego mesi di sforzi per le ambientazioni, le sceneggiature ed il casting, scegliendo all'interno di una vasta gamma di artisti in base alla storia. Luci e musiche rivestono anche loro una grande importanza. Non ci sono scuse per la produzione: non si gira un film di cattiva qualità soltanto perché vi compare sesso esplicito.

E naturalmente poi vi è anche la mia filosofia, la quale è unica, come quella di ogni regista. Sono una regista femminista che vuole mostrare tutto della bellezza, del divertimento, della passione e dell'intimità del sesso. Voglio eccitare le menti e i corpi delle persone: ispirargli di realizzare e perseguire il proprio piacere. Credo fermamente di non avere il compito di rappresentare la sessualità femminile in generale, ma unicamente la mia, la quale, auspico, aggiunge qualcosa in più al mio lavoro. Se un numero maggiore di registi invece di cercare di ricreare la popolare (e spesso sbagliata) idea della sessualità facesse come me si avrebbero maggiori speranze di cambiare una pornografia che non rappresenta il sesso che la gente fa. Quindi credo che a distinguermi dal porno tradizionale sia il fatto che io provo a cambiarlo, non mi limito a riciclare le stesse noiose ed artificiali immagini.

6) Oltre che film al suo attivo ci sono anche diversi libri, fra questi c’è "Porno para Mujeres” ( tradotto in italiano "Per lei. Guida al cinema erotico che piace anche alle donne”- edizioni Pink Books) una guida al porno dedicata alle donne. In esso, oltre a suggerire una fruizione del porno da parte di un pubblico femminile, offre una panoramica della pornografia dalla sua nascita ai giorni nostri. Quali tra i tuoi colleghi e colleghe apprezzi particolarmente? E perché?

Ammiro tutti i registi di questo genere indipendente di porno, e ovviamente quelli di Lust cinema in maniera particolare. Candida Royalle per essere stata la pioniera nell'idea che le donne volessero film porno e che ha avuto un ruolo importante tra i creatori. Jennifer Lyon Bell e Murielle Scherre per aver mostrato l'intimità raramente ripresa nei film porno. Tristan Taormino per il proprio impegno nell'educazione sessuale. Ovidie per le sue intelligenti commedie sui tabù sessuali. Anna Span per la difesa del punto di vista della sessualità femminile. Jacky St. James per aver caratterizzato i propri film con storie moderne e cinematografiche. Pierre Roshan per aver inserito nelle proprie guide un erotismo senza precedenti.

Questi sono soltanto alcuni dei talentuosi registi che mi vengono in mente, ma molti altri oltre questi producono del buon porno oggi.

7) Parlando di letture è impossibile non fare riferimento ad alcuni libri che vengono definiti vagamente erotici che ricevono un cospicuo successo da parte del grande pubblico, in tal proposito mi è impossibile non pensare ad esempio a “Fifty Shades of Grey” una trilogia che, a mio avviso oltre la bassissima capacità qualitativa nel trattare un tema cosi ostico come quello delle pratiche BDSM l’ha utilizzato per coprire l’esaltazione della consueta storia d’amore da romanzo rosa a cui siamo abituati da decenni. Il tema della cultura BDSM torna spesso anche nei tuoi film, basta pensare a “Handcuffs” (2009) oppure a “Love me like you hate me “(2010); In una società dove il patriarcato gioca un ruolo fondamentale anche in quella che è la vita sessuale dei soggetti, soprattutto per quelli femminili, quanto il gioco di ruoli fra dominatrice e sottomesso o viceversa può diventare strumento per l’affermazione femminile?

Credo che il fatto che le donne possano esplorare questi diversi ruoli indichi che la libertà sessuale femminile sia in evoluzione. C'è qualcosa di innato nell'affermarsi esplorando la propria sessualità, anche tramite feticci, fantasie, giochi di ruolo e giochi erotici. Non importa quanto sia terribile la trilogia "Cinquanta sfumature di grigio" (sia da un punto di vista letterario sia per quanto concerne il vestire di pelle una fiaba Disney), ha comunque fatto parlare del tema. Ed è soltanto con la discussione libera, specialmente tra le donne, che i miti svaniscono, i tabù si rompono favorendo l'accettazione.

