Lunedì, 21 Ottobre 2013 00:00

Qualcosa su Il Becco (più che sulla Sinistra Europea)

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L'autore stavolta scrive in veste di presidente dell'associazione...

Uno dei soci fondatori del Becco ha scritto un paio di giorni fa un articolo sulla candidatura di Tsipras a guida della Sinistra Europea per le imminenti elezioni europee (2014), che per la prima volta vedranno il voto anche sul candidato alla presidenza dell'europarlamento.

Su facebook il link è girato molto, anche perché in italiano la notizia non è stata data da quasi nessuno, mentre l'autore dell'articolo si trovava a Madrid il giorno in cui l'annuncio è stato fatto in terra spagnola.

Superando le 600 visite assolute in poche ore, Il Becco si è confermato capace di essere punto di riferimento nel vasto ed eterogeneo mondo del web, almeno su alcune questioni. Si è scatenata una breve polemica sui social network in merito all'effettiva rappresentatività di Syriza e della Sinistra Europea rispetto alle varie formazioni comuniste (o comunque della sinistra radicale) del vecchio continente.

Leggendo alcuni commenti abbiamo avvertito la necessità di chiarire almeno un aspetto: Il Becco non è una rivista di un'area politica, né una rivista di Rifondazione Comunista, né una rivista comunista (in senso stretto almeno). Il progetto de Il Becco nasce dalla volontà di giovani di sinistra stanchi dei canali già battuti, in cui si sono ritrovati all'interno delle organizzazioni di appartenenza (o privi di organizzazioni di appartenenza). L'idea era uno spazio di confronto, di riflessione e, con molti limiti (senza particolari pretese), di informazione.

Abbiamo deciso di provare a discutere a voce alta, in un luogo (virtuale) pubblico, per vedere di coinvolgere il maggior numero di persone possibile.

A leggere alcune reazioni all'articolo sulla Sinistra Europea ci è parso invece di essere stati confusi (in assoluta buona fede) con un'associazione che porta avanti una propria lettura del mondo. Non è così. La maggior parte dei promotori del Becco (sarebbe inutile nasconderlo) ha la pretesa di definirsi comunista, ma già a partire dal nucleo fondativo del progetto fanno parte del percorso anche ragazze e ragazzi che condividono una visione critica del presente, oltre ad avere una comune necessità di arrivare a categorie di analisi soddisfacenti (seppure provvisorie).

Siamo sinceramente soddisfatti, se non orgogliosi, dell'attenzione che diverse persone dimostrano rispetto a quanto facciamo (soprattutto nel caso delle critiche puntuali e precise).

Nel caso dell'argomento che ha suscitato dibattito crediamo però che sia assolutamente necessario rivendicare il metodo con cui abbiamo scelto di nascere. Esemplificando: le giuste osservazioni su tutto quello che non c'era nell'articolo dedicato a Tsipras, sarebbero state decisamente utili e costruttive per tutti noi dell'associazione (e della rivista) se fossero arrivate come articolo di replica o integrativo (o se ci fosse stato un invito a scrivere, fornendoci le informazioni mancanti). L'assenza di un livello europeo (effettivo e efficace) da parte della sinistra di alternativa e dei comunisti fa parte di una riflessione sull'Europa che ci piacerebbe aprire da prima dell'estate, anche se ancora non siamo stati in grado di metterlo in piedi.

Confidiamo di riuscirci a breve e ringraziamo tutti per i commenti che ci arrivano.

Essere presi in considerazione dà un senso importante agli sforzi che dedichiamo intorno a questo percorso. 

Immagine tratta da wikimedia.org

Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

www.orsopalagi.it
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