8) Tu sei madre di due bambine, in una vecchia intervista hai dichiarato “Non voglio che Rocco (Siffredi) o Penthouse siano gli unici a spiegargli che cosa è il sesso” è chiaro che quando si parla di educazione sessuale, come per la libertà sessuale, non sempre si hanno le idee chiare. Cosa vorresti insegnare ai ragazzi e alle ragazze? Quali credi siano i concetti indispensabili e quali invece quelli deleteri?

Penso che la cosa principale che vorrei dire alle mie figlie sia che la sessualità appartiene soltanto a loro stesse ed a nessun altro: non alla società, ai mezzi di comunicazione od alla pubblicità, e certamente nemmeno al porno. Naturalmente ci sono linee guida pratiche per un sesso sano: controllo delle nascite, prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili e consenso. Ma credo che la sessualità vada pensata per essere goduta. Quindi esplorare, dare e ricevere piacere, amore, lussuria e fantasia. Ci sono pochissimi limiti per una sana sessualità, anche se le istituzioni (e molte persone) possono indurti a pensare ve ne siano un milione. Non fare cose che si ritengono sgradevoli, fisicamente o emotivamente. Il sesso non è tutto, ma non è nemmeno nulla, va tenuto in considerazione con la stessa passione che si mette negli altri aspetti della propria vita.

9) “Xconfessions.com”, un progetto interessantissimo che continua a crescere di mese in mese tramite i racconti erotici inviati dai tuoi lettori e lettrici che si trasformano in cortometraggi. Com’è nata l’idea?

Il progetto originale era di girare un lungometraggio come Cabaret Desire. Tuttavia, ho avuto difficoltà nel concentrarmi su una singola idea durante la scrittura della sceneggiatura. Dato che la mia equipe di produzione è molto ridotta, sono in stretto contatto con i fan e lo trovo molto stimolante. Le persone condividono video, storie, articoli di giornale, link di tumblr, fotocomposizioni erotiche e blog personali... ci sono così tante idee lì fuori! Ho quindi deciso di sfuttare l'opportunità di dirigere una serie che sia in grado di esplorare tutti questi differenti modi di mostrare il sesso, uno di questi comprende - o per meglio dire è guidato - dal mio pubblico. Da quando è stato aperto il sito, e le "confessioni" arrivavano costantemente, ho capito che si trattava di qualcosa di più di un progetto di arte pornografica, era anche un progetto sociale. Non da solo la possibilità alle persone di avere uno spazio anonimo per rivelare le proprie fantasie, ma da anche la possibilità di cambiare il volto della pornografia acquisendo dalla gente in carne e ossa idee (non soltanto una selezione di alcuni produttori sciovinisti) e dare loro lustro erotico, artistico e professionale. Questa combinazione al momento non si trova nel porno tradizionale o amatoriale.

10) Ultima domanda: Sogni, aspettative, progetti per il futuro, cosa altro ha in cantiere Erika Lust?

Sono molto impegnata alle riprese quest'anno, giro due cortometraggi di xconfessions al mese e, recentemente mi è stata offerto di lavorare ad un film per un'importante casa di moda. Nelle prossime settimane sposterò i miei uffici di Barcellona in una nuova sede. Mi sono innamorata degli spazi, è come un sogno lavorare lì: soffitti a cinque metri, finestre che ricoprono tutte le pareti affacciandosi sul più bel parco di Barcellona, spazi aperti ed un'atmosfera storica, decorativa. Questi uffici si trovano nella parte che più amo e che più mi ispira della città... Forse qualcosa si vedrà nei prossimi xconfessions film!

Immagine tratta da gallery.erikalust.com

Ultima modifica il Lunedì, 03 Marzo 2014 12:58
Ketty Bertuccelli

Sono nata e vivo a Messina. Pensatrice sovversiva: antifascista, comunista, femminista, interista 

